UN ALTRO GRANDE REGALO DAL SIGNORE

“Se cade un albero nella foresta nessuno ci fa caso, ma se il bosco divampa in fiamme, tutti fanno cordoglio”.

È un tempo difficile questo, eppure anche in queste circostanze è possibile trarre elementi di riflessione positivi. Anzi proprio in queste circostanze, per coloro che sono attenti, sarà possibile crescere.

Proprio perché veniamo costretti, obbligati a fermarci da qualsiasi lavoro o mansione, ci viene regalato un tempo per pensare.

Ognuno guarderà a se stesso trovandosi doverosamente a prendere in analisi la propria vita, il proprio comportamento in merito al tempo presente.

Quante cose che non vanno? Ciascuno si troverà davanti a se stesso senza poter fuggire, ed è proprio in questo che sta il dono che Il Signore vuole farci: obbligarci a riflettere su noi stessi nella speranza che l’uomo voglia mettere in discussione quel sentimento prepotente di dominio sulla creazione che da sempre lo accompagna.

All’uomo non è mai bastato essere la parte “eccellente” del creato, tant’è che violando l’unica disposizione del tempo acquisì la conoscenza del bene e del male.

Comportamenti, attitudini, difetti, peccati che teniamo generalmente ben nascosti, ora sono davanti a noi.

Quotidianamente diluiamo i nostri disagi o problemi, sciogliendoli in giornate fatte di lavoro, di impegni vari, dallo sport, all’aperitivo, al cinema. In quei momenti ed in quei luoghi abbiamo imparato ad apparire più che ad essere.

Sediamo la voce che dall’interiore vorrebbe che ci manifestassimo per quello che siamo, in bene o in male, e questo perché conosciamo il bene e il male.

Ma… oggi, nella cruenza di questo tempo non si può lasciar correre, il momento per pensare, il momento per agire è ora.

“Indossiamo veramente la mascherina per proteggere gli altri” sicuri, sicuri… o in fondo è a noi stessi che stiamo pensando?”

“Semmai dovessi incontrare una persona infetta non potrà contagiarmi!”

Lo so e ringrazio il Signore, molti hanno un vero senso di altruismo, l’esempio era per dire come spesso l’uomo si rapporta con ciò che ha attorno.

Con Dio, con gli altri uomini, con la natura e persino con se stesso. Spesso maltrattiamo ogni cosa.

IL SIGNORE CI RICHIAMA

Così come a volte i nostri genitori hanno dovuto imporsi (davanti alla nostra mancanza di comprensione) agendo per il nostro bene, spesso regalandoci un futuro migliore del quale siamo divenuti consapevoli solo nell’età adulta.

Così il Signore ci impone un tempo. No, non di nostra scelta che avremmo rimandato puntualmente come fanno gli uomini, ma con fermezza come agisce chi vuol farti del bene.

Siamo permissivi verso noi stessi, l’umanità lo è verso se stessa. Per il piacere il tempo è oggi, per il bene il tempo è… poi.

Non sono così sciocco da considerare il dramma del Covid-19 un dono, no di sicuro.

È come il colera, come una peste antica che distrugge, crea tristezza e terrore. Un’amara inquisizione che separa famiglie e le divide. No! non è questo il dono.

Si lo so! Direte: “bel dono, la gente muore di Covid 19”.

Le persone muoiono sempre e comunque, come detto al principio, come alberi che cadono in una foresta, ma la foresta è viva, vitale e si rigenera puntualmente.

Il dono è ancora nella vita e non nella morte. Il dono sta nel fatto che ci sarà un dopo, una continuità, una rinascita.

Il dono sta nel fatto che ci viene dato un tempo per analizzare, il dono sta nel fatto che ci viene offerta la capacità di cambiare, di cambiare davvero, verso un’umanità che non indossa la mascherina facendo finta di proteggere gli altri.

Ci viene offerta ancora una volta l’opportunità di fare di noi stessi e di ciò che ci è stato dato un luogo migliore.

Questo, sempre che anche dopo questo diluvio, l’uomo non sia di memoria corta gioendo per la scampata sorte, senza pensare che ogni albero caduto nella foresta diventa humus che porta nuova vita.

Francesco Blaganò

copyright©francescoblaganò 03/2020


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