NIGER – Malaria: trattamento preventivo per 735 mila bambini

the first round of SMC in Tahoua regionBouza – I programmi di chemioprevenzione della malaria stagionale (SMC) stanno dando risultati promettenti per la riduzione dell’incidenza tra la popolazione infantile del Sahel africano. Il coinvolgimento delle comunità è cruciale per poter raggiungere il maggior numero possibile di piccoli nelle zone più remote. Allo stesso tempo, con l’obiettivo di far fronte alle malattie principali che colpiscono la popolazione infantile, l’ong Medici Senza Frontiere (MSF) ha incluso la diagnosi per la denutrizione e le vaccinazioni.
Nel Distretto di Bouza, a sud del Niger, oltre che in Ciad e Mali, MSF porta avanti un programma SMC e propone un trattamento preventivo a circa 735 mila minori tra i tre mesi e 5 anni di età. Nei mesi di luglio, agosto e settembre le equipe hanno vaccinato circa 80 mila piccoli in Ciad, oltre 175 mila in Mali e più di 480 mila in Niger. Studi recenti hanno dimostrato che il metodo preventivo riduce i casi di malaria semplice e severa, come pure i ricoveri ospedalieri. Per il buon esito del programma SMC sono stati molto importanti il coinvolgimento e il coordinamento con le autorità sanitarie e comunitarie che hanno contribuito ad avvicinare la popolazione, aumentare la fiducia delle comunità e la loro collaborazione.
Nel Sahel la malaria minaccia 23 milioni di bambini. Vista l’attendibilità della SMC, negli ultimi 3 anni i Ministeri della Sanità di Burkina Faso, Mali, Níger, Gambia, Ghana, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Nigeria, Senegal, Ciad e Togo la hanno inclusa nei loro Programmi Nazionali della Lotta contro la Malaria. In Ciad, oltre al trattamento preventivo contro la pandemia, l’ong ha effettuato vaccinazioni contro polio, difterite, tetano, tosse canina, epatite B e influenza, oltre a distribuire preparati alimentari terapeutici per i bambini tra i 6 e i 24 mesi di età. Nel 2012, MSF ha usato per la prima volta la SMC in Ciad e Mali, e nel 2013 in Níger. (AP) (21/11/2014 Agenzia Fides)

Tratto da: http://www.fides.org/

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