Dio ha in serbo il piano perfetto per ognuno di noi

il_piano_perfetto_di_dioSono trascorsi già 21 anni dalla mia conversione e non posso far altro che ringraziare il Signore per come mi ha preservato in tutti questi anni da cadute, cattive esperienze ed errati incontri.Molte volte siamo proprio noi gli artefici del nostro destino, perché a noi è dato di scegliere. Le scelte che facciamo segnano il presente, ma anche e soprattutto il nostro futuro!

Mi chiamo Silvana, vengo da una famiglia fortemente cattolica con insegnamenti fin da piccola ad un’educazione strettamente religiosa.
Com’è avvenuta la mia conversione? Semplice, ma allo stesso tempo complicata.
La vita di mio padre è improvvisamente cambiata e con la sua scelta è avvenuto un “terremoto” nella nostra casa che mi ha portato ad esaminare il cambiamento, ritornando alle Sacre Scritture. In effetti, una vita trasformata, parla più di tante parole.

La mia conversione avvenne finché mi trovavo in vacanza, lontana da tutto e da tutti, sola con Gesù, dove mi presi del tempo per poter leggere la Bibbia e parlare con Dio.
Facile? Affatto!
Solo quando ci si specchia con la Parola di Dio, ci si rende conto di quanto si è complicati e quanti siano i conflitti presenti in noi stessi.
I dogmi cattolici erano per me legami molto profondi: dall’attaccamento alla madonna, alla venerazione dei santi, alla frequentazione dell’oratorio, ecc.
Ciò che mi fece mettere tutto in discussione furono i dieci comandamenti e in particolare il secondo: “Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l’Eterno, il tuo Dio, sono un Dio geloso che punisce l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano e uso benignità a migliaia, a quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti…” (Esodo 20:4).
Leggendolo mi sentii tradita, ingannata e tenuta volutamente nell’ignoranza. Mi sorsero pertanto spontanee le domande: Quante altre verità mi sono state celate? Quante altre menzogne mi sono state insegnate?
Iniziai a leggere la Bibbia partendo dalla prima pagina, ma non essendo un libro comune, mi consigliarono di leggere prima il Nuovo Testamento che è la chiave di lettura dell’Antico Testamento.
Vi confesso che ogni volta che la leggevo, un sonno mi avvolgeva non permettendomi di comprendere il contenuto dei messaggi. Fui incoraggiata a persistere e a continuare a chiedere a Dio di aprirmi le Scritture e così, infatti, avvenne e al terzo giorno di lettura del Nuovo Testamento ebbi letteralmente fame. Una fame spirituale di conoscere chi era Dio, chi ero io, che piano Egli avesse per me, che scopo aveva la mia vita, che cosa c’era oltre la morte, e molto ancora.

Ricordo che trascorsi più di tre settimane in comunione costante con Dio. Io gli chiedevo e Lui mi rispondeva per mezzo della Bibbia.
Ricordo le discussioni che avevo con Lui nella mia cameretta. Mi consideravo, infatti, nel giusto. In cuor mio pensavo: “Ma che peccati vuoi che abbia commesso Signore? Non rubo, non uccido, non dico parolacce e non ