L’educazione è un optional per Dio?

Spero che questo argomento possa tornare utile a diverse persone. Non credo che si possa esaurire nello spazio di un articolo un argomento vasto come quello dell’educazione, ma intuendo la necessità di provare ad investigare, almeno in parte, questa dimensione basilare ed utile dell’esistenza, vorrei provare, con l’aiuto del Signore, a farlo.

Cos’è l’educazione e a cosa serve e a chi può servire? Per essere semplici e sintetici l’educazione è un’azione e un’opera che si prefigge di ‘condurre qualcuno’ su una determinata strada, su un determinato percorso.

L’educazione si accompagna al concetto di ‘Formazione’; infatti è per mezzo di essa che si cerca di far sviluppare ogni bambino o fanciullo o ragazzo o giovane o “perfino” adulto o anziano per sostenerlo nel suo percorso di crescita e di vita, affinché possa divenire una persona sana ed equilibrata e ricevere il sostegno per un proficuo sviluppo, ossia per l’accompagnamento all’acquisizione di tutta una serie di capacità che possano metterlo in grado di inserirsi in un contesto sociale, sviluppando al meglio le sue potenzialità.

L’educazione serve, poi, “anche” a trasmettere possibilmente dei sani principi all’educando (ossia alla persona bisognosa di sviluppo e formazione). I ‘principi’ sono quei valori di base grazie ai quali ognuno di noi cerca di regolare la propria condotta, per potersi adattare e adeguare correttamente nel mezzo delle più svariate circostanze in cui la vita ci mette e ci chiede di affrontare.

Alla luce di questo, dire che l’educazione è utile a suggerirci ‘come vivere’, come vivere meglio (visto che anche senza educazione ‘ si vive’, ma non al meglio), non è affatto esagerato.

L’educazione non è un optional fra vari optional nella vita. L’educazione, in un certo senso, è vita. “Perfino” la parola di Dio ci parla dell’opera educatrice che Dio vuole compiere nei nostri riguardi (2°Timoteo 3:16), affinché possiamo diventare quello che Dio vuole che siamo: uomini e donne alla sua stessa immagine e somiglianza.

E in questo è implicito il fatto che l’opera educativa serve “anche” a plasmare la nostra personalità, ovvero il tipo di persona che possiamo essere e divenire se ci lasceremo educare, ossia ‘condurre’, dal Signore.

Che l’educazione non è un optional è sotto gli occhi di tutti: ad esempio sotto gli occhi dei genitori, che sono chiamati ad educare, ossia ad instradare, i propri figli, nella speranza e nell’attesa che questi, a motivo dei loro sforzi, possano diventare ‘brave persone‘, che imparino a vivere bene, ovvero a saper scegliere il bene ed evitare il male (visto che la capacità del discernimento – del bene dal male – è appunto una delle piste da seguire nel percorso dell’educazione); ma è anche sotto gli occhi dei figli, che costantemente si sentono istruiti e ripresi dai propri genitori, forse senza tanto capire dove sia l’utilità di questa loro opera nei loro confronti (in effetti senza comprendere appieno l’opera dell’educazione questa può sembrare qualcosa di costrittivo, senza senso.

E, così, pur essendo sotto gli occhi di molti, l’educazione rischia di non essere pienamente vista e compresa da tanti. Non credo di sbagliare dicendo che proprio qui sta il motivo per cui l’educazione è emarginata ed accantonata, come fosse qualcosa di secondario, qualcosa di inutile – visto che tutti credono di sapere più o meno cos’è e pensano che se potessero ne farebbero volentieri a meno. Eppure alla luce del fatto che la stessa parola di Dio ne parla e dei toni con cui ne parla (e che fra breve vedremo) non credo che a ragione essa meriti il trattamento che da tanti riceve (di essere emarginata e scansata).

Ecco in quale contesto la parola di Dio parla dell’educazione: “Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a educare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera” (2°Timoteo 3:16).

Per arrivare ad acquisire una certa consapevolezza del peso e del valore che Dio dà all’educazione basta esaminare attentamente il cuore del messaggio con cui la Bibbia ne parla. Il verso riportato appena sopra ci aiuta a notare e considerare alcune cose:

1) l’educazione è presentata in compagnia di altre parole, che, insieme ad essa, esprimono tutte le azioni e le intenzioni che Dio intende esercitare nei nostri confronti: l’insegnamento, la convinzione, la correzione. Queste azioni, messe insieme, formano e portano all’educazione… alla giustizia. In altre parole, per poter pervenire ad essere educati alla giustizia (ossia a divenire giusti, non tanto e non solo davanti agli uomini, ma “anche”  davanti a Dio) bisogna che Dio ci insegni cos’è giusto, ci convinca di cosa è giusto (ai suoi occhi) e ci corregga (riguardo a ciò che noi pensiamo essere giusto, ma che, poi, a confronto del suo insegnamento, tale non è! A tale scopo è utile pensare al passo della parola di Dio che dice che “V’è tal via che all’uomo sembra diritta, ma finisce col portare alla morte” (ossia alla perdizione eterna dell’anima)  Proverbi 14:12).

Dunque l’educazione non è una parola né astratta né isolata (dalle dimensioni fondamentali che costituiscono il nostro essere, ossia la nostra persona), ma racchiude in sé “cose” come l’insegnamento (o ammaestramento), la convinzione e la correzione. Senza l’educazione che ci proviene dalla parola di Dio saremmo quindi senza istruzione (ignoranti delle vie e dei principi di Dio.  E l’ignoranza delle vie di Dio ci porta ad essere ‘erranti’, sia nel senso di sbagliare, sia nel senso di non sapere quale strada prendere ed intraprendere nel corso della nostra vita (ricordiamo che fondamentalmente ‘educare’ significa, appunto, condurre), senza convinzione (ovvero senza certezze) e senza correzione (cioè lasciati a noi stessi).

2) Nel testo che abbiamo tratto dalla Bibbia (per vedere quale peso, senso e valore Dio dà all’educazione) Egli dice che l’educazione alla giustizia, che Lui vuole darci, ha lo scopo e il Fine di farci diventare ‘uomini di Dio’ (che è poi lo scopo con cui e per cui Dio ci ha creati  Genesi 1:27). Qualcuno potrebbe obiettare che anche senza l’educazione di Dio siamo comunque ‘uomini di Dio’, perché da Lui creati. Mi permetto di dissentire, non tanto personalmente – secondo una mia opinione personale -, ma a causa del fatto che è la stessa parola di Dio a smentire una simile ipotesi (che, cioè, pur non essendo educati da Dio potremmo comunque definirci ‘uomini di Dio’ (ossia uomini che camminano, vivono e si comportano come Lui vuole, come figli di Dio). Il verso su cui stiamo meditando dice proprio questo, che cioè soltanto chi sarà istruito, convinto, corretto ed educato da Dio diverrà un ‘uomo di Dio’, ossia un uomo “secondo il suo cuore”, un uomo/una donna “a Sua immagine”.

3) E, inoltre, il verso della parola di Dio che stiamo esaminando ci dice che solo attraverso l’educazione che Dio vuole darci attraverso la Sua parola serve a fornirci (renderci dotati) per ogni opera buona. Pertanto, senza l’opera educativa di Dio nei nostri confronti non saremmo forniti per operare le opere che “Lui ha già preparato per noi fin dalla fondazione del mondo, (affinché le compiamo)” Efesini 2:10. Senza l’educazione che viene da Dio noi non potremo fare le   opere che Lui ha già preparato (destinato) per noi, fin da prima della fondazione del mondo, ma faremo le nostre opere. E a tal fine ci conviene ricordare ciò che ci rivela il Signore attraverso la sua parola: “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le mie vie le vostre vie” Isaia 55:8.

Per tentare di non essere lungo, a questo punto, possiamo provare a cercare di rispondere alla domanda presente nel titolo di questa riflessione: l’educazione è un optional per Dio? Da quello che abbiamo visto e considerato penso che dovrebbe apparire chiaro come l’educazione per Dio non è qualcosa di ‘emarginabile’, ma una dimensione senza la quale non potremo diventare quello che Lui vuole che noi siamo!

“Se” Lui ci dice, attraverso il suo insegnamento, che se non diventeremo santi non Lo vedremo (cioè non entreremo nel suo Regno, il Regno dei giusti… secondo la sua Giustizia Ebrei 12:14),  allora vuol dire che senza la sua educazione (alla giustizia) il nostro destino sarà tremendo. All’opposto dei beati. Sarà quello dei dannati (e in effetti è un danno non seguire i consigli della parola di Dio).

Il modo più onesto e corretto per concludere questa riflessione, il cui fine è stato quello di esaminare la questione relativa al fatto se per Dio l’educazione alla giustizia (alla Sua giustizia) è un optional o meno, credo sia quello di porre e porci un’altra domanda (la cui risposta ognuno potrà dare, in coscienza, personalmente davanti a Dio ed a se stesso): se per Dio l’educazione alla giustizia non è un optional, può esserlo per noi?!

Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com

N.B.

Per chi volesse esaminare ed approfondire questo genere di argomenti (educativi e spirituali) attraverso la lettura di due libri che il Signore mi ha messo in cuore di scrivere a questo scopo potrà contattarmi personalmente: ENZO 340.3094547

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