Il mondo giace nel maligno! Ma tu non sei solo uno spettatore…

pub_large8325_8_222729533L’umanità assiste quasi ogni giorno a delitti atroci e nello stesso tempo assurdi. Sono colpito dalla facilità e dalla efferatezza con le quali oggi si ammazzano le persone pur essendo a volte parenti stretti quali padri, madri, fratelli. Soprattutto quando i protagonisti sono i giovani. Si versano fiumi d’inchiostro, talk-show televisivi condotti da presunti “esperti”, dibattiti vari e tavole rotonde; tutto per dare una spiegazione logica ad un fenomeno che sta assumendo proporzioni spaventose.

Ci si chiede: “Di chi è la colpa, della famiglia, della società, della scuola, dello Stato o della religione?” Certo la “colpa” è sempre soggettiva! Ma cosa pensare quando non si tratta più di un caso isolato, ma di un fenomeno piuttosto diffuso che si estende a macchia d’olio? Cosa facciamo, lasciamo tutto nelle mani degli “esperti”, aspettiamo che lo Stato o la religione facciano la loro parte? Al credente, come fedele, in Cristo Gesù non resta che fare una sola cosa: parlare e praticare l’amore di Gesù, il “grande” estromesso dalla società ma che invece dovrebbe avere il primo posto proprio in una nazione che si definisce “cristiana”. Fino a quando si è lontani dagli insegnamenti che il Signore Gesù ha dato all’umanità, un’umanità decaduta nel peccato e senza via di scampo, fino a quando nella famiglia, nella scuola, nella società, nella religione e nel cuore dell’uomo, Cristo continuerà ad essere il “grande estromesso”, allora non scandalizziamoci più di tanto, quello infatti che i nostri occhi vedono, non è altro che il prodotto spontaneo di ciò che si è seminato. Sta scritto nell’epistola dell’apostolo Paolo ai Galati al capitolo 6 verso 7: «Non v’ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà».

Cari amici, solo il Signore Gesù può risolvere tutti i problemi dell’uomo, in primo luogo quello del peccato a livello personale; riconoscersi peccatori è un atto di coraggio indispensabile che ogni individuo possa fare nei confronti di Dio (Rif. Prima Epistola di Giovanni Cap.1 verso 9), conoscerLo personalmente implica una vita guidata da Lui, impregnata del Suo amore, dei suoi insegnamenti, che sono tutti a favore del prossimo, «poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: Ama il tuo prossimo come te stesso» (Rif. Epistola ai Galati Cap.5 verso 14). Ora le opere della carne (vale a dire ciò che le nostre azioni producono senza Dio) sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizia, discordia, gelosia, ira, contese, divisioni, sette, invidie, ubriachezze, omicidi, orge e altre simili cose circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio. Invece il frutto dello Spirito (ciò che produciamo stando vicino a Dio) è: «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c’è legge» (Rif. Epistola ai Galati Cap.5 versi 22 e 23).

Di chi è la colpa allora? Dai tu ora la risposta. Il Signore dice ancora che: «Il cuore dell’uomo è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo? IO, il Signore che investigo…» (Rif. Libro del profeta Geremia Cap.17 versi 9 e 10). Ma cos’è allora che fa la differenza? Cosa dobbiamo fare per vivere una vita che non abbia solo una “maschera”? Essendo un uomo di fede vi aspettereste che proponga la religione (cattolica o protestante che sia), come mezzo per vivere degnamente questa vita che Dio ci ha dato. Ed invece vi sbagliate, niente di tutto questo. Anzi, molte aberrazioni sono state commesse e si commettono in nome della religione? Non ho nessuna intenzione di offrire soluzioni semplicistiche e superficiali, ma vorrei incoraggiarvi a confidare nel nome e nella persona più qualificata dell’universo: “Gesù Cristo, il Signore ed il Salvatore”.

Cesare Sessa

notiziecristiane.com

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