Mai tornare indietro! Intervista al Pastore Caesar Salazar

Siamo arrivati a Milano presso la Chiesa Pentecostale di Via Flumendosa per incontrare e conoscere il pastore della comunità “Nel Nome di Gesù”.

La missione ebbe inizio ventidue anni fa in un piccolo locale, ma poi dodici anni fa, essendo cresciuti notevolmente il numero dei membri, dovettero spostarsi in un luogo più ampio.  Ci accoglie un fratello addetto al servizio e notiamo visi sorridenti e gioiosi che interagiscono, fra abbracci e frasi di benvenuto con gli intervenuti.  Ci vengono prestate amorevoli attenzioni, si respira una gradevole e intensa atmosfera, e un profumo leggero si spande calorosamente come se Il writing impresso sul loro sito “Ministrando, Edificando, Preparando per l’Eternità “ prendesse corpo nel descrivere ampiamente non solo la dottrina e la diversità di Doni e ministeri che Dio ha concesso alla Sua Chiesa (affinché tutti, possano beneficiare materialmente e spiritualmente) ma diviene una sorte di richiamo per coloro che sono ignari della potente bontà divina.

–          Chi è il Pastore Cesare…

Mi chiamo Caesar Salazar e posso affermare di essere quasi nato nella verità, avevo 5 anni quando i miei genitori donarono la loro vita a Gesù, quindi circa 45 anni fa.  All’età di diciassette anni diedi completamente la mia vita a Gesù e da quel momento iniziai a servirlo e a camminare nelle vie del Signore. Ventidue anni fa arrivai in Italia e dopo una serie di vicissitudini positive, il Signore mi permise di iniziare a servirlo conciliando il tempo con il lavoro, naturalmente il desiderio era di poter offrire tempo pieno alla missione. Non ho mai nutrito dubbi o ripensamenti né pentimenti per la scelta che ho sposato, anzi sono onorato non solo per la gioia e le abbondanti benedizioni ma perché posso servire il Signore in ogni area: con i giovani, con la musica, con l’evangelizzazione.  Il Signore fedelmente mi benedice tutti i giorni e mi ha strabenedetto dandomi in dono Diana, la mia sposa. Abbiamo quattro figli, tutti impegnati nel servizio a Dio; dal più grande di 18 anni al più piccolo di 11 anni che questa mattina ha ricevuto il battesimo con lo Spirito Santo. Dal punto di vista genitoriale, per me è una gioia immensa vedere loro servire il Signore, è un dono  di Dio avere una famiglia ed è la cosa migliore che possa succedere ai nuclei famigliari; dare il cuore a Gesù e consegnare una famiglia dedicata a Dio, specie in quest’ultima generazione, dove il peccato è maggiormente presente nelle nuove progenie. Nel passato abbiamo sempre combattuto con la proliferazione del peccato ma ultimamente è più evidente per i mezzi che i giovani usano, tra cui la tecnologia avanzata, però Dio ci benedice dandoci famiglie e figli che stanno crescendo e maturando con principi e valori cristiani, e questa è una risposta del Buon Dio.

 

–          Parlando di giovani: un fenomeno preoccupante si sta manifestando fra i ragazzi.  Stiamo assistendo negli  ultimi tempi, a un numero esponenziale di abbattimenti di valori e principi. Le cronache quotidianamente ci parlano di una gioventù violenta, di giovani vite, interrotte per suicidi o omicidi, di giovani senza speranze, senza le prospettive di un futuro specie in età adolescenziale dove vi sono fragilità che li porta ad annullarsi. Quale atteggiamento assumi con i giovani che non conoscono Gesù e come fai scattare e stuzzicare le loro curiosità nel proporre una vita nuova, quindi una giovinezza felice?

 

 La Bibbia dice di godere la gioventù ma di viverla bene, perché ogni atto sarà giudicato dal Signore…” sta scrittoSta lieto, o giovane, nella tua giovinezza, e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù. Segui pure le vie del tuo cuore e i desideri dei tuoi occhi. Sappi però che su tutto questo Dio ti convocherà in giudizio. Caccia la malinconia dal tuo cuore, allontana dal tuo corpo il dolore, perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio.” in Ecclesiaste 11:9

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Inoltre, Paolo scrive: “Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa mi è lecita, ma non mi lascerò dominare da cosa alcuna.” 1Co 6:12

 

 Ai giovani consiglio di iniziare a creare dei filtri nella loro vita. Adesso vi è tanto da vedere e leggere e il mondo attira soprattutto i giovani con offerte non sempre proponibili ma allettanti per la loro età.  Molte sono le piattaforme dove postano foto e commenti ed io chiedo a loro, se ciò che usano produce benessere e se fanno bene alla loro anima, se edificano o se fanno crescere o creano dipendenze. Lì, dobbiamo analizzare, supportare ed essere vigili, quindi dobbiamo invitarli a scrutare e a comprendere cosa hanno nel cuore. Domandiamoci cosa hanno nel cuore i ragazzi? Uno dei motivi per cui i ragazzi si suicidano, è dovuto ai cuori vuoti perché non hanno punti di riferimento, perché avvolte i genitori, sono separati, assenti, troppo impegnati nel lavoro o incapaci di creare un rapporto con i propri figli e ciò crea solitudine e la conseguente ricerca del suicidio interviene per mettere fine a una sofferenza. Questo è il frutto del peccato, nel senso che si formano famiglie senza fondamento, senza fede e senza basi; e il risultato si ripercuote sui figli che sono lasciati soli con i loro problemi e le loro incertezze.  

