La testimonianza di coloro che hanno visto l’inferno e udito le urla di coloro che vi si trovano

00L’inferno è stato visto da alcuni che sono morti nei loro peccati e ci sono andati per poi tornare sulla terra perché Dio li ha risuscitati, ed anche da alcuni nostri fratelli e sorelle a cui Dio ha permesso in visione di vederlo per avvertire gli uomini. Qui di seguito ci sono alcune di queste testimonianze: leggile attentamente.

Non erano ancora salvati ….

  • Kenneth Hagin racconta come quando era un ragazzo ancora non nato di nuovo morì e andò all’inferno e poi tornò in vita per la misericordia di Dio. Ecco le sue parole: ‘Nel tardo pomeriggio, il mio cuore cessò di battere e l’uomo spirituale che viveva nel mio corpo mi abbandonò’. Quando la morte si impadronì di me, la nonna, mio fratello minore e mia madre accorsero in casa ed ebbi solo il tempo di dire loro ‘addio’ che l’uomo interiore scivolò via, lasciando il mio corpo esanime, gli occhi fissi e la carne gelida. Scesi giù, giù, giù al punto che vidi le luci sulla terra dissolversi. Non è esatto dire che svenni, neppure che fossi in coma; posso provare che clinicamente ero morto. Gli occhi erano fissi, il cuore aveva cessato di battere e il polso era fermo. Le Scritture parlano del ‘servo disutile gettato fuori nelle tenebre, dove c’è il pianto, e lo stridor dei denti’ (Matteo 25:30). Più scendevo e più si faceva buio, finché fui nell’oscurità più assoluta: non avrei scorto la mia mano ad un palmo dagli occhi. Più andavo giù e più sentivo il caldo intorno a me, l’atmosfera si faceva soffocante. Finalmente sotto di me scorsi delle luci guizzanti, riflesse sulle pareti delle caverne dov’erano i dannati, causate dal fuoco infernale. L’immensa sfera fiammeggiante, dai bianchi contorni, mi trascinava e mi attraeva come la calamita attira il metallo. NON VOLEVO ANDARE! Non camminavo, era il mio spirito che si comportava come il metallo in presenza di una calamita. Non potevo staccare gli occhi dalla sfera, sentivo il calore sul viso. Sono passati molti anni, ma riesco a rivedere la scena con la stessa nitidezza di allora. Il ricordo è così limpido, che tutto ciò mi sembra che sia accaduto la notte scorsa. Ora voi mi direte: ‘Come sono queste porte dell’inferno?’ Non potrei descriverle, poiché per farlo, dovrei avere un termine di paragone, come qualcuno che, non avendo visto un albero, non può descrivere come è fatto, perché non ha niente a cui paragonarlo. Mi fermai sulla soglia, ma fu una sosta momentanea: non volevo entrare! Capivo che un altro passo, ancora pochi metri e sarei finito per sempre, non sarei più potuto uscire da quell’orribile posto. Quando fui sul punto di raggiungere il fondo dell’abisso, un altro spirito mi affiancò: non mi voltai a guardarlo, perché non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle fiamme dell’inferno. Quella creatura infernale aveva posato intanto una mano sul mio braccio, per accompagnarmi dentro: in quel preciso istante sentii una voce che sovrastava le tenebre, la terra e i cieli: era la voce di Dio. Non Lo vidi e non so cosa disse perché non parlò in inglese, ma in un’altra lingua e quando lo fece, la parte dov’erano i dannati fu attraversata da una forte luce e fu scossa come una foglia al vento. Tale bagliore obbligò quello spirito che mi era vicino ad allentare la stretta sul mio braccio. Non fui preso nel vortice, ma una forza invisibile mi tirò fuori dal fuoco, lontano dal calore, e ripercorsi le ombre della densa oscurità al contrario. Cominciai l’ascesa fino all’uscita del baratro ed infine vidi le luci terrestri. Ritornai nella mia camera, come se ne fossi uscito solo per un attimo attraverso la porta, con la sola differenza che il mio spirito non aveva bisogno di porte. Scivolai nel mio corpo come uno che s’infila i pantaloni al mattino, attraverso la bocca, nello stesso modo in cui poco prima ero uscito. Cominciai a parlare con la nonna, la quale esclamò: ‘Figliuolo, pensavo che tu fossi morto!’ Il mio bisnonno era medico e lei lo aiutava. Più tardi mi disse: ‘Ho vestito molti cadaveri ai miei tempi, ho avuto parecchie esperienze con casi analoghi, ma ho imparato molto di più avendo a che fare con te, di quanto abbia appreso prima: tu eri morto per arresto cardiaco e avevi gli occhi fissi’. ‘Nonna’, risposi, ‘non era ancora giunto il momento, ma stavolta sento che è davvero la fine: sto morendo! Dov’è la mamma?. ‘Tua madre è fuori nella veranda’, replicò, ed infatti la sentivo che pregava camminando su e giù’. Dov’è mio fratello?’ domandai. ‘E’ andato a chiamare il medico alla porta accanto’. ‘Nonna, vorrei salutare la mamma, ma non voglio che tu mi lasci solo, le spiegherai tu’ dissi, e le lasciai un messaggio per mia madre. Poi continuai: ‘Nonna, ti stimo molto; quando la salute della mamma venne meno, tu fosti per me come una seconda madre. Ora me ne vado e non tornerò più indietro questa volta’. Sapevo che stavo morendo e non ero ancora pronto per incontrare Dio. Il mio cuore si fermò nuovamente nel torace e, per la seconda volta, il mio spirito lasciò il corpo ricominciando la discesa nel buio, finché le luci terrestri furono completamente svanite. Arrivato in fondo, mi toccò la stessa esperienza: Dio parlò dal cielo ed ancora il mio spirito uscì dal quel luogo, tornò nella stanza e scivolò nel letto dove il mio corpo giaceva esanime. Ripresi a parlare con la nonna ed ancora le dissi: ‘Non tornerò stavolta, nonna!’ Ed aggiunsi alcune parole da riferire ai familiari e, per la terza volta uscii dal mio corpo e cominciai a scendere. Vorrei avere parole appropriate per descrivere gli orrori dell’inferno e far comprendere a quegli uomini così soddisfatti di se stessi ed incuranti di come conducono la propria esistenza senza preoccuparsi del dopo, che c’è una vita futura ultra terrena; me lo insegnano la Parola di Dio e la mia esperienza personale. So cosa significhi perdere i sensi: ti sembra tutto scuro, tutto buio, ma non c’è oscurità che possa essere paragonata alla notte interiore. Quando cominciai a discendere per la terza volta, il mio spirito esclamò con un urlo: ‘Dio, io appartengo alla chiesa, sono anche battezzato in acqua’. Aspettai da Lui una risposta, che non arrivò’. Udii soltanto la mia stessa voce che ritornava a risuonare fortemente, quasi a prendermi in giro. Occorrerà molto più che la semplice appartenenza ad una chiesa e un battesimo nell’acqua per evitare le pene dell’inferno e guadagnarsi il cielo! Gesù disse: “…Bisogna che voi siate generati di nuovo” (Giov. 3:7). Io credo certamente al battesimo in acqua, ma soltanto dopo che un individuo sia stato generato di nuovo. Certo, io credo nella comunità ecclesiastica, nei gruppi di cristiani uniti per lavorare nel nome di Dio. Ma se sarete soltanto uniti alla Chiesa e sarete soltanto stati battezzati senza però essere realmente nati una seconda volta, andrete all’inferno. Come uscii una terza volta dal baratro e rientrai nel mio corpo, il mio spirito iniziò a pregare; mi ritrovai che continuavo la preghiera a voce così alta che mi udì tutto il vicinato. La gente accorreva in casa per veder cosa fosse successo; guardai l’orologio e vidi che erano precisamente le 19.40: era l’ora della mia rinascita grazie alla provvidenza divina, per l’intercessione di mia madre. La mia preghiera non era legata al fatto che io fossi battezzato o che appartenessi alla chiesa, ma, implorando Dio, gli domandavo di aver pietà di me peccatore, di perdonarmi per i miei peccati, di purificarmi da ogni iniquità; Lo accettavo, Lo riconoscevo quale mio personale Salvatore. Mi sentii così bene, come se un pesante fardello fosse scivolato via dalle spalle’ (Kenneth E. Hagin, Io credo nelle visioni, Aversa 1987, pag. 3-6). Tutto questo avvenne ad Hagin nell’aprile del 1933, all’età di circa sedici anni, nella città di Mackinney, nel Texas (U.S.A).

