UNA NUOVA BABELE.

L’uomo autonomamente si standardizza, (autonomamente si fa per dire, esiste un domino mondiale che dirige i suoi passi verso un governo unico), tutto è diventato con la digitalizzazione, uniformato.
La cultura, il commercio, l’informazione, il sapere, persino le malattie sono diventare globali.
Chi mai vorrebbe che ogni cosa diventasse di una specie sola?
Chi mai vorrebbe che sul pianeta non ci fosse biodiversità, che i continenti e le genti si assomigliassero tutti?
Chi mai vorrebbe che tutti i fiori diventassero uno solo, che avessero tutti lo stesso profumo, che tutti gli uccelli si trasformassero assomigliandosi, chi mai vorrebbe che tutti gli alberi fossero uguali.
Chi mai vorrebbe che le splendide variegature del pianeta, piano, piano tendessero a scomparire? Chi mai vorrebbe che le miriadi di sfumature dei colori lentamente diventassero monocromia.

Oggi non c’è più saggezza nella canizie, non c’è più scuola nella vita, basta un “tap” e ogni cosa ci viene svelata. Purtroppo però, spesso non spendiamo molto tempo ad approfondire e questa finta conoscenza resta orizzontale e di superficie.
Il giovane può far fronte e smentire l’anziano ( ma anche viceversa ), anche se in realtà le “ informazioni “ non hanno creato in lui le dovute, stabili modifiche che l’esperienza porta con se.
Capita spesso che tentando di spiegare qualcosa, sostenendo una vicenda vissuta realmente, l’interlocutore prenda il suo smartphone e verifichi alcune affermazioni. Questo per il gusto di smontare o di prevalere, non importa chi abbiamo di fronte.

Tutto ciò è molto simile al ragionare di un computer, che possiede miliardi di dati ma non la capacità di trarre da questi un’analisi autonoma collegando le varie informazioni.
Questo produce una frettolosa sintesi manichea, o così, o così. Ovvero: o buono o cattivo, o bianco o nero. Una posizione sintetica priva di incognite, di futuro. Qualcosa che non tiene conto del se, del ma, del poi. Cose queste, che sono proprie di una visione divina, essendo D-o onnisciente ed eterno.
Nella fede nella sua provvidenza, risiede la benedizione.
Il potersi affidare completamente al Signore facendo parte dell’infinita sfaccettatura del Suo pensiero, ci mette al riparo dallo squallore dell’uniformità, con garanzia di autenticità approvata.

Genesi 11:1 Tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole.
2 Dirigendosi verso l’Oriente, gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Scinear, e là si stanziarono. 3 Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamo dei mattoni cotti con il fuoco!» Essi adoperarono mattoni anziché pietre, e bitume invece di calce. 4 Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra». 5 Il SIGNORE discese per vedere la città e la torre che i figli degli uomini costruivano. 6 Il SIGNORE disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è il principio del loro lavoro; ora nulla impedirà loro di condurre a termine ciò che intendono fare.

L’uomo intende dominare su qualcosa che non gli appartiene ( rigetta le pietre per costruire mattoni ) non considerando che qualcun altro gli ha affidato ciò che ha creato.
L’operato umano aimè è visibile a tutti, e seppur tanti provano rincrescimento per le condizioni in cui versa il pianeta poco potranno fare a discapito dei governi e della finanza.
Finanza, potere e dominio sono un connubio in cui tutti i dominanti si trovano d’accordo, e proprio su questi temi fonderanno una pace mondiale fittizia.
Ma il Signore, D-o non scompiglierà forse ancora le carte? Non ci sarà la Sua mano dietro le sofferenze di un mondo che vuole disconoscere l’autore di ogni bene?
Allontanato il Signore dal cuore all’uomo non resterà altro che la controparte, tenebre e sofferenza, è matematico, privi di luce si sta al buio!

Chi non crede, chi non ha fede, oltre alla mancanza di ciò è privo anche di riflessione.
Sarebbe sufficiente osservale la perfezione stessa delle cose per comprendere che nessun caso evolutivo può avere creato tanto. Né sul nostro pianeta, né nel cosmo, né a livello planetario e neppure in mondi che non conosciamo.
La perfezione può venire solo dalla perfezione, non è qualcosa che si raggiunge approssimando nemmeno per miliardi di anni, quindi è sufficiente osservare per comprendere che la perfezione è un dono, un dono fatto dalla perfezione stessa.
D-o disse sia e luce fu. Una donazione come tutto ciò che abbiamo.

Genesi 1:1 Nel principio Dio creò i cieli e la terra.
2 La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.
3 Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. 4 Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. 5 Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno.

UNA GRANDE TRIBOLAZIONE

D-0 non vuole che trarre il meglio, offrendolo a tutti, ma essendo Egli stesso giustizia
non può che giudicare, separare il grano dalla zizzania.
Ogni cosa per essere raffinata, purificata, deve essere vagliata e separata dalle scorie, dalle impurità. Singolarmente e pure l’umanità completa.
L’andamento dei tempi al quale assistiamo, non certo positivo, è comunque proiettato a questa evoluzione. Schiacciare, raffinare, spremere, espellere, trattenere e poi ancora purificare.

Ancora oggi ci è dato di scegliere da quale parte voler stare: dalla parte della continuità, della Salvezza o da quella della distruzione, o peggio ancora: astenersi nell’incertezza.
Tutto ciò senza meritarci o garantirci nulla ( il giudizio è insindacabilmente divino ) a motivo dell’ambiguità del nostro cuore.
Anche il cuore che appare ( anche a se stessi ) più benevolo, ben disposto e corretto, in fondo può celare e cela malizia. Una profondità che solo D-o solo conosce del quale terrà conto.
L’uomo è l’unico essere che può fare questa scelta, pare tuttavia che molti confondano il benessere con il bene, puntando sulla qualità della vita materiale e non su quella eterna.

Giovanni 1:5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.

Giovanni 3:19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.

Come detto sopra il Signore non permetterà all’uomo di erigersi ad autorità di se stesso, quando Israele chiese un re D-o glie lo concesse…despota, carnale, dominatore degli uomini, violento.
Non credo che oggi ci sia differenza il dominio del mondo metterà a dura prova l’uomo nella convinzione di essere proiettato verso un futuro prospero è migliore.
Egli si lascerà fare tutto ciò che le autorità vorranno stringendosi sempre più in catene indistruttibili.
Alcuni tuttavia hanno ancora un cammino possibile.
Sono coloro che usano pietre e non i mattoni, coloro che sono unti dall’olio contenuto in un corno, coloro che donano il cuore al Signore consapevoli della propria malvagità, coloro che hanno creduto nell’apparizione di Cristo.
Coloro che parlano una sola lingua si, ma quella del Signore.

Apocalisse 7:13 Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute?» 14 Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. 15 Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 16 Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; 17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».
* note bibliche Nuova Riveduta

Francesco Blaganò

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