La terra trema in Italia!

Terremoto-amatriceA distanza di circa sette anni dal forte terremoto nell’aquilano, una violenta scossa di 6.0 ha colpito l’Italia centrale con epicentro fra Marche e Lazio, radendo quasi al suolo tre piccoli paesi (Amatrice, Arquata, Accumoli) con una stima provvisoria di 300 vittime, secondo i rilievi a 48 ore dall’evento.

Di sicuro ci saranno ancora tanti corpi sotto le macerie, data l’ora notturna del sisma avvenuto intorno alle 3 e 36, cioè in un orario in cui la gente dorme, ma alle prime due violente scosse sussultorie ha fatto seguito uno sciame sismico di almeno duecento movimenti tellurici, tutti compresi entro i 3 gradi della scala Mercalli. Crollate le vie di accesso ai paesi, edifici pubblici, chiese e ponti, oltre a moltissime abitazioni risalenti in buona parte a quasi un secolo fa: questo ha favorito i crolli e l’entità dei morti, secondo i sismologi, malgrado l’onda tellurica sia stata fortissima, prolungata e intensa.

Lo scenario che si è presentato ai primi soccorritori è apparso simile alla devastazione in atto ad Aleppo (Siria), cittadina siriana con strade sventrate, case diroccate e cumuli di macerie per i bombardamenti missilistici del conflitto siriano che dura dal 2010. Il terremoto ha subito riportato alla mente il sisma del 2009 a L’Aquila, facendo rivivere la stessa disperazione, choc e paura, benché non ci sia alcuna differenza fra la tragedia che ha colpito il centro Italia e, ad esempio, il fortissimo terremoto di magnitudo 7.8 del 17 aprile 2016 in Ecuador, dall’altra parte dell’emisfero, che provocò 270 morti e migliaia di sfollati: l’atmosfera dopo un terremoto, ovunque esso si verifichi, è sempre la stessa! Tuttavia, ciò che stupisce in tutte le interviste o commenti dei media, Porta a Porta compreso (vedi puntata del 24 sera), è la totale assenza di un benché minimo accenno ai vangeli laddove si parla di aumento di terremoti e calamità varie negli ultimi tempi, ossia nella fase temporale che precederà la venuta del Signore per instaurare il suo Regno (Zaccaria 14:4): non c’è stato un solo intervistato che ha citato Matteo 24:7, Marco 13:8 o Luca 21:25, nemmeno lo stesso pontefice argentino che, appresa la notizia, ha invitato i fedeli a recitare il rosario (!)

Eppure, tutti i fenomeni climatici del presente secolo sono solenni “avvertimenti” rivolti al mondo intero, non solo agli italiani, ragion per cui auspico che dopo questa tragedia l’opinione pubblica si interroghi seriamente ma, soprattutto, si interroghi quella Cristianità professante (cattolica o protestante) che si vanta di appartenere al Signore ma omette di parlare di queste cose: da chi deve provenire il segnale di allerta che Gesù sta tornando? Lo deve fare il ministro Renzi o il Capo della Protezione Civile, o questo avvertimento deve uscire dalla bocca della Chiesa, cattolica o evangelica che sia? Caro lettore, il mio non è cinismo in un momento così tragico, perché il vangelo della Grazia non può essere solo “buona novella” (Gesù è morto per i nostri peccati, è risorto e ritorna), dato che esso deve contemplare anche le conseguenze del rifiuto del Messia come Salvatore e Signore; se così non fosse, non si comprende perché lo stesso Messia abbia ammonito i suoi riguardo la sorte riservata agli empi e agli increduli, o a quanti fingono di essere cristiani (Matteo 25:30).

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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