Sta scritto “Se il SIGNORE non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori.” Salmo 127:1

Quindi è nostro dovere essere propulsori dell’Evangelo, dell’amore che Gesù dichiara per i fanciulli e di un futuro migliore lontano da tante tentazioni distruttive, ma anche difensori della famiglia, Dio ha istituito la famiglia e se sono sane, avremo società migliori!

“Perché conosco i progetti che ho per te, dice il Signore. “Sono progetti per il bene e non per il disastro, per darti un futuro e una speranza.”  Ge. 29:11

–          In cantiere progetti e incontri?

Ci tengo a ricordare che annualmente a ottobre si svolge il Convegno “ Ravviva” (Notizie Cristiane 5 novembre 2022) e i nostri incontri sono aperti a tutti. Ravviva è un mezzo per incontrare pastori di altre comunità, ministeri differenti, indipendentemente dalla denominazione, ciò che siamo anche con ruoli diversi, perché ciò che conta è l’unità nel Corpo di CRISTO e desideriamo che possano essere conosciuti o almeno possano essere usati per l’Opera di Dio in questa nazione.  Dio ci ha chiamati dalle nostre terre d’origini per creare l’impulso, un ravvivamento chiamato Italia. Sono consapevole che siamo un granello di sabbia in mezzo a una spiaggia immensa però poco a poco stiamo assistendo all’evoluzione di questo evento, dove diversi pastori partecipano e come il Signore sta espandendo il Suo Santo Spirito.  Ho visto bambini dai 7 ai 12 anni parlare altre lingue in maniera spontanea, senza esitazione.  Solo lo Spirito di Dio può fare certe cose! Ed è una grande festa quando si può vedere all’opera il Signore e se noi possiamo essere un contributo piccolo, quali siamo, sarà una grande benedizione. Dio mi ha insegnato molto in questi anni durante il cammino con il Signore e ancora molto ho da apprendere e continuerò a servirlo con tutto il cuore e la mente.

 

Altro progetto: Mai tornare indietro! Sono giunti dalla Spagna, dal Canada, dalla Colombia per unirsi festosamente al XXI Congresso il cui tema è ”A fuoco la visione del Regno”.  Diverse ospiti, non solo pastori, membri e amici, incuriositi e richiamati dal desiderio di conoscere profondamente in un incontro personale un Dio di verità, grazia e giustizia. 

“ A fuoco la visione del Regno “ riunisce tutti i cristiani in un comune denominatore: Gesù!

Vi è un messaggio univoco nel tema del congresso: collaborazione, difesa dei principi essenziali della fede cristiana ma soprattutto unità nel Corpo di Cristo esattamente come scritto nelle Sacre Scritture. “Ora, fratelli, vi esorto, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare e a non aver divisioni tra di voi, ma a stare perfettamente uniti nel medesimo modo di pensare e di sentire. Infatti, fratelli miei, mi è stato riferito da quelli di casa Cloe che tra di voi ci sono contese. Voglio dire che ciascuno di voi dichiara: «Io sono di Paolo»; «io d’*Apollo»; «io di *Cefa»; «io di Cristo». Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo? Ringrazio Dio che non ho battezzato nessuno di voi, salvo Crispo e Gaio; perciò nessuno può dire che foste battezzati nel mio nome Ho battezzato anche la famiglia di Stefana; del resto non so se ho battezzato qualcun altro.”  1 Co. 1: 10-16

 

–          Una domanda inerente ai Convegni, quali frutti credi di poter offrire a Dio specie per coloro che sono credenti ?

 

Nell’immediato non vedremo frutti perché la maggior parte degli intervenuti sono figli di Dio, ma i convegni sono utilizzati per fornire l’attrezzatura ai credenti affinché possano, usciti da qui, trasmettere attraverso l’evangelizzazione, il messaggio. I convegni servono a energizzare e a rinfrescare e alimentare una fede che proviene dall’udire la parola di Dio, per riattivare, per aggiornare nel continuare a servire come hanno sempre fatto ma usando la giusta attitudine nel mettere a frutto gli strumenti acquisiti.

 

Se un fratello sta davanti alla porta e bussa, uno lo accoglie a braccia aperte, senza chiedere quanto gli verrà a costare.”

 

Elisa L. F. Sandri

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