Cosa porta la primavera?

Quando arriva la primavera, fiori, piante e profumi sbocciano avvolgendo le nostre giornate.

Nonostante il periodo difficile che stiamo vivendo, la primavera è giunta e porterà con se tutte le meraviglie del creato.

Riflessi di luce, di colori, di odori pronti ad emergere.

Ma in un momento così nero per tutti noi, si rischia di non Vedere e di assaporare tutto il bene intorno.

C’è un episodio nel Vangelo molto esplicito in riferimento, che deve spingerci a riflettere: durante la festa delle Capanne, nella quale il tempio risplendeva di luce, Gesù dice di essere “luce”. Ben presto, il dibattito si accese leggendo l episodio: gli si fanno attorno i Giudei esperti della Parola, mentre la folla, intorno, si limita ad ascoltare.

Ai Giudei, che propongono una fede basata sulla tradizione e sul “vanto nazionale” dei legami di sangue alla tribù d’Israele quindi stirpe d’Abramo, giunge l’invito di Gesù a superare questa riduttiva della fede, che rischia di essere rinchiusa entro gli angusti confini di una pratica sterile, incapace di approfondire le questioni più profondi e toccanti dell’essere uomini.

Ciò potrebbe risultare superato ed “acquisito“, ma non è così: persistono taluni uomini e Padri della “Fede“ ancora oggi nel “custodire“ quell’atteggiamento arcaico privo di rivelazione.

Anche noi, se viviamo una fede che si nutre – solo – di pratiche estetiche, ma manca del contatto con la Presenza divina, rischiamo di vivere in un perenne equivoco, per cui ci avviciniamo a Dio, ma non ne sperimentiamo mai la vicinanza. Perché, in realtà, non gli permettiamo di entrare nella nostra interiorità… e questo è davvero importante affinché la nostra esistenza diventi piena in ogni suo aspetto.

Vincenzo Lipari

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