LA VALLE DI BAKA

di Agostino Masdea  –  Salmo 84:5-6  –  “Beati quelli che trovano in te la loro forza, che hanno a cuore le vie del Santuario! Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti…” 

Qui il salmista parla di coloro che da terre lontane si recavano a Gerusalemme, al tempio, per adorare: i pellegrini. “Beati quelli che… hanno a cuore le vie del Santuario”! (verso 5).  Essi, durante il tragitto del loro pellegrinaggio cantavano i salmi che vanno dal 113 al 133 (i cosiddetti salmi dei pellegrinaggi) ed erano momenti particolari, con un eccezionale carico di emotività e di letizia. Carovane, composta da tante famiglie, viaggiavano insieme verso Gerusalemme. Attraversavano valli e superavano colline e irti sentieri, trascinando i loro bagagli, i loro asini o i loro cavalli in un’atmosfera di gioia e di grande esultanza; era una grande festa. E il ricordo di quei giorni restava indelebile nella memoria dei bambini.

Una delle valli che dovevano attraversare era la valle di Baka. In ebraico, la parola bakah significa “pianto”. Una valle che non vorremmo mai attraversare!  È un luogo arido, desertico, un luogo di sofferenza, di dolore e di difficoltà. La valle delle lacrime.

È la valle della sconfitta? È la valle della paura? No! Ciò che appare come qualcosa che incute timore e preoccupazione diventa un’opportunità per trasformare quel luogo in benedizione. “Essi la trasformano in luogo di fonti…  Lungo il cammino aumenta la loro forza (vanno di valore in valore) e compaiono infine davanti a Dio in Sion”. (verso 6-7)

Quante testimonianze potremmo ricordare di fratelli che proprio nella sofferenza hanno trasformato con la loro fede quei luoghi aridi in luoghi di sorgenti e di benedizioni per loro e i loro fratelli. Si sono elevati sopra le difficoltà, hanno continuato a lodare il Signore, giungendo infine “davanti a Dio in Sion”! Perché sapevano che Gesù era con loro! Ed è anche con noi! Non solo nella valle di Baka, ma in tutto il tempo del nostro pellegrinaggio sulla terra.

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