Mentre il Texas fa la conta dei danni, stimati ad almeno 160 miliardi di dollari, per il passaggio del terribile uragano Harvey, un altro uragano (Irma), classificato come tempesta di categoria 4 (su 5), minaccia il nord-est dei Caraibi.
Secondo il National Hurricane Center, l’Osservatorio Statunitense che monitora i fenomeni climatici, Irma dovrebbe colpire fra una settimana la Florida con venti compresi fra i 210 e i 240 km/h e qualora l’uragano dovesse abbattersi sulla terraferma, si teme che potrebbero registrarsi gravi danni agli edifici e agli alberi e probabili inondazioni. I governatori della Florida e del Porto Rico hanno subito proclamato lo stato di emergenza, avvertendo la popolazione che l’impatto dell’uragano potrebbe coinvolgere milioni di persone, mentre gli esperti prevedono che Irma colpirà anche Cuba, Haiti, la Repubblica dominicana e le Bahamas. Nel frattempo, dopo otto anni di totale inattività si è risvegliato il vulcano La Cumbre, arcipelago delle Galapagos (isola di Ferrandina), ed anche se l’isola è disabitata il vulcano viene costantemente monitorato.
Tuttavia, malgrado l’attenzione dei media sia tutta rivolta al momento sul clima tesissimo fra Corea del Nord e America, per via del lancio missilistico da parte del governo di Kim Jong-un nei cieli del Giappone e dei due esperimenti sotterranei che han provocato due scosse di terremoto oltre il 5° della scala Richter, la terra continua a manifestare le proprie “doglie” come una partoriente; infatti, mentre una gigantesca frana travolgeva, lo scorso primo settembre, il paesino svizzero della Val Bregaglia, che dista pochi chilometri dal confine italiano di Villa di Chiavenna (prov. Sondrio), attraversando la Val Bondasca e raggiungendo il bacino di contenimento di Bondo, la Toscana è stata colpita qualche giorno fa da una serie di forti temporali che han causato allagamenti nelle province di Arezzo e Grosseto.
Ma è “tutto normale”, come dicono ormai i meteorologi, dato che il clima sta cambiando, ma se questa è la normalità cosa si dirà quando la terra soccomberà sotto la potente mano di Dio che riverserà la sua ira sulle nazioni ribelli (Romani 1:18)? Oh, so bene che su questa tematica (l’ira divina) non tutti son d’accordo, anche in seno all’evangelismo moderno, visto che ci si focalizza più sull’amore di Dio e sulla grazia divina che sul giudizio di Dio, ma dove sono andati a finire i Natan, gli Osea, gli Amos o i Malachia che – davanti all’avanzata del peccato – non temevano di gridare al popolo che “il giorno viene, ardente come una fornace, per incendiare i malfattori come stoppia” (Malachia 4:19)?
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
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