La Diocesi di Savona sapeva ed ha permesso che per decenni i preti pedofili seminassero nuove vittime tra i minori che frequentavano parrocchie, oratori, campi scout, comunità e case famiglia.
Gli armadi della Curia savonese contenevano le schede personali con le annotazioni degli episodi di perversione ed abusi commessi dai propri prelati. Così come ancora maggiori informazioni vi erano nei documenti riservati dei Vescovi. Annotazioni di segnalazioni e fatti che MAI sono state passate all’Autorità Giudiziaria e con l’unica preoccupazione che “nulla trapelasse sulla stampa”. Così come soldi per “coprire” gli abusi uscivano dai conti riservati per comprare silenzio ed omertà. Così come anche azioni di “rappresaglia” e vendetta venivano promossi per colpire chi osava rompere quell’omertà denunciando gli abusi subiti per chiedere Giustizia, quella Giustizia che la Diocesi negava e impediva in ogni modo fosse perseguita.
Il Vescovo Vittorio Lupi sapeva e mente. Non conosce il rimorso della coscienza. Una coscienza ormai corrottadalle coperture dei pedofili. Prende la parola per rivendicare un estraneità sua e di quella Diocesi savonese che è smentita dai fatti. Tuona, ancora una volta, contro chi osa denunciare, insultando ancora una volta, così, le vittime.
Ecco quattro casi (documentati) che lo smentiscono.
Don Nello GIRAUDO. Su questo sono già state accertate le gravissime responsabilità omissive dell’ex Vescovo di Savona Dante LANFRANCONI. Si è dimenticato di questo “dettaglio” il Vescovo LUPI? Pare di sì. Strano visto che non è estraneo al perpetuarsi di quella omissione, unitamente al suo predecessore Domenico CALCAGNO. Un’omissione continuata, come dimostrano Atti documentali della stessa Diocesi e del Vaticano.
CALCAGNO si limitò, nel 2003, a “raccomandare” al pedofilo Nello GIRAUDO di non frequentare minori e così il prete Nello GIRAUDO nel 2005 andava nel campo scout (gestito da sua cognata) a Vara, dove molestò un nuovo ragazzino. Molestia che né la Diocesi né i capi scout denunciarono e nemmeno segnalarono alla famiglia del minore.
Nel 2006 il Vaticano comunicò al CALCAGNO, allora Vescovo di Savona, che avrebbe dovuto procedere con la riduzione allo stato laicale del prelato oppure con l’avvio di un procedimento penale-amministrativo.CALCAGNO – come affermerà poi lo stesso Vaticano – però non fece nessuna delle due azioni e tenne ben protetto dalla struttura Diocesana il pedofilo GIRAUDO.
Nel 2009, con l’emergere delle indagini della Procura su GIRAUDO, il neo Vescovo LUPI, anziché denunciare quanto a conoscenza delle Diocesi, convocava una riunione per “valutare il da farsi” presso la Diocesi con ilVicario don GIUSTO, il pedofilo don Nello GIRAUDO, il fratello di questi, Livio, e la cognata Isabella SORGINI. Anche in quel caso non venne adottato alcun provvedimento contro il pedofilo.
Nel 2010 LUPI ricevette una lettera dalla “Congregazione della Dottrina della Fede” in cui la struttura vaticana chiedeva conta del perché non si era proceduto contro don Nello Girauro come indicato al suo predecessore Domenico CALCAGNO già nel 2006! LUPI rispondeva dicendo che aspettavano che fosse lo stesso GIRAUDO a chiedere la “dispensa” e che tale auto-richiesta era stata presentata nel marzo 2010. Una riduzione allo stato laicale che – si apprendeva dalla stessa lettera di LUPI – ad aprile dello stesso anno lo stesso LUPI non aveva ancora accolto!
[i documenti ufficiali sono pubblicati nel libro-inchiesta “PEDOFILIA E OMERTA’ – Savona. Chi sapeva ed hataciuto su don Nello Giraudo?” – che si allega]
Già questo dovrebbe bastare per riempire il vuoto di memoria di Vittorio LUPI, ma visto che non è smemorato bensì affetto dalla pratica della menzogna, portiamo gli altri tre esempi che smentiscono il suo: non sapevamo enon avevamo avuto segnalazioni.
Pietro PINETTO venne segnalato al Vescovo LUPI da Zanardi nel 2010. Il Vescovo allora chiedeva, per essere credibile la vicenda, che vi fosse una denuncia diretta. Zanardi mandava quindi dal Vescovo LUPI una delle vittime note nel 2010 D. G.. Questa veniva accompagnato da don Lupino (che il Vescovo LUPI ha la faccia tosta di accusare di non aver fatto segnalazioni). LUPI vedendo che questa vittima oramai era prescritta, decise di non intervenire! Nel 2013 viene si recò da Zanardi un’altra vittima, sempre di PINETTO, S. P.. Questi scrisse anche una lettera al Vescovo LUPI raccontando la sua storia. LUPI non ha mai ricevuto S. P., era appena tornato dalla Terra Santa…
Oggi PINETTO sarebbe salvo se non avesse querelato per diffamazione Zanardi, la vittima e due giornalisti. Grazie a questa querela, PINETTO è attualmente rinviato a giudizio per calunnia.
Malgrado le promesse del Vescovo alla festa patronale del 2013 (anche se PINETTO è prescritto per la giustizia italiana, non lo è per quella canonica, quindi nel caso le accuse fossero fondate procederemo con la riduzione allo stato laicale) attualmente dopo che sono state riscontrate come fondate quelle accuse, lo stesso LUPI non ha però fatto nulla, neppure una sospensione per il prete PINETTO che continua a dire regolarmente messa a Celle Ligure.
Giorgio BARBACINI. Aveva una comunità equivalente a quella di GIRAUDO, ma in questo caso teneva minori extracomunitari e la comunità era situata in via Manzoni, proprio dietro la Diocesi, nel palazzo dei Canonici, che naturalmente non si erano mai accorti di nulla. Dal Comune invece, arrivavano parecchie segnalazioni per la comunità di BARBACINI, persino i vigili urbani di Savona andarono in Diocesi. Riferirono anche a don Rebagliati cosa accadeva. BARBACINI, fu arrestato nel 2004, il vescovo era CALCAGNO. Non fu neanche in quella occasione la Diocesi a denunciare, infatti BARBACINI fu sorpreso mentre sodomizzava un minore sulla spiaggia di Varazze. Fu condannato a 3 anni e 6 mesi, ma sparì. Venne nascosto in Svizzera, in un Convento dove, nel 2009, dopo l’indulto, fu proprio il Vescovo Vittorio LUPI, con Pietro PINETTO, che si occupò di organizzare il rientro in Italia. Fu spretato solo dopo l’apertura del fascicolo GIRAUDO.
Yousuf DOMUNIC, viene nascosto ad Albisola da Domenico CALCAGNO e scoperto dal Dallas News nel giugno 2004. DOMINIC era stato arrestato in Inghilterra con l’accusa di pedofilia. Rilasciato sotto cauzione scompariva e lo si ritrovava, come anticipato, in Italia, prima ad Albisola dove nel 2004 scompare nuovamente, poi a Finalpianel 2009 dove moriva nel dicembre. I Frati che lo nascondevano in Convento raccontano che era morto la mattina alle 9 circa fuori dal convento. Il certificato autoptico invece dice che è morto al Santa Corona di Pietra Ligure alle 12,15.
Si può tollerare che un Vescovo menta e lo faccia, soprattutto, per coprire i pedofili e le omissioni colpevoli dei loro protettori? Noi crediamo di no.
l’Ufficio di Presidenza della Casa della Legalità – Onlus
C.Abbondanza, S.Castiglion, E.D’Agostino
il Portavoce della Rete L’Abuso
F.Zanardi
Tratto da: http://retelabuso.org/
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook