VITA ETERNA, MORTE ETERNA.

La Morte eterna e il riposo del Signore.

Da migliaia di anni si aspetta il ritorno del Signore, moltitudini di genti incredule pur avendo visto la fiamma guidarli e la nuvola proteggerli. Increduli di tutte le generazioni, chi vide miracoli, chi ebbe miracoli, chi ancora oggi si dichiara credente eppure non vede!

Cristo è morto? Sì Cristo è morto. La sua carne perì sulla croce, ma per chi si dichiara credente Gesù è morto non una, ma due volte a motivo dell’incredulità proprio di chi dice di avere fede.

Questa mattina dopo la lettura, dopo la preghiera inizia una giornata normale, poi mia moglie mi dice ti leggo un passo della Bibbia? Certo! Rispondo. Parla della pace del Signore…

Che cosa sarà mai la pace del Signore, chi mai la troverà. Da millenni là si ricerca ma difficilmente si comprende la parola che dice “ entrò nel suo riposo “.

Quando avverrà questo, dopo la morte fisica? Ma poi esiste la morte fisica?

Si esiste eccome ed è altrettanto eterna come la vita eterna. Il concetto di morte così fine a se stessa come noi lo conosciamo non vuole dire nulla.

La morte fisica mi pare la condanna a una vita fisica perpetua. Uno spirito che si rigenera nella carne, (poiché non può morire) trattenendo l’anima che lontana dalla rivelazione cerca gratitudine nella materia, perché non riesce a entrare nella pace del Signore.

Perché non riesce a entrare nella pace del Signore? … a motivo della sua incredulità!

Dio è materia? No è Spirito! L’uomo creato è materia? Sì ma ha un contenuto spirituale che lo attrae a Dio perché in lui trova la sua pace.

Finché ciò non avviene, la morte non porrà mai fine al disagio e alla sofferenza spirituale. La morte sarà come apparente in un fatto solo fisico, ma la materia si ricrea. Lo Spirito immondo trova la stanza vuota e ripulita, va e raccoglie sette spiriti peggiori di lui e riprende possesso di un tempio vuoto ma non adorno, occupato di cose divine.

Abbiamo visto la nuvola, la fiamma, abbiamo visto miracoli e guarigioni ma la nostra fede non era tale da resistere e l’incredulità ha ripreso il sopravvento e la morte si perpetua.

Bisogna morire alla carne per entrare nella pace del Signore? No, certo che no! La certezza nella fede apre le porte alla rivelazione di Cristo, rendendolo vivo, vitale, attivo e contemporaneo. L’anima gioverà della presenza percepibile di Cristo nella sua esistenza. Si allontanerà dal trarre gaudio dalle nefandezze della carne, appetibili ma spesso trasgressive e rovinose. La carne, la materia, sarà tratta in salvo dalle trappole succulente del male (il peccato e gli eccessi) potendo così servire in opere il desiderio dell’anima di accostarsi sempre più al Signore, sollevando il nostro spirito dalla sofferenza della lontananza dallo Spirito Santo, permettendogli di dimorare in noi per entrare nella pace del Signore.

Allora pur in vita si entrerà nel Suo riposo e la morte spirituale della carne si trasformerà in vita eterna.

La morte materiale non sarà che un passaggio dolce e consapevole per compiere le parole scritte nella Sacra Scrittura…” si addormentò e si ricongiunse ai suoi padri “intesi come genitori spirituali e celesti”. Famiglia celeste dalla quale discendono tutti gli spiriti nati di nuovo nello spirito. Nella pace del Signore

Francesco Blaganò

 

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