La guerra di una famiglia contro la “droga legale”. «Passa come alternativa innocua alla cannabis, ma ha ucciso nostro figlio»

connorLa guerra di una famiglia contro la “droga legale”. «Passa come alternativa innocua alla cannabis, ma ha ucciso nostro figlio».

Classificata fra gli incensi e le miscele di erbe da fumare, ha gli effetti di una vera e propria droga. Comunemente nota come “Spice”, “K2” o “Scooby Snaks” questa sorta di marijuana sintetica è acquistabile online o nelle drogherie degli stati americani in cui è legale. Ma può avere effetti letali, come non cessano di ripetere Devin e Veronica Eckhardt, i genitori del diciannovenne californiano Connor, morto quattro mesi fa dopo averne assunto una dose. I coniugi Ekhardt hanno deciso di raccontare la storia del figlio proprio per far conoscere la verità su una droga da troppi considerata “non pericolosa”.

LA STORIA. La tragedia di Connor è cominciata il 12 luglio, quando alcuni amici lo hanno spinto a “farsi” un po’ di Spice, convinti che non dovesse fare così male data la facilità con cui si può reperire. Invece il ragazzo ha cominciato a sudare, finendo subito in coma per mancanza di ossigeno al cervello. Dopo quattro giorni di ricovero, Connor è morto. «Con una sola dose si è addormentato e non si è più svegliato», ricorda il padre in un video girato davanti alla lapide del figlio. «Sono qui sulla tomba con il tuo nome scritto sopra – dice – e mi pare impossibile, non può essere la mia vita. L’unica ragione che ci fa andare avanti è il fatto che sappiamo che sei con Gesù».
Devin e Veronica hanno lanciato una campagna internazionale e hanno aperto un sito per sensibilizzare più persone possibile sugli effetti di una miscela di erbe e prodotti chimici che «causano infarti, danni al cervello o anche la morte».

L’INGANNO. Connor, ricordano i genitori, era un ragazzo come tanti, amante del surf e dello sport. Era l’unico figlio naturale della famiglia ed era molto legato alle due sorelle adottate, specialmente a Sabrina, di un anno minore di lui. «Pensavamo di essere i genitori perfetti, pensavamo di sapere quello che accadeva», spiega la madre. «(Gli amici, ndr) Lo hanno convinto che non ci fosse nulla di male. Invece dopo solo una dose…». Veronica si è data il compito di informare i genitori di tutto il mondo: «Cambiate idea se pensate che la Spice o le droghe sintetiche siano in un certo senso innocue, non illudetevi».

GERMANY SPICE BANPOCHE TRACCE. Fox News ha pubblicato un’inchiesta sulla marijuana artificiale in cui ha raccolto pareri di esperti e testimonianze di giovani presso la California’s Newport Academy, un centro di trattamento per la tossicodipendenza giovanile. «L’ultima volta che l’ho fumata ho rischiato un attacco cardiaco», ammette una ragazza intervistata. Mentre gli specialisti parlano all’emittente televisiva del problema dell’opinione diffusa fra i giovani: «Pensano che questa sia un’alternativa innocua alla cannabis». Secondo le autorità federali, informa sempre Fox News, l’8 per cento dei teenager americani ha fatto uso di droga sintetica, a fronte del 30 per cento che ha provato la marijuana. Fra i motivi per cui queste miscele hanno successo c’è anche l’impossibilità di rintracciarle nel corpo, nonostante possano essere da 5 a 30 volte più potenti della cannabis.

ALLARME EUROPEO. Di queste cosiddette “droghe legali” si cominciò a parlare in Europa nel 2008, e nel 2011 l’Osservatorio europeo delle droghe (Oedt) individuò ben 600 negozi rivenditori e ben 41 nuove sostanze in tutto il continente. In un articolo pubblicato lo scorso gennaio sul New England Journal of Medicine, gli esperti hanno avvertito che i cannabinoidi sintetici «caratterizzati da erbe secche e spezie uniti con sostanze» possono causare «crisi epilettiche, ictus ischemico e tossicità», e tuttavia «sono venduti legalmente nei punti di vendita al dettaglio» tanto negli Stati Uniti quanto in molti paesi europei, Italia compresa. E a poco o nulla servono le etichette che identificano questi prodotti come “non destinati al consumo umano”, visto che in genere è proprio per quello che vengono acquistati.
Secondo Andrew Monte, principale autore dello studio e professore di tossicologia medica presso l’Università del Colorado, «è possibile acquistare droghe sintetiche in negozi vicini a casa e su internet. La gente potrebbe non rendersi conto di quanto siano pericolosi questi “farmaci”».

Benedetta Frigerio

Fonte: http://www.tempi.it/

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