È una parola che un lebbroso chiede a Gesú dopo aver chiamato i primi discepoli a seguirlo incontra questo lebbroso,si gettò a terra in segno di adorazione e di dicendo Κύριος,( Dio)Signore, e fa una confessione di fede verso Gesú, che è Dio,il Tetragramma, e chiede non di essere guarito ,ma purificato. Secondo la tradizione rabbinica i lebbrosi erano peccatori che Dio aveva messo in evidenza colpendoli con la lebbra,e condannandoli a separarsi dal resto del popolo,ne a poter partecipare alla vita sociale ma soprattutto a quella spirituale, non potevano andare al tempio offrire sacrifici per i loro peccati,pregare pubblicamente. Ma questo concetto non è scritturale perchè tutti gli uomini e donne dovrebbero essere lebbrosi. Ma la richiesta è se vuoi ( io richiedente ammetto di essere lebbroso impuro peccatore ,come dice la traduzione originale ” mondami”).Gesú stese la mano e lo toccò dicendo ” lo voglio, sii mondato( purificato)”. Credo che possa valere per persone rigenerate dalla grazia ,ma che hanno permesso al peccato di riportare la lebbra nel loro rapporto con Dio falsandolo,chiedi allora di essere nuovamente ” purificato” per un risveglio spirituale e relazionale e per chi sommerso dalla conseguenza di una lebbra spirituale che gli nega relazioni con altri e soprattutto con il Signore ,grida anche tu riconoscendo la signoria di Gesú, purificami Signore,e poi come prevede la legge di Mosè fatti vedere da qualcuno che Dio ha stabilito che non sei più la persona di prima, non sei più lebbroso,sei sano dentro, rigenerato e soprattutto figlio di Dio per grazia,per questo è venuto Gesù!!
Buona giornata nel Signore, Shalom baruch Haba Beh’shem Adonai
( Meditazione condivisa ieri con la chiesa di Mozzecane)Vangelo secondo Luca 5:12-13 NR06
[12] Mentre egli si trovava in una di quelle città, ecco un uomo tutto coperto di lebbra, il quale, veduto Gesù, si gettò con la faccia a terra e lo pregò, dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi». [13] Ed egli, stesa la mano, lo toccò, dicendo: «Lo voglio, sii purificato». E subito la lebbra sparì da lui.
Glauco Rabitti
Francesco La Manna
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