Trascorsi 75 anni dalla fine della seconda guerra mondiale… Un immutabile giorno della memoria!

Raduni iniziative in commemorazione di uno scempio brutale e inimmaginabile: il genocidio degli ebrei. Il famigerato OLOCAUSTO.

Il termine, che deriva dalla lingua greca e significa “tutto(olos) bruciato(kaustos)” inteso allo sterminio, sistematico e programmato, di circa 15 milioni di persone ritenute “indesiderabili” che fu portato avanti dal regime nazista tra gli anni ’30 e gli anni ’40. Mentre la SHOAH si riferisce specificatamente al genocidio ebraico durante il quale morirono circa 6 milioni di ebrei europei, di ogni sesso ed età, appartenenti a qualunque classe sociale. Durante il nazismo non vennero perseguitati soltanto gli ebrei, ma anche Rom e Sinti, i polacchi, alcune popolazioni slave, i disabili, i testimoni di Geova, gli omosessuali, gli oppositori politici e tutti coloro che rappresentavano una minaccia per la purezza della razza ariana.

E’ innegabile che le discriminazioni, le rappresaglie e l’odio verso minoranze etniche o verso gli ebrei non siano del tutto debellate.L’uomo non impara dalla storia ma la perpetua non solo a discapito dei propri simili, ma di se stesso. Molte sono le dichiarazioni raccolte da persone che nascondono le proprie origini ebraiche per non ricevere ritorsioni. Una donna di 69 anni afferma che in Germania l’antisemitismo negli ultimi dodici anni non viene vissuto come una forma di violenza e si manifesta in forma verbale e fisica come ai tempi del razzismo.

Una donna di 24 anni afferma, che a Copenaghen che la parola “ebreo” è un’imprecazione molto diffusa, pertanto la stessa ha volontariamente evitato di affermare la propria etnia e di nascondere la propria fede.

COSA RECITA LA CARTA DEI DIRITTI EUROPEA?

L’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce il diritto di non subire alcuna forma di discriminazione, tra cui quella fondata sulla razza, l’origine etnica o sociale, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura.

Un dato ci sottolinea un messaggio chiaro: negli ultimi 15 anni un terzo del popolo ebraico, abitante dell’Unione Europea, pur essendo radicati da generazioni, considerano l’emigrazione giusta perché dichiarano di non sentirsi più al sicuro. Ciò che più disorienta sono i comportamenti di molestia nei confronti del popolo giudaico, peraltro considerati normali. L’osservatorio delle discriminazioni Salomon ha redatto un’indagine svolta tramite questionari ed interviste. I dati che sono venuta non sono entusiasmanti, l’antisemitismo è in crescita e cò sta a sottolineare il declino e seguitamente il crollo di una società moderna.

Tessalonicesi 5:2-3 Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. Quando diranno: Pace e sicurezza, allora di subito una improvvisa rovina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto.

Lella Francese

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