GRATITUDINE

di Agostino Masdea  –  “Maria prese una libbra di olio profumato, di nardo autentico di gran prezzo, ne unse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli”. Giovanni 12:3

Gesù era tornato a Betania, dove era stata organizzata una cena. Maria, la sorella di Lazzaro, che pochi giorni prima Gesù aveva risuscitato dalla morte, fece un gesto di riconoscenza nei confronti di Gesù sbalorditivo, addirittura per alcuni, “stravagante”.

Prese un vasetto d’“olio profumato” che aveva un enorme valore, e lo versò sui piedi di Gesù, asciugandolo con i suoi capelli. Non è la prima volta che troviamo Maria ai piedi del Signore, perché il vangelo narra un altro episodio dove Maria, ai piedi del Maestro, ascolta i Suoi insegnamenti, e come diremmo noi “pende dalle Sue labbra”, facendo così lamentare sua sorella Marta, che lavorava in cucina per preparare il pranzo. In quella circostanza Gesù rimproverò bonariamente Marta, facendogli capire che Maria aveva scelto “la parte migliore”.

C’è sempre qualcuno che si lamenta. Adesso era il turno di Giuda: “Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri? Ma Gesù interviene ancora e difende Maria. “Lasciala stare, essa l’aveva conservato per il giorno della mia sepoltura”. Il valore di quel profumo era veramente considerevole, un anno di stipendio, ma agli occhi di Maria, Gesù valeva molto più di tutto il profumo esistente al mondo, e gli offrì, come riconoscenza, la cosa più preziosa che possedeva.

Fino a che punto si spinge la nostra riconoscenza per il Signore? Cosa siamo disposti a dare, o a cosa siamo disposti a rinunciare? Dipende dalla scala dei nostri valori. Giuda metteva al primo posto il denaro perché era ciò che amava di più. Il profumo di Maria era invece solo un mezzo per onorare il Suo Salvatore. Era l’espressione del Suo amore e della sua gratitudine. Apprezzava il Signore più di qualsiasi altra cosa! Possiamo dire la stessa cosa di noi stessi?

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