Oggi voglio raccontarti una storia straordinaria che parla di un incontro con una PERSONA straordinaria…

Avevo pochi anni quando i miei genitori hanno iniziato a frequentare una chiesa evangelica; per me non fu un vero e proprio cambiamento perché non erano praticanti, non frequentavano riunioni cristiane, né davano tanto peso a tradizioni e liturgie, ma per loro fu l’inizio di un percorso nuovo di fede. Fin da piccolo fui istruito su dottrine, episodi biblici, testimonianze di come Dio agisce, si manifesta e si relaziona con l’uomo. Ne ero affascinato e credevo a tutto ciò che ascoltavo.  Studiavo la Bibbia con interesse a tal punto che potevo intrattenere discussioni di dottrina teologica con chi da più anni frequentava la chiesa, ma ciò che gli altri avevano più di me era un’esperienza personale, a tu per tu, con Gesù che io non avevo sperimentato e credevo più forte che mai che ne avessi bisogno. Crescevo, e con me la consapevolezza di un incontro con Gesù che cercavo appena se ne presentava l’occasione: preghiere, appelli per la salvezza dell’anima e rinunce al peccato del mondo…E Dio così buono, spandeva la Sua misericordiosa benedizione mentre io ne lambivo, in così minima parte, la diffusione. Piangevo davanti a Lui perché il mio cuore veniva toccato dalla Sua mano divina, sentivo la Sua gioia e la Sua presenza così viva nel mio cuore che era per me incontenibile. Ma quando finiva il tempo della preghiera, passavano i giorni e la vita continuava come prima; mi ritrovavo a scoprire che se avessi lasciato la mia vita terrena non l’avrei ritrovata nel cielo con Gesù. La mia domanda ripetitiva era: cosa devo fare, come posso ricevere questa “salvezza” dal peccato? Era proprio questo il mio errore: pensavo di dover fare IO qualcosa, che la salvezza dipendesse da un atteggiamento da assumere come un razionale sentimento da pilotare verso Dio… qualcosa di veramente complicato!!! Così mi barcamenavo tra quella che ritenevo fosse la verità (Dio) e i desideri nemmeno tanto proibitivi di un ragazzo che si affacciava al mondo. Erano i primi giorni del novembre del 1997 e in tale condizione e confusione frequentai un raduno nazionale cristiano di quattro giorni. Conoscevo di cosa si trattava, per questo fui sincero con me stesso e con Dio. Volli aprirgli la mia mente con tutte le immense perplessità e Lui fu così benevolo con me da accordarmi la Sua dolce presenza nella mia vita. I giorni seguenti furono giorni diversi; preferivo leggere la Bibbia alle solite attività e ringraziavo Dio per ogni rivelazione, parola o sospiro che mi raggiungeva. Lo Spirito Santo era all’opera nel mio cuore nella mia mente…cominciavo a prendere coscienza che i miei errati ragionamenti mi stavano abbandonando per far posto solo al desiderio di passare del tempo con Dio. La sera di martedì 10 Dicembre, durante una riunione, il sermone richiamava l’attenzione sulla fede e la semplicità con cui Dio dona la Sua immensa grazia. Nel momento della preghiera di quella sera il ministro di culto, mio padre, si avvicinò e mi sussurrò a proposito della salvezza: “devi credere per fede, il Signore te l’ha già donata!”. Parole e concetti sentiti dalle mie orecchie forse centinaia di volte, ma mai realizzati nel mio cuore.  Il momento successivo però, questa volta, fu il momento più significativo, meraviglioso e stranamente “ovvio”. Dio in quell’istante parlò al mio cuore, potei sentire chiara, dolce, sommessa la Sua voce che mi diceva: “Si! E’ questo che chiedevo al tuo cuore, semplicemente questo!”. Era così difficile?”. Non potei che rispondere: “No, non era così difficile!”. Quando ripetei dentro di me il Signore mi ha salvato quelle parole non erano più lontane da me, non c’era più l’incertezza della vita eterna con Gesù, ma tutto era così reale e io così gioioso per la semplicità con cui Dio dona. Il giorno seguente quell’esperienza, mi trovai a parlare di Dio con una conoscente, ascoltavo le parole pronunciate dalle mie labbra e mi rendevo conto che tutto ciò che dicevo lo affermavo con la certezza di chi ha veramente provato. Il mio cuore aveva ricevuta la salvezza, la mia mente ne aveva realizzata la consapevolezza, ma le mie labbra ancora non lo avevano testimoniato agli altri. Il 21 dicembre c’era una riunione speciale in una comunità cristiana vicina, erano con me mia madre e altri parenti. Vi ero già stato altre volte ma in quell’occasione il locale era pieno e mi ritrovai in fondo, in piedi, tra movimento di bambini, ritardatari e addetti al servizio accoglienza. Nonostante tutto sentivo la presenza di Dio, e il sermone con estrema chiarezza sembrava fosse diretto proprio a me: Giudici 14:1­­-10. “Sansone assaporò per primo il miele ricavato dalla carcassa del leone ucciso, poi ne portò ai suoi genitori. Il credente in Dio durante la sua vita riceve dal Signore vittoria sulle tentazioni del mondo corrotto, da tali vittorie trae vantaggio e forza. Per primo ne assapora il frutto dolce, poi ne fa partecipi i suoi cari”. Dio mi aveva fatto assaporare la Sua benedizione, ora ne dovevo far partecipi gli altri. “Se Dio ti mostra il Suo amore parlane agli altri, se ti dona salvezza fai il patto in acqua, se ti dona il Suo Spirito Santo mostra agli altri la Sua potenza”. In quel preciso momento presi la mia decisione di proclamare la salvezza al mondo. Terminato quel servizio di culto, con pieno coraggio dissi a mia madre del mio desiderio di testimoniare pubblicamente della mia fede in Dio facendo il Battesimo in acqua. Lo feci quattro mesi più tardi, il 25 aprile 1998. Ma questa è un’altra storia a cui ne sono susseguite delle altre in cui Dio è stato il protagonista, io, solo l’oggetto della Sua misericordia e del Suo incommensurabile amore…

DIO TI BENEDICA

https://www.adigallarate.org/una-storia-meravigliosa/

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook