La profezia di Enoc – il rapimento della chiesa
Questo è un mondo fatto di scelte, alcune vengono dal cuore e sono illuminate, altre dalla terra e portano nell’oscurità.
La salvezza è venuta dal cielo e il nostro tempo è il cammino terreno, smettere di pensare vani pensieri, di pronunciare vane parole, smettere di essere in contrasto con lo spirito Santo.
Così Enoc caminó rettamente e piacque a Dio, cosi tanto che lo rapí non senza lasciare una grande benedizione nella sua casa. Metusela figlio di Enoc fu l’uomo che nella Bibbia visse più a lundo di tutti.
La mite Angelina
“Sorella Angelina è un esempio dì cristianità eccezionale, da menzionare!
Per molti anni la sua fede è stata contrastata da un marito non-credente, Angelina nella sua vita cristiana ha visto tutto ciò che non avrebbe voluto. L’allontanarsi dei suoi cari dalla chiesa in cui frequenta e lo stesso ostacolarla del ormai fu marito.
Ma lei donnina minuta e mite non ha mai fatto mancare nulla a nessuno così come la Parola comanda. Ha accudito il marito fino all’ultimo dei suoi giorni e ha rispettato le scelte di tutti, senza mai smettere di servire il Signore, fino ad ottenere dal Signore il compimento della tua preghiera:” Fa che mio marito accetti il Tuo nome nel suo cuore”.
Il suo osservare la Parola, pregare, offrire, prestarsi, accudire i fratelli, la chiesa, in piccole grandi cose, è un esempio per tutti noi”.
E la piccola Desy…
Se ieri abbiamo dato sepoltura al marito di Angelina oggi abbiamo accompagnato al Signore Alex 16 anni figlio di Desy.
Sarebbe stato nei “canoni” umani vederti gridare al Signore il tuo dolore, il tuo disappunto. Nessuno avrebbe recriminato sui tuoi perché.
Perché Signore mio figlio?! perché Alex?, perché un ragazzo di sedici anni?
E invece no! Hai gridato al Signore chiedendo i frutti di Alex, hai chiesto al Signore che questa sua vita breve possa servire affinché anime ignare vengano a te.
Madre bambina e ora giovane donna privata di un figlio che ha imparato ad amare “forse” tardi, ma non è mai troppo tardi per amare, un attimo d’amore recupera mille anni di gelo.
Angelina, Desy, sembra che oggi qualcosa vi accomuni, ebbene si, è vero! Qualcosa vi unisce, ma non la morte dei vostri cari, ma il sapete che anche in questo regna l’amore di Gesù.
LA CHIESA DELLE CHIESE – L’AMORE CHE SLEGA E LIBERA
“Vorrei suscitare gelosia in molti per l’amore che ho verso i miei fratelli”.
Questo dovrebbe essere il pensiero frequente di ogni membro di chiesa.
La chiesa quella composta da “veri discepoli” è un nucleo compatto e ben saldo, essa si vede si riconosce e procede con un unico intento.
È un edificio fatto di uomini, é come un muro di cinta a protezione di se stessa, dove il male, in forma di corruzione non può penetrare, ma in cui l’amore ha sempre libero accesso.
Una chiesa “viva” che si ama incondizionatamente nell’eccellente amore di Cristo, non è una chiesa priva di cadute, data la natura “difettosa” di chi la compone, e nemmeno può esserlo poiché trova la sua sublimazione nell’azione benefica del cambiamento verso il Vangelo, la Luce.
Il male sempre s’insinua, ma i veri seguaci i veri discepoli sono uomini che fanno degli inciampi i propri scalini. È una chiesa che supura spontaneamente ed espelle, come una pustola, ciò che la rende imperfetta.
La chiesa è come un ospedale che ha mille infermi, da cui tutti escono guariti, sono malati anche i medici gli infermieri e i portantini, ma si curano, si visitano e si sostengono l’un l’altro.
La chiesa è un luogo dove vengono messi in evidenza i mali dell’uomo, tramite l’annuncio del Vangelo. Radiografie spirituali come: letture bibliche, Culti, insegnamenti dei fratelli anziani, mettono in evidenza i difetti.
La Chiesa è un corpo dove ogniuno conosce e combatte i propri mali strenuamente, non addossandoli ai fratelli, anzi supportando anche quelli altrui.
È un corpo a cui ci si attacca, per esigenze di vita, ogni membra dipende dall’altro, lo aiuta e lo sorregge.
La chiesa ha capacità di autocurarsi, è una comunione di cuori che hanno capito, hanno capito che ogni dfetto, ogni “singolo neo” è una macchia di tutti, essa guarda all’eccellenza per vedere Cristo.
In un passo della scrittura molto bello (come tutti del resto) Neemia dopo essere tornato dall’ esilio, dopo aver ricostruito le mura di Gerusalemme insieme ai giudei che lì ancora soggiornavano come “residuo”, riprende coloro che hanno messo sotto schiavitú i propri fratelli.
