Pina: “così Gesù ha trasformato la mia vita”

image_previewMi chiamo Pina. Ebbi modo di ascoltare la predicazione della Parola del Signore, molti anni or sono, quando ero ancora una giovane adolescente.

Il seme delle “buona novella del Vangelo” era stato sparso nella mia famiglia; in quel periodo, però, per una serie di circostanze negative, scelsi di stare alla larga da quello che mi veniva insegnato.

Circa dieci anni or sono, però, dopo aver trascorso una esistenza non sempre facile, mi sono trovata di fronte ad un problema molto serio: una delle mie figlie era stata colpita da una grave malattia.

Avvertii subito una sensazione di paura, come se mi fosse piombato addosso, all’improvviso, un peso grandissimo, un’intera montagna; fu così che la disperazione si impadronì della mia mente.

Dovevo provvedere a dare assistenza a mia figlia, cercando di simulare, in sua presenza, una certa serenità; quando restavo sola, però, immancabilmente,  riafforava la disperazione, che mi portava a piangere, perchè sapevo bene che anche la scienza medica avrebbe potuto fare ben poco  per la sua guarigione, che ritenevo del tutto improbabile, se non addirittura impossibile.

A quel punto decisi risolutamente di rivolgermi a Dio, chiesi il Suo intervento per guarire mia figlia e giunsi a fare un “voto” di rinuncia per qualcosa a cui tenevo molto.

Ma come si usa dire, piove sempre sul bagnato.

Infatti, come se non bastasse, si ammalò anche la mia seconda figlia complicando a dismisura la mia esistenza, che dovevo dividermi per affrontare lo stress delle visite mediche, con i risultati deludenti causati dalle risposte negative della medicina ufficiale.

Tutto ciò non faceva altro che aumentare la mia angoscia, fino al punto di minare il mio, ormai già fragile, equilibrio psichico.

A questo punto, mentre accadeva che, apparentemente, l’andamento generale delle vicende familiari potesse migliorare, essendosi un pò stabilizzato il decorso clinico delle malattie, intervenne anche un problema economico che complicò la vita della mia famiglia.

Comprensibilmente, avvertii una brutta sensazione, come se tutto il mondo mi stesse crollando addosso; era venuta meno una fonte di sicurezza economica che, quanto meno, poteva permettere di affrontare le difficoltà create dalle condizioni di salute delle mie figlie.

Tutto era divenuto traballante, incerto, precario; mi pareva di non avere più alcuna possibilità di sperare che le cose potessero migliorare.

Oramai ero in preda ad un senso di scoraggiamento e di oppressione fino al punto di tentare di suicidarmi.

Fui salvata dall’intervento provvidenziale dei miei figli, anche se, ora,  ho ragione di credere che sia stato il Signore a mandarli da me per evitare il peggio.

Proprio in quei giorni, mio figlio iniziò a parlarmi di Gesù; mi spiegava che Dio, solo Lui, avrebbe potuto intervenire per risolvere quelle situazioni difficili in cui ci trovavamo; bisognava, però, che io stessa mi rivolgessi a Lui per chiedere l’aiuto necessario.

Inizialmente, devo ammetterlo,  fui un pò scettica.

Ma, in seguito, mi capitò di frequentare alcune riunioni di carattere evangelistico che si tenevano sotto una tenda, dove veniva predicato il Messaggio dell’Amore di un Dio Vivente, di cui parla l’Evangelo.

Fui subito toccata dalla predicazione della Parola di Dio. Anche la musica mi colpì, per non parlare degli inni bellissimi che venivano cantati sotto questa tenda evangelistica, oltre al particolare modo di pregare che mi procurò momenti di grande coivolgimento emotivo.

In realtà, ora comprendo, che il mio cuore fino a quel momento di pietra, si stava aprendo al messaggio che Dio indirizzava proprio a me.

Tuttavia, il momento decisivo fu quando piegai le mie ginocchia  per chiedere umilmente perdono al Signore.

Accadde subito dopo aver ascoltato il racconto di una testimonianza di salvezza resa da un credente che aveva raccontato la propria esperienza di perdono e guarigione dell’anima.

Si trattava di un uomo che trasmetteva  la propria storia, parlando di come il Signore lo stava sostenendo in un momento di particolare difficoltà della propria vita.  Diceva di essere affetto da una malattia che sapevo essere la stessa che aveva colpito la mia prima figlia.

Compresi chiaramente, che quell’uomo, pur attraversando un momento così difficile, lodava il Signore, mentre io non lo avevo nemmeno ringraziato per essere intervenuto miracolosamente nel decorso della malattia di mia figlia.

Capii anche che il “voto” che avevo fatto non aveva alcuna importanza, non serviva proprio a niente, perchè il Signore non ci chiede sacrifici ma desidera che apriamo a Lui il nostro cuore e lo riceviamo come Salvatore e Signore, obbedendo alla Sua volontà ed onorandolo con la nostra condotta.

Sì…è stato proprio così che Gesù ha trasformato la mia vita.

Da quel giorno, anzi da quel momento, non mi sono più allontanata da Lui ed il Signore mi è stato sempre vicino prendendosi cura di me.

Concludo dicendo che, anche ora, non mancano i problemi; so benissimo però che non potrò più essere vinta dalla disperazione e dallo scoraggiamento perche Gesù Cristo è accanto a me, mi sostiene, alimenta in me ogni giorno la pace.

Al Signore Cristo Gesù, sarò per tutta la mia vita riconoscente e con il Suo aiuto, fedele; a Lui siano l’onore e la gloria.

da: Radioevangelobari.it/

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