    Junior morì andò all’inferno e poi tornò in vita: ‘ …. Vorrei condividere con te una reale esperienza che mia madre mi ha recentemente raccontato. Mia madre fu cresciuta in una famiglia dove la religione era una parte molto importante della vita di ogni giorno. Sua madre era una predicatrice … la mia famiglia è di fede pentecostale. Mia madre diventò adulta presso un’altra famiglia della stessa fede ed essi socializzavano spesso. Il suo amico di infanzia si chiamava Junior, o per lo meno quello era il nome con cui tutti lo chiamavano. 7 anni fa circa, Junior morì di un attacco di cuore. Sua madre era molto religiosa ed essi andavano sempre in chiesa. Quando Junior diventò più grande egli abbandonò la chiesa … non che egli non credesse, perché egli credeva, ma semplicemente egli non andò più in chiesa e andò avanti con la sua vita. Quando egli ebbe il suo attacco di cuore, egli morì realmente. Gli assistenti dell’ospedale riuscirono a riportarlo in vita, ma non prima che egli sperimentasse qualcosa di terrificante. Egli raccontò a mia madre che vide il suo spirito uscire dal suo corpo, e poi all’improvviso qualcosa di nero afferrò la sua anima. La cosa successiva che egli seppe fu che egli si trovava in piedi sulla cima di una montagna. Era buio e molto caldo attorno a lui. Dall’altra parte dove stava lui c’era un’altra montagna, e ad ogni lato c’erano montagne, ma nel mezzo di tutte queste montagne c’era un buco profondo da cui usciva del fuoco. Egli disse che tutto quello che poteva sentire erano i terrificanti e orribili urli di milioni di persone. Egli non aveva mai sentito niente di così orribile e terribile nella sua vita. Quando egli guardò alle montagne al di là del fuoco, tutto quello che egli potè vedere furono centinaia e centinaia di persone che stavano tutte attorno in piedi, urlando e piangendo. Egli vide i molto anziani, quelli di mezza età, e quelli molto giovani .. teenagers. Egli allora capì che queste persone erano proprio come lui, esse erano appena morte e stavano in piedi alle porte dell’inferno. Poi all’improvviso queste cose nere vennero fuori dal fuoco ed egli le vide volare al di là delle persone sulla montagna e spingerle dentro il fuoco, una per una. Egli era isterico e si buttò giù sulle sue ginocchia e gridò a Dio: ‘Per favore, perdonami, che cosa ho fatto?’ Poi qualcosa gli toccò il di dietro della sua spalla ed egli inizialmente pensò che fosse una di quelle cose pronte a spingerlo dentro il fuoco. Poi una voce gli parlò e gli disse: ‘Non è ancora il tuo tempo’. La cosa successiva che egli seppe fu che egli sentì un forte dolore nel suo petto e vide una luce brillante. Egli aprì gli occhi per capire che gli assistenti dell’ospedale erano riusciti a riportarlo in vita. Egli fu così sollevato, che non ci sono parole per descrivere come si sentì dopo essere stato tirato fuori da quell’orribile posto. Egli disse a mia madre questa storia giorni dopo che era successa. Né lei e neppure io possiamo raccontarla come la raccontò lui, e neppure possiamo descrivere il dolore e il terrore che lui e quelle persone provarono. Egli fu fortunato, loro no. A Junior fu data una seconda opportunità. Gli fu data una veduta dell’inferno, che non ricevono molte persone, ed essa cambiò la sua vita per sempre. Egli disse a mia madre che avrebbe accettato la salvezza e avrebbe vissuto nella maniera che egli sapeva dover vivere. Circa 3 anni dopo, Junior era in ospedale e stava per morire di cancro. Mia madre andò a visitarlo nel suo ultimo giorno. Ella gli domandò se lui aveva pregato e se egli era pronto ad andare. Egli era molto debole e poteva a malapena parlare, ma riuscì a scuotere la sua testa in segno di sì, e disse: ‘Farai bene a crederlo’ [You better believe it]! (Tratto da: Christian-faith.com)

