Sono nata in una famiglia cristiana evangelica e fin da piccola sono stata portata in chiesa e alla Scuola Domenicale per ricevere gli insegnamenti della Parola di Dio. Sono cresciuta nella comunità evangelica senza sperimentare le brutte esperienze che il mondo offre.
Un intervento chirurgico
All’età di un anno ho dovuto subire un intervento chirurgico all’interno della bocca a causa di una malformazione congenita. L’operazione andò bene ma, al termine, non mi risvegliavo regolarmente. I giorni che seguirono furono duri sia per me, che stavo lottando tra la vita e la morte, sia per coloro che mi erano intorno. Il Signore consolava le chiese che pregavano per me e i cuori dei miei parenti, ai quali diede anche modo di testimoniare sia con il comportamento (c’era tristezza ma non disperazione, né rancore e odio verso i dottori) sia con le parole. In quell’occasione mia madre rivolse una particolare preghiera a Dio: chiese di liberarmi dalla morte fisica ma anche che crescendo, avessi accettato al più presto il mio Salvatore Gesù Cristo. Il Signore esaudì questa preghiera!
Egli mi liberò dalla morte, mi risvegliai e ripresi tutte le capacità fisiologiche subito dopo e mi ripresi in pochissimo tempo. Oltre ciò il Signore mi liberò anche dalle conseguenze che i dottori avevano temuto (come possibili difetti nel parlare o nella pronuncia).
Insieme alla mia crescita fisica, iniziava anche a cambiare la mia visione nei riguardi della Parola di Dio: l’essere portata sempre in chiesa diveniva un passatempo e non un privilegio, nel mio futuro non vi sarei più andata e nei miei piani non vi era il Signore.
La ribellione
All’età adolescenziale in me nacque una forte ribellione verso Dio e verso i fratelli e le sorelle che mi circondavano. Anche perché tutti ritenevano che avrei accettato il Signore nella mia vita futura, come avevano già scelto i miei genitori per la loro vita. Questo era talvolta detto sotto forma di battuta, quindi non per farmi innervosire, ma dentro di me, soffrivo e non sopportavo l’idea che si desse per scontato il “mio” futuro. Volevo essere padrona della mia vita e avrei deciso io come meglio spenderla.
Un giorno mi fu parlato del Signore in maniera diversa, oltre le testimonianze degli “adulti” in chiesa: il Signore mi poteva salvare anche se ero adolescente, Egli poteva cambiare la mia vita e ripulire il mio cuore dal peccato. Egli aveva già operato nel cuore di alcuni coetanei attorno a me e potevo notare il loro cambiamento, così ho iniziato a essere “gelosa”, perché anch’io volevo realizzare questa trasformazione.
Al raduno cristiano
A un incontro giovanile che si svolgeva a Tabiano Terme, il Signore mi parlò profondamente. Io Gli consentì di parlare al mio cuore in modo personale. Nell’ultimo culto la predicazione della Parola spiegava che le benedizioni di Dio sono riservate a coloro che decidono di gustare la Sua grazia. Quindi, se il Signore quella mattina fosse tornato non mi avrebbe portato con Sé per l’eternità: avrei perso la più grande benedizione, la vita eterna con Gesù. Il Signore mi spronò dicendomi di prendere un impegno serio con Lui, perciò bisognava invocarLo subito e se Egli non avesse operato, sarei tornata indietro sui miei passi.
La mattina del 1° Aprile 2002, accettai il Signore Gesù nel mio cuore come mio personale Salvatore, Egli lo ripulì dalla sporcizia del peccato e dalla ribellione e mise il Suo amore, la Sua pace, la Sua gioia. Il Suo sacrificio fatto tanto tempo fa sulla croce era anche per i miei peccati e per donarmi la salvezza e la certezza della vita eterna. Anche se agli occhi degli altri ero sempre stata una brava ragazza, questo non bastava per ricevere la nuova vita in Cristo, c’era il peccato che ostacolava il mio rapporto e la mia comunione con Gesù.
Sarei stata costante durante l’adolescenza?
Tornai a casa piena di dubbi sulla mia costanza nella scelta che avevo compiuto. Giorno dopo giorno, però, il Signore rispose a tutti i miei punti interrogativi tramite la Sua preziosa Parola. Ora “le cose vecchie erano passate, tutto era diventato nuovo”, i culti, le lezioni della Scuola Domenicale, i cantici, gli studi biblici, la meditazione personale della Scrittura, erano visti con occhi diversi, quelli trasformati dall’amore di Dio. Non ho trovato una setta, una religione, un club, ma ho incontrato il Signore Gesù con le Sue braccia aperte pronte ad accogliermi. Avevo la certezza che il Signore stava operando dentro di me; anche se i miei occhi fisici non l’avevano visto, quelli “del cuore” vedevano la Sua mano all’opera.
Avevo 13 anni e naturalmente la mia adolescenza andò avanti. Ho passato momenti di crisi adolescenziale, ma il Signore è sempre stato al mio fianco, pronto a rialzarmi tutte le volte che io cadevo. A 16 anni ho trascorso un periodo di solitudine. Alcune mie amiche hanno fatto delle scelte in cui non si poneva il Signore al primo posto e questo ha comportato un certo distacco anche da me. Mi sono ritrovata improvvisamente sola, ma ogni volta che nella mia cameretta mi inginocchiavo ai piedi del mio Salvatore sentivo la Sua presenza e soprattutto ho scoperto la Sua amicizia nella mia vita. Questa brutta situazione fu trasformata dallo Spirito Santo in un motivo di crescita spirituale. Non solo il Signore era diventato il mio Salvatore ma era disposto anche a essere il mio Migliore Amico.
Prima della mia conversione ero legata al peccato tramite certe forme d’idolatria: la ricerca di beni materiali. Ogni cosa che ricevevo in regalo era per me fonte di piacere, una specie di “portafortuna” che avrebbe fatto effetto per un po’, dopo di che ne sarebbe servito un altro. Si trattava di una dipendenza mentale che non mi dava tregua, ero sempre alla ricerca di qualcosa. Stavo costruendo delle “cisterne screpolate”, che non mi potevano dissetare, perché non ricorrevo alla Fonte d’acqua viva.
Crescita spirituale
Quando ho lasciato la mia vita nelle mani del Signore, quest’idolatria si è acquetata. Tuttavia non pensavo che potesse interferire nella comunione con Dio. Dopo qualche anno, però, cercava di ripresentarsi e il Signore mi ha fatto capire chiaramente che era in contrasto con il messaggio evangelico, perciò dovevo lasciare che la Sua mano mi modellasse ancora, perché Egli è la Fonte della mia gioia che non ha fine. Decisi di lasciar operare Gesù e seguirono mesi di lotta spirituale tra la vecchia natura che voleva sovrastare e quella nuova che adesso era nel mio cuore. Il Signore mi parlò esplicitamente durante un culto dicendomi che ogni situazione della mia mente era sotto il Suo controllo, l’intera mia vita era nella Sua mano e non mi sarei dovuta preoccupare di nulla. Da quel momento, la mia mente è stata ulteriormente liberata dal Signore, che deve sempre avere il primo posto.
Poi il Signore mi ha anche battezzato nello Spirito Santo. Ho dovuto aspettare del tempo prima di ricevere questa promessa, ma Dio me l’ha donata quando il mio cuore si è aperto completamente davanti a Lui. Mi sono spesso scoraggiata nell’attesa e non ho sempre saputo aspettare, ma Egli è stato fedele. Quando io non Lo scorgevo, la mia causa è sempre stata davanti a Lui. Questa potenza mi ha aiutato nel servizio cristiano, nell’evangelizzazione e nella mia comunione con Dio.
In seguito ho potuto anche testimoniare della salvezza ricevuta mediante il battesimo in acqua.
Il futuro
Il Signore mi ha aiutato fino a questo momento e continuerà ad aiutarmi ancora fino al Suo ritorno. Egli non si occupa solo della mia vita spirituale, ma anche di quella materiale, Egli è intervenuto diverse volte anche sulla mia salute fisica, liberandomi da esperienze mortali.
Ringrazio il mio Dio per la Sua infinita grazia: non merito niente, ma Egli, nel Suo amore, opera profondamente in me ogni giorno, prendendosi cura di ogni particolare della mia vita. Ho desiderato frequentare anche l’Istituto Biblico Italiano a Roma, per il forte desiderio che Egli ha messo nel mio cuore di dedicare un periodo della mia vita lontano da tutto per il Suo servizio.
Un’altra ragione per cui ho desiderato frequentare la Scuola Biblica è approfondire la conoscenza della Bibbia che dona forza al mio cuore.
Per fede so che il Signore ha sempre il meglio nel Suo piano per me, perché Egli mi ama e mi conosce più di qualsiasi altro.
DEBORAH CAPORALETTI
Tratto da: http://www.adimodena.it/
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