“I TUOI PECCATI TI SONO RIMESSI”

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nonpeccarepiudi GIOVANNI ROSTAGNO – Gesù disse al paralitico: “Figliuolo, sta’ dì buon animo, i tuoi peccati ti sono rimessi”. Matteo 9:2.  –  Ve l’immaginate lo stupore del paralitico e dei suoi amici? Avevano domandato a Gesù una grazia ed egli ne concede loro un’altra; avevano domandato a Gesù una grazia temporale, ed egli ne concede una spirituale; avevano domandato a Gesù la guarigione del corpo, ed egli concede all’infermo quella dell’anima.
Ciò vuol dire che nel Vangelo ed in Cristo dobbiamo cercare innanzi tutto i beni dello spirito. Gli altri hanno la loro importanza e possono diventare oggetto delle nostre preghiere; ma alla religione e a Dio dobbiamo chiedere specialmente i beni spirituali. Anche se avessimo delle invidiabili energie intellettuali e fisiche, anche se fossimo esenti da qualsiasi infermità, anche se possedessimo delle colossali ricchezze, l’anima continuerebbe tuttavia a far salire al cielo il suo grido… Anzi, quel grido si farebbe più acuto; poiché nei beni temporali, l’anima trova assai più delusione che non appagamento. L’anima ha bisogno d’essere consolata, fortificata, rigenerata, perdonata ; e noi dobbiamo prima di tutto domandare al Signore una risposta a quelle aspirazioni supreme.
D’altronde i beni spirituali chiesti con fede ci saranno sempre concessi ; non sempre gli altri. Vi sono nel mondo c in noi le inevitabili conseguenze del peccato; vi sono il male fisico, la sofferenza, la morte; vi sono, e non è possibile che non vi siano.
Quello che dobbiamo chiedere soprattutto è la forza, la rassegnazione, la speranza, la pace, e il dono di glorificare Dio nelle nostre prove. Non domandiamo a Dio di allontanare da noi ogni dolore: il dolore ha sempre accompagnato il peccato, e finché ci sarà peccato ci sarà dolore: è giusto. Ma domandiamo a Dio di concederci il senso del dolore, l’innalzamento dell’anima nel dolore, un’intelligenza più profonda di quel che sia la missione del dolore, e la felicità nella certezza che in Paradiso, dove non vi sarà più il peccato, non vi sarà più il dolore.

Fonte: http://www.chiesadiroma.it/

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