Israele è il popolo di Dio e Nemmia sa che ogni difetto o interdetto in seno al popolo è un’imperfezione, un peccato agli occhi di Dio nel suo popolo. Così è per la chiesa, per il corpo di Cristo.
Se hai messo in schiavitú un fratello, se l’hai impoverito (economicamente, ma anche spiritualmente) se non lo hai sorretto, se lo hai privato della sua eredità o di una parte di essa, hai fatto danno al popolo di Dio, alla chiesa e quindi anche a te stesso.
Se invece lo hai accudito con amore, con mansuetudine e perseveranza, vedrai con i tuoi occhi tuo fratello crescere e diventere una parte effettiva del corpo, o asisterai all’allontanarsi dello stesso.
Così pensa un uomo spirituale, un uomo di fede. Un uomo che considera la chiesa qualcosa di diverso da un edificio da un’istituzione o da una congregazione che adora un qualche dio che non conosce.
Ma chi ascolta lo Spirito Santo, considera la Chiesa un’espressione dell’amore divino donata al mondo per la sua redenzione e per la gloria di Dio.
Neemia 5:6 Quando udii i loro lamenti e queste parole, fui molto indignato. 7 Dopo aver molto riflettuto, rimproverai aspramente i notabili e i magistrati, e dissi loro: “Come! Voi prestate a interesse ai vostri fratelli?” Convocai contro di loro una grande assemblea, 8 e dissi loro: “Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli giudei che si erano venduti ai pagani; e voi stessi vendereste i vostri fratelli, ed è a noi che essi sarebbero venduti!” Allora quelli tacquero, e non seppero che rispondere. 9 Dissi ancora: “Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste piuttosto camminare nel timore del nostro Dio per non essere oltraggiati dai pagani nostri nemici? 10 Anch’io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Vi prego, condoniamo loro questo debito! 11 Restituite oggi i loro campi, le loro vigne, i loro uliveti e le loro case, e la percentuale del denaro, del grano, del vino e dell’olio, che avete ottenuto da loro come interesse”. 12 Quelli risposero: “Restituiremo tutto, e non domanderemo loro più nulla; faremo come tu dici”. Allora chiamai i sacerdoti, e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la promessa. 13 Poi, agitando il mio mantello, dissi: “Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa, e sia egli scosso e resti senza nulla!” Tutta l’assemblea disse: “Amen!” Poi celebrarono il SIGNORE. E il popolo mantenne la promessa.
L’Apostolo Paolo aveva ben capito che l’eccellenza dell’Amore respinge ogni male. Così come le mura della città celeste sono fatte da pietre perfette e perfettamente combacianti, la chiesa ne è la metafora terrena.
Le sue porte sono perle di amore e di conoscenza, e i suoi fondamenti provengono dalle tribù d’Israele, radice di Cristo. Che tutto sia fatto come il modello che ti ho mostrato sul monte!
LA CHIESA CHE NON È
Molti frequentano chiese, congregazioni, associazioni religiose, a cui sono legati per tradizione. Seguono riti oggi in questa chiesa, domani nell’altra, non conoscono chi gli sta accanto, ne fuori, ne dentro. Come faranno a sentirsi corpo unico, sposa di Cristo partecipi alla sofferenza altrui, della gioia altrui. Frequentano luoghi dove sperano di sentire la presenza di Dio, ma lá non c’è che suggestione.
L’imponenza dell’architettura, il silenzio, i profumi, la luce è particolare filtrata da vetrate colorate. I’inquietudine di suoni sommessi o di antiche opere d’arte.
In quei luoghi spesso veniamo soggiogati dalla nostra mente. Viviamo emozioni che riconduciamo a Dio, ma Egli non ci ha detto nulla.
Spesso non ha nessuna conoscenza del pensiero o dell’insegnamento di Cristo, alcuni fanno mille opere che essi stessi definiscono buone e si sentono giusti, questo senza avere un parametro stabile su cui orientarti Cristo!
Molti si dicono spirituali convinti di avere iniziato un percorso che li porterà chissà dove, altri sono… mens sana in corpore sano, altri ancora un mantra infinito. Ma la VIA Cristo Gesù seguita con costanza è un sentiero lastricato di molti insuccessi, quelli dell’uomo, di molta sofferenza la vita materiale.
La Via seguita con costanza sconfigge ogni barriera, è una goccia che imperturbabile scalfigge, una mano che modella l’argilla, una promessa che non va mai a vuoto, un dono di Dio che ti espande insieme ad altri che non conosci o meglio che non conoscevi, il cui cuore contiene gli stessi comandamenti.
La chiesa di Cristo si evolve, si ritrova, si riconosce, si epura, si vincola, si ama, si supporta, si perdona, si affatica e in fine si riempie di gioia.
Francesco Blaganò | Notiziecristiane.com
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