Nonostante tutto, DIO punta su me

1 Co 1,26:31… ”Ma DIO ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Nazareth, al tempo in cui accaddero i fatti che la resero celebre, era nome sconosciuto. Terra di frontiera, zona di confine, spartiacque di popoli: “Confine, diceva il cartello”.

Quando il Cielo, divoratore di confini, mandò un messaggero a recare annuncio-di-gravidanza, ciò che trovò fu l’esatto contrario di un confine: una ragazza, Maria, prestò il suo grembo perché l’Eterno avesse la sua pista d’atterraggio nel mondo.

A guardarla mentre le si avvicina, Nazareth oggi è ancora un pugno di case aggomitolate sul clivio della collina: botteghe aperte, strade intasate, capitelli di chiese. Il minareto, la basilica, la moschea.

Nazareth è l’attestazione certa che Dio, quando vuole convertire il mondo, parte sempre dalla periferia, nascosto in storie difficilissime da prevedere, con argomentazioni così illogiche che la logica non può competere.

Salvare il mondo, per Cristo, è pitturare fuori dai bordi.

Il verbo “trasfigurare”, quassù, è verbo che indica lavori-in-corso. Annunciazioni di trasfigurazioni possibili. Di risurrezioni. Di speranza anche per i più disperati, per coloro che come me e diversi di noi, non si punterebbe un centesimo.

Questa è l’illogica di un padre che ama oltremisura e che non si arrende mai finché i suoi figli, come me e te, non tornano sui suoi passi..

Vincenzo Lipari | Notiziecristiane.com

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