L’uomo può deludere, ma Dio rimane fedele

Fede-Sguardo-verso-il-tramontoDa ragazzo giovane che si affaccia alla vita, conducevo un’esistenza apparentemente normale: una famiglia normale, normali amicizie e così via, niente di speciale. Quello che non era normale era il vuoto interiore di cui non capivo l’origine e che non riuscivo a colmare con niente che fosse duraturo.
Nonostante avessi degli amici, delle attività di svago alle quali tenevo particolarmente quali il gioco del calcio e l’obiettivo di diplomarmi a pieni voti per ottenere in futuro un buon lavoro, si faceva sempre più forte in me questo vuoto interiore. Vedevo i miei amici che si divertivano provando nuove esperienze, mentre io arrivavo a casa la sera ritrovandomi da solo nella mia cameretta, e avevo sempre questa sensazione di insoddisfazione, nonostante la giornata fosse stata piena di emozioni.

Allora frequentavo le attività dell’oratorio locale, dove giocavo a calcio, chiedendomi che cosa potesse dare un senso vero alla mia vita: lo sport ? il divertimento? un ideale politico? E, non riuscendo a trovare una soluzione, durante una funzione religiosa, chiesi nel mio cuore a Dio: “se esisti davvero, Ti devi fare conoscere nella mia vita; devo sapere se Tu puoi risolvere questo mio problema”. Poco tempo dopo, durante le vacanze natalizie, uno zio di mia madre venne a trovarci e in quell’occasione parlò a tutta la famiglia di Gesù il Salvatore che ancora oggi compie miracoli. Ma io ascoltavo e basta: avevo dimenticato la richiesta fatta qualche tempo prima a Dio. Questo mio zio finite le vacanze tornò a casa, e mia madre cominciò a frequentare la chiesa evangelica di via Issiglio (Torino). Dopo un breve periodo solo per curiosità andai anche io con mia madre. Era un giorno di preghiera, e rimasi stupito dal modo che avevano quelle persone di rivolgersi a Dio. Cominciai a frequentare i culti, mi procurai una Bibbia e, dopo qualche settimana, mi ricordai della mia richiesta a Dio riscontrando intanto dentro di me un cambiamento. Cominciai a leggere assiduamente la Bibbia e, dopo tre mesi, compresi che Dio esiste davvero, perché quel vuoto dentro di me cominciava a svanire. Il 2 giugno 1980 durante una riunione di preghiera il Signore mi battezzò nello Spirito Santo, Egli aveva risposto andando oltre la mia richiesta; non avevo più quel vuoto interiore, perché Dio mi aveva dato qualcosa di prezioso: la Salvezza e il Suo Spirito, dando un senso alla mia vita.

Ringrazio Dio che mi ha concesso di conoscerLo a 16 anni perché mi ha preservato da tante esperienze negative che a quell’età si possono fare. L’adolescenza è l’età delle scelte, il periodo più difficile di un intera vita perché si è più indifesi, ma allo stesso tempo si ha La presunzione di essere grandi e in grado di decidere da soli. Molti errori commessi non si recuperano più, ma oggi posso dire: “Signore grazie che allora mi hai risposto e non hai permesso che prendessi cattive strade”. Guardando indietro posso dire che fino ad oggi Dio è stato fedele con me e non mi è mai mancato il Suo conforto ed il Suo aiuto. L’uomo può deludere, noi stessi possiamo essere la nostra più grande delusione, ma DIO rimane fedele, infatti mi ha dato una moglie e un bel bambino e, tra le tante cose che ho imparato, ce n’è una in particolare: i piani di Dio non sono i nostri. “Rimetti la tua sorte nell’Eterno, confidati in Lui ed Egli opererà.” SALMO 37:5

da: http://www.adi-torino.it/

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