Luce sull’Aldilà… ecco cosa sappiamo!

Luca 16:19 «C’era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; 20 e c’era un mendicante, chiamato Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 21 e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. 22 Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. 23 E nell’Ades, essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; …!

Il misterioso mondo nascosto dell’aldilà ha inquietato e attratto ogni generazione, tanti hanno cercato di aprire qualche finestra mediante letteratura, film, magia e religione, l’umanità è spaccata tra quelli che credono e quelli negano la continuazione della vita.

La personale visione sull’aldilà determina comportamenti morali, spirituali e, oggi, anche bioetici che riguardano la disponibilità o meno della vita, la frattura delle coscienze è determinata dall’ignoranza o dalle convinzioni sul ciò che esiste per alcuni e non esiste per altri, ci serve luce sull’aldilà.

Questa storia ci permette di ricevere un insegnamento sul mondo invisibile nientedimeno da parte del più grande tra i maestri, il Maestro per eccellenza, Gesù Cristo, l’Unico che è andato nel mondo dei morti e ne è ritornato Vincitore, allora, con necessario interesse vogliamo guardare al nostro testo, che sezioneremo in più parti per necessari approfondimenti.

La prima cosa da precisare è che il Maestro non sta raccontando una parabola ma una vicenda vera, ci sono nomi di persone e fatti avvenuti, si tratta di una storia che si svolge in due luoghi, uno visibile e l’altro invisibile, la visione umana è limitata alla morte dei due uomini ma il Signore descrive ciò che succede dopo.

L’aldilà è ciò che riguarda ogni uomo un istante dopo la sua morte, quando la convinzione diventa una condizione, una situazione irreversibile, un luogo dove la cosa più importante non è cosa vedi ma cosa senti, gioia o sofferenza eterna, per questo motivo nessuno dovrebbe sottovalutare il proprio futuro eterno.

Ebrei 9:27 Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio.

La condizione in vita dei due uomini è diametralmente opposta ma non è questo che determina la diversa sorte, essere ricchi non è un peccato, ma nel ricco osserviamo una condotta peccaminosa in vari aspetti, il lusso e la vanità nel suo look, l’edonismo del vivere nei piaceri, le gozzoviglie nelle sue feste e il cinismo e l’egoismo nel confronto del povero, l’ingratitudine verso Dio.

Dal povero impariamo che non è la povertà e la sofferenza che ci salvano ma il timore di Dio, che la vita terrena non sempre ci sorride ma che la nostra speranza è nel Regno che viene, che la gente non sempre è attenta e misericordiosa verso di noi, che non vale la pena cercare vendette perché Dio è giusto Giudice, che anche quando tutto va male non dobbiamo abbandonare la fede e il timore del Signore!

Chi guarda il futuro con sufficienza, chi si perde nell’abisso delle sue convinzioni materialistiche, corre un grave rischio, ma anche chi guarda la fede con un cuore interessato solo ai benefici terreni, chi si culla nella convinzione di prosperità e fa cattivo uso di ciò che Dio gli ha donato, è in pericolo di trovare una spiacevole sorpresa, non possiamo essere guidati da ciò che noi vogliamo credere ma da ciò che la Parola ci chiama a credere.

1 Corinzi 15:19 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini.

L’aldilà dipende dal di qua, Dio ti ha dato una vita limitata per entrare nella vita illimitata, perciò usa la tua fede e la tua speranza per ottenere una splendida ricompensa e l’aldilà non sarà per te il mondo delle tenebre, ma il luogo della luce, risplendi!

Tino Di Domenico | Notiziecristiane.com

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