Karnataka, persecuzione dei fondamentalisti indù contro due donne che evangelizzano

INDIA_(F)_1211_-_Aggressione_anticristianaDue donne sono state arrestate perché distribuivano opuscoli sul cristianesimo. Una folla di estremisti ha minacciato di lanciare una protesta di massa, per punire “chi pratica le conversioni”. Presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) ad AsiaNews: “Attacco vergognoso, come da programma le forze nazionaliste colpiscono i cristiani in modo più intenso sotto dicembre”.

Mumbai  – Due cristiane dello Stato indiano del Karnataka sono state arrestate per aver distribuito opuscoli religiosi. Il fatto è avvenuto ieri nel villaggio di Nitte (distretto di Udupi), dopo che una folla di attivisti del Bajrang Dal (gruppo estremista indù) ha denunciato le donne, accusandole di praticare “conversioni forzate”. Secondo Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), quanto accaduto “è vergognoso e rientra in uno schema consolidato delle forze nazionaliste: colpire in modo più intenso i cristiani sotto la fine di dicembre”.

Secondo fonti del Gcic, il gruppo di militanti del Bajrang Dal avrebbe circondato la stazione di polizia di Kumbalpady, dove erano in custodia le donne. Gli agenti hanno tentato di disperdere la folla, ma alcuni leader locali dell’organizzazione e delVishwa Hindu Parishad (Vhp, un altro gruppo fondamentalista indù) hanno minacciato di inscenare una protesta di massa se le forze dell’ordine non avessero fatto qualcosa contro “chi pratica conversioni e attività anti-indù”.

“Queste donne stavano solo distribuendo opuscoli – sottolinea Sajan George adAsiaNews -, cosa c’è di male? I seguaci dei santoni indù diffondono centinaia di libretti simili, perché non si chiede l’arresto anche per loro? Con le festività cattolici ormai alle porte, chiediamo di garantire sicurezza alla minoranza cristiana, affinché possa celebrare la nascita di Gesù Cristo”.

In passato, si sono registrati diversi casi di attacchi contro la minoranza cristiana nel periodo di dicembre. In Orissa, il primo grande attacco contro la comunità è avvenuto proprio a dicembre del 2007, in seguito una presunta aggressione contro lo swami indù Laxamananda Saraswati. Ancora più drammatico il dicembre del 2008, trascorso nei campi profughi a causa del pogrom anticristiano lanciato dai fondamentalisti indù nell’agosto di quell’anno.

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