Profanando il Nome di Dio  

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(Ezec: 36:20;23 – Isaia 55:5 – Romani 2:24.) Esaù è chiamato profano perché sprezzò la primogenitura e la vendette per una minestra di lenticchie. Eppure vi è qualcosa di peggio che la profanità di Esaù ed è il profanare il NOME DI DIO – DELL’IDDIO SANTO – TRE VOLTE SANTO, rendendolo spregevole. L’Apostolo Paolo ricorda ciò che aveva detto Isaia: “… e il Mio Nome del continuo, tutto-dì, è bestemmiato”. (Isaia 52:5) Si narra che gli abitanti del Messico erano così spaventati dell’agire degli Spagnoli invasori i quali portavano il nome di Cristiani, da dire che se in cielo li avessero dovuto incontrare, avrebbero preferito non andarci. Davanti a quel popolo infelice di conquistati, veniva vituperato il Nome più dolce che vi è nell’universo. Notevole è il lamento del signore nel profeta Ezechiele contro l’agire del Suo popolo: “Ma, essendo giunti fra le genti dove sono venuti han profanato il Mio Nome Santo, essendo detto di loro: costoro sono il popolo di Dio e sono usciti fuori dal paese.” Ci pare di udire il suono dello scherno: “costoro popolo di Dio… Costoro! E’ che Dio deve essere l’Iddio di un tale popolo?” Se è vero che l’uomo: rassomiglia a ciò che adora è altre-sì vero che quelli che ci osservano argomentano dalla nostra vita, quale Dio noi adoriamo. Il Signore stesso, geloso del Suo Gran Nome, così prosegue per Io stesso profeta: “E santificherò il mio Gran Nome che è stato profanato fra le genti, il quale voi avete profanato in mezzo di esse; e le genti conosceranno che Io SONO IL SIGNORE, dice il Signore Iddio; quando Io mi sarò santificato in voi nel cospetto loro.” (Ezec.36:23) Il Signore stesso, rivelandosi proprio al popolo che non lo conosceva e che è stato scandalizzato, rivendicherà e santificherà il Suo Gran Nome. L’esempio triste di discordia e di carnalità che tanti, i quali portano il nome di cristiani hanno dato, ha fatto più male che tutte le persecuzioni di fuori. Più tollerabile è, davanti a Dio, la condizione di un povero peccatore che non ha nessuna pretesa che quella di chi confessa di essere cristiano e disonora il Nome del Signore. Si noti che triste ricordo di profanazione è questo: “E dopo a vere scannato i loro figlioli ai loro idoli son venuti, in quel medesimo giorno, nel mio santuario per profanarlo… ed ecco, cosi hanno fatto dentro alla mia casa” (Ezec.23:39) Ma all’empio così esclama il salmista (Salmo 50:16) Iddio ha detto: “che hai tu da far da raccontare i miei statuti, ed a recarti il mio Patto in bocca? non sei diritto da: vanti a Dio; non aggiungere peccato a peccato col pronunciare quel Nome Santo!” I demoni gridavano ad alta voce che Gesù Cristo è il figliolo di Dio ma Egli li sgridava acciocché tacessero. L’indovina di Filippi gridava dietro a Paolo e Sila che essi erano servitori dell’Iddio Altissimo e annunciavano la Salute. Lo scopo dei demoni era, ed è di con fondere le menti, e di far pensare ad un Dio tale ai citati testimoni. Una vita non adatta alla testimonianza è il mezzo più triste per screditare e render profano quel Nome Santo. Al contrario una vita Santa, costringe gli uomini a cercarne la causa e dai testimoni risale a Dio.

Il cristianesimo si è fatto strada sempre là dove i Cristiani sono vissuti degni del Nome che portano. Durante una pestilenza in Alessandria di Egitto, quando gli stessi congiunti abbandonavano i moribondi, furono visti i cristiani prenderne cura. Ciò attrasse l’attenzione dei pagani e molti si convertirono. Come si amano! dicevano di loro. Purtroppo tante volte hanno dovuto esclamare: come si odiano, costoro che predicano amore: nel Nome di Gesù Cristo. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se ave te amore gli unì per gli altri. L’Apostolo Paolo diceva: siate miei imitatori come io lo son di Cristo. AMEN! La grazia sia con lo spirito vostro.

[notiziecristiane.com –  Nino Chinnici]

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