di William MacDonald – “E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione..” (Efesini 4:30) Come per noi è possibile spegnere lo Spirito nelle riunioni in chiesa, è così possibile contristarlo nella nostra vita privata.
C’è una certa tenerezza nella parola “contristarlo”. Possiamo contristare solo qualcuno che ci ama. I monelli del quartiere non ci fanno soffrire, ma i nostri figli cattivi si.
Manteniamo un posto speciale di vicinanza e di tenerezza per lo Spirito Santo. Egli ci ama. Egli ci ha sigillati fino al giorno della redenzione. Noi possiamo contristarlo.
Ma cos’è che lo addolora? Ogni forma di peccato porta dolore al Suo cuore. Non a caso in questo verso Paolo lo chiama “Spirito Santo”. Tutto ciò che è empio provoca dolore in Lui.
L’esortazione “non contristate ” è posta nel bel mezzo di una serie di peccati contro i quali siamo avvertiti. L’elenco non vuole essere esaustivo ma solo indicativo.
La menzogna contrista lo Spirito (vs. 25) – bugie bianche, bugie nere, frottole, esagerazioni, mezze verità e verità camuffate. Dio non può mentire e non può concedere questo privilegio al suo popolo.
Rabbia che sfocia in peccato rattrista lo Spirito (v. 26). L’unico caso in cui la rabbia può essere giustificata è solo per la causa di Dio. Tutte le altre volte offre al diavolo una testa di ponte (vs.27).
Rubare è contrisyare lo Spirito Santo (vs. 28), sia che si tratti dalla borsa della mamma o del tempo rubato al nostro datore di lavoro, o di oggetti di cancelleria in ufficio.
Un parlare malsano rattrista lo Spirito Santo (vs. 29). Questo spazia dalla volgarità alle barzellette a doppio senso, al pettegolezzo. La nostra conversazione deve essere edificante, appropriata e cortese.
Amarezza, ira, cruccio, tumulto, calunnia e malizia completano la lista nel capitolo 4.
Uno dei ministeri preferiti dallo Spirito Santo è quello di tenerci occupati con il Signore Gesù Cristo. Ma quando pecchiamo, Egli deve interrompere questo ministero, al fine di ripristinarci nella corretta comunione con il Signore.
Ma anche allora, se pur addolorato, Egli non ci lascerà. Egli non ci abbandonerà mai. Noi siamo stati da Lui sigillati fino al giorno della redenzione. Tuttavia, questo non dovrebbe essere usato come scusa per trascuratezza o disattenzione, ma dovrebbe essere uno dei più grandi incentivi verso la santificazione.
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