  • Athet Pyan Shintaw Paulu, un ex-monaco buddista del Myanmar (Burma), racconta come nel 1998 resuscitò dai morti durante il suo funerale, dopo tre giorni, tornando dall’inferno, e si convertì a Cristo cominciando subito ad avvertire tutti che se continuavano ad adorare Buddha e altri dèi sarebbero finiti all’inferno, perché solo Gesù è il vero Dio. Ecco le sue parole: ‘Mi chiamo Athet Pyan Shintaw Paulu, sono nato nel 1958 in Bogale nel Irrawaddy Delta, Myanmar del Sud (Burma). Quando raggiunsi 18 anni, i miei genitori Buddisti mi mandarono come novizio in un monastero. A 19 anni, io diventai un monaco, entrando nel monastero di Mandalay Kyaikasan Kyaing, dove fui istruito da U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw, probabilmente il più famoso insegnante buddista del tempo, che morì in un incidente stradale nel 1983. Quando entrai nel monastero mi fu dato un nome nuovo; U Nata Pannita Ashinthuriya. Io cercai di sacrificare i miei propri pensieri e desideri egoistici: persino quando le zanzare si posavano sul mio braccio, io invece di cacciarle via gli permettevo di morsicarmi. Mi ammalai molto gravemente, e i medici diagnosticarono una combinazione di Malaria e Febbre Gialla. Dopo un mese in ospedale, essi mi dissero che non potevano fare altro per me, e mi dimisero dall’ospedale in modo che potessi prepararmi a morire. Di ritorno al monastero, io diventai sempre più debole, e alla fine persi i sensi. Io scoprii che ero morto solo più tardi: il mio corpo cominciò a imputridirsi e odorava di morte, il mio cuore aveva cessato di battere. Il mio corpo fu fatto passare attraverso i riti di purificazione del Buddismo. Ma il mio spirito era completamente sveglio. Io mi trovai in una potente tempesta che faceva volare via tutto. Non un singolo albero, niente rimase in piedi. Io ero in una pianura vuota. Dopo qualche tempo, io attraversai un fiume, e vidi un terribile lago di fuoco. Ero confuso, perché il Buddismo non conosce una tale cosa. Io non sapevo che fosse l’Inferno fino a che non incontrai Yama, il Re dell’Inferno. La sua faccia era quella di un leone, i suoi piedi erano come serpenti, ed egli aveva molte corna sulla sua testa. Quando chiesi il suo nome, egli disse: ‘Io sono il Re dell’Inferno, il Distruttore’. Io poi vidi gli abiti color zafferano dei monaci di Myanmar nel fuoco, e guardando più da vicino io vidi la testa rasata di U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw. ‘Perché lui è nel lago di fuoco?’, domandai. ‘Egli era un insegnante molto bravo; la sua audiocassetta ‘Sei un essere umano o un cane?’ ha aiutato migliaia di persone a riconoscere che essi valgono più di un cane’. ‘Sì, era un bravo insegnante’, disse Yama, ‘Ma lui non credette in Gesù Cristo. Ecco perché è all’Inferno!’ Mi fu poi mostrato un altro uomo, con dei capelli lunghi legati in un gomitolo sulla parte sinistra della sua testa. Egli indossava anche un abito, e quando domandai chi egli fosse, mi fu detto: ‘Gautama, che voi adorate (Buddha)’. Fui sconvolto. Buddha all’Inferno, con tutta la sua etica e tutto il suo carattere morale?’ ‘Non è importante quanto egli fosse buono. Egli non credette nell’Eterno Dio, e così è all’inferno’, rispose il Re dell’Inferno. Io vidi anche Aung San, il capo rivoluzionario. ‘Egli è qui perché perseguitò e uccise i Cristiani, ma principalmente perché egli non credette in Gesù Cristo’, mi fu detto. Un altro uomo era molto alto, indossava un’armatura e portava una spada e uno scudo. Egli aveva una ferita sulla sua fronte. Egli era più grosso di chiunque altro io potessi vedere, era alto circa otto piedi [1 piede = 30,48 centimetri]. Il Re dell’Inferno mi disse: ‘Quello è Goliath, che è all’Inferno perché egli schernì l’eterno Dio e il suo servo Davide’. Io non avevo mai sentito parlare né di Goliath e né di Davide. Un altro ‘Re dell’Inferno’ si avvicinò a me e mi domandò: ‘Stai andando anche tu nel lago di fuoco?’ ‘No, io dissi, io sono qui solo per guardare’. ‘Hai ragione’, mi disse la creatura, ‘Tu sei venuto solo per guardare. Io non riesco a trovare il tuo nome. Tu dovrai tornare là da dove sei venuto’. Sulla strada di ritorno, io vidi due vie, una larga e una stretta. La via stretta, che io seguii per circa un’ora, fu presto fatta di puro oro. Io potevo vedere perfettamente la mia propria immagine riflessa! Un uomo di nome Pietro mi disse: ‘Ora torna indietro per dire alle persone che adorano Buddha e altri dii che essi finiranno all’inferno se non cambiano. Essi devono credere in Gesù. Egli poi mi diede un nome nuovo: Athet Pyan Shintaw Paulu (Paolo, che ritornò in vita). La cosa successiva che sentii fu mia madre che gridava: ‘Figlio mio, perché ci lasci ora?!’ Io compresi che giacevo in una bara. Quando mi spostai, i miei genitori gridarono: ‘E’ vivo!’, ma gli altri che erano attorno non credettero loro. Quando essi mi videro, essi furono agghiacciati dalla paura e cominciarono a gridare: ‘E’ un fantasma!’ Io notai che stavo seduto in mezzo a tre coppe e mezzo di un liquido odoroso che doveva essere venuto dal mio corpo mentre io giacevo nella bara. Mi fu detto che stavano per cremarmi. Quando un monaco muore, il suo nome, la sua età, e il numero degli anni del suo servizio da monaco sono incisi nella bara. Io ero già stato iscritto come morto, ma come voi potete vedere, io sono vivo!’ (Tratto da: Jesus.org)

Erano già salvati ….

  • Claudia Precup che vive a Jimbolia (Romania) il 10 Luglio 1992 fu portata da un angelo di Dio a vedere anche l’inferno, ecco le sue parole: ‘Il Signor Gesù mi disse che il mio angelo mi avrebbe accompagnato sempre. L’angelo mi prese per la mano e mi ha detto: ‘Prima andremo all’inferno’. Mi fu data una gonna bianca lucente con la quale potevo sopportare il calore nell’inferno. Arrivammo nell’inferno per una via molto larga. Nell’inferno era buio e vi era un atmosfera spaventevole, all’udire solo i rumori mi prendeva la paura. L’angelo emanava la luce e così tramite quella luce io riuscivo a vedere. Là vi erano degli alberi senza frutti con dei rami curvi, sotto i miei piedi vidi dei fiori (così mi sembravano) e ho detto all’angelo: ‘Guarda che fiori belli’. In quel buio mi sembravano fiori ma l’angelo mi ha detto: ‘Guarda meglio’. Ho guardato meglio ed erano dei carboni accesi. Ad una certa distanza mi apparve una moltitudine di persone che gridavano: ‘Signore, perché non ci siamo ravveduti quando eravamo sulla terra? Alla sinistra di costoro si trovavano degli altri che mi sono sembrati differenti dai precedenti, ed allora io ho chiesto all’angelo chi fossero costoro. Mi fu detto che costoro erano quei credenti che sulla terra facevano parte di chiese, i quali avevano posseduto beni materiali in abbondanza ma non avevano pensato che fra loro ci fossero dei poveri e quindi si trovavano là’.

  • Bernada Fernandez racconta come il Signore la portò a vedere l’inferno, e come vi vide anche un giovane che aveva evangelizzato ma che aveva rifiutato il Vangelo, ecco le sue parole: ‘….. Credevo che mi portasse in Cielo, perché avevo la certezza della mia salvezza, ma noi scendemmo in un tunnel nel cuore della terra. E ci avvicinammo ad un certo luogo, si sentiva un odore pestilenzioso, qualche cosa che mi faceva orrore. Mi girai verso il Signore, e gli dissi: — Non voglio andare in questo posto. Con una voce molto forte, il Signore mi rispose: — È necessario che tu vada prima. Bisogna che tu veda cosa c’é in questo luogo. Noi entrammo. Era un luogo molto oscuro e terribile. Sentivo dei gemiti dove ne parla la Parola di Dio. Oh, Chiesa del Signore ! non potrò mai dimenticarli, miei fratelli cari amati ! Quando noi arrivammo in fondo al tunnel, ci sedemmo sopra una roccia, e il Signore mi disse: — Guarda ! Dinanzi a me, si estendeva questo terribile spettacolo dell’inferno, dei corpi che si lamentavano, delle urla terribili. Laggiù, ognuno pensa a sé, nessuno si occupa di nessuno. Non c’é nient’altro che pianti, lamenti e odio. Quest’inferno è talmente reale ! Non è un racconto, come molti credono, né un’invenzione della Chiesa di Gesù Cristo. Io piangevo, piangevo, guardando il Signore, Egli mi disse: — Imprimi bene tutto questo in te. Guardai questo spettacolo, e udii : — Ahi, ahi, ahi ! È per sempre, è per sempre! Non c’é che dolore e odio per i secoli dei secoli ! Mi volsi verso il Signore, e gli chiesi: — C’è qualcuno della mia famiglia qui? Mi rispose: — Non voglio permetterti di vedere un membro della tua famiglia qui. Sai tu perché, Chiesa del Signore? Noi predichiamo ad altri, ma non lo facciamo per la nostra famiglia, perché temiamo che loro si adirino contro di noi. Ma vale meglio che si arrabbino, purché non vadano a finire in questo luogo di tormento. Gli feci la stessa domanda: — C’è qualcuno della mia famiglia qui? Egli mi diede esattamente la stessa risposta. Gli chiesi di nuovo: — C’é qualcuno che io conosco qui? Mi rispose: — Sì, e voglio permetterti di vederlo. Vidi un giovane salire dalle profondità. Era Alessandro. Avevo conosciuto questo ragazzo in occasione di una campagna evangelistica insieme a mio marito, nella Repubblica Domenicana. Durante questa campagna, avevo udito una voce, che mi diceva: — Alzati, e vai. E incontrerai Alessandro, che passerà da lì. E tu gli dirai che Io gli darò un ultima occasione. Quando dissi questo a quel giovane, mi rispose: — Voi siete tutti matti, i cristiani, voi andate ovunque dicendo che Gesú Cristo ritorna. Poi, con un tono ironico, mi disse che non credeva che tutto questo fosse vero. Io gli risposi: — Ma Dio dona la vita, e la riprende quando Egli vuole. Alessandro, tu morirai fra poco. — Sono troppo giovane per poter morire, e poi mi restano così tanti bellissimi anni da godere su questa terra. Due o tre settimane dopo, Alessandro morì in uno stato d’ebbrezza. Cadde così in questo luogo di tormento, poiché gli ebbri non erediteranno il Regno dei Cieli, dice il Signore l’Onnipotente. Vidi Alessandro aggredito da due grossi vermi, lo sentivo dire: ahi ! ahi ! ahi ! con una voce tormentata. Egli mi riconobbe e mi disse: — Ho ignorato questa ultima occasione, ma vai nella mia casa, e di’ alla mia famiglia che non vengano in questo luogo! Chiesa di Gesú Cristo, è tempo che tu parli alla tua famiglia, ai tuoi colleghi di lavoro, ovunque tu vai, per dire loro che Gesú libera ! Il Signore mi disse: — Voglio che tu veda ancora qualche cosa! Mi fece vedere una moltitudine di persone tormentate. Poi Mi disse ancora: — Una parte di queste persone Mi hanno conosciuto un giorno. Molti camminano nelle strade senza sapere dove vanno. Ma Voglio dirvi questo, Miei fratelli, che il cammino del Cielo è molto stretto, e che andrà stringendosi ancora di più. Delle prove verranno, e voi sarete purificati come l’oro. Ma non temete, dice il Signore, Io sto davanti a voi, come un potente gigante. Gli domandai: — Vi sono dei credenti in questa folla? Egli mi rispose: Sì. Sai tu perché hanno perso la loro salvezza? per la brutta testimonianza resa sulla terra. Sì, sono numerosi, coloro che non rendono una buona testimonianza, lo fanno soltanto quando si trovano nelle sale di riunioni, davanti ai loro pastori, e davanti alle loro famiglie. Ma si sbagliano grandemente, perché gli occhi di Mio Padre vedono tutto, ed Egli ascolta tutte le parole, ovunque voi siate. Gli occhi di Mio Padre vedono tutto quello che si fa sulla terra. Il Signore mi disse ancora: — Sai tu perché hanno perso la loro salvezza? Perché non si sono comportati come dei credenti. Di’ al Mio popolo che è tempo di condurre una vita irreprensibile davanti a Mio Padre, davanti al diavolo, e davanti al mondo. Affinché il diavolo non abbia alcuna ragione di accusare il Mio popolo, e che il mondo non deva puntare il dito verso il Mio popolo ! Nel Mio popolo, vi sono numerose persone che il diavolo e il mondo accusano, ed hanno delle valevoli ragioni per accusarli. È tempo di ricercare la santificazione e la consacrazione. Chiesa del Signore, è tempo di dire al nostro ” io,” al nostro egoismo: “NO! Lasciamo il nostro orgoglio, affinché il Signore faccia la Sua opera in noi!” In seguito, ci dirigemmo verso un altro luogo, dove vi era un lago di fuoco. Man mano che ci avvicinavamo a questo lago, sentivamo un odore molto sgradevole. Il Signore mi disse: — Quello che tu vedi laggiù, è il lago di zolfo che è già pronto per il diavolo, il falso profeta e l’anticristo. Non ho preparato questo lago per gli uomini, ma andranno laggiù tutti quelli che non Mi accettano come salvatore, e quelli che non ubbidiscono alla Mia Parola. In quel momento vidi il Signore piangere, e poi mi disse ancora: — Sono molto più numerosi quelli che si perdono di quelli che vanno al Cielo. In quell’istante, il Signore mi fece vedere quanti individui cadevano ogni minuto. Mi disse: — Guarda quanti si perdono ! la Mia Chiesa dorme. Essa che ha tuttavia ricevuto la Mia potenza, che possiede la Mia Parola e lo Spirito Santo, essa dorme, è pigra e stanca. Vi sono sopra la terra delle religioni che insegnano la Mia Parola, dicendo che l’inferno non esiste. Vai a dire loro che questo luogo è ben reale. Mi trovavo molto lontano da quel luogo, ma sentivo il calore che veniva verso me. In seguito risalimmo dalle profondità della terra …. ‘ (Testimonianza tratta da: Bernada Fernandez, Due Esperienze vissute nell’aldilà con Gesù Cristo, Editions Parole de Vie, B. P. 3, 30920 – CODOGNAN (Francia), 1996, pag. 10-16.

http://www.sentieriantichi.org/inferno/inferno_testimonianze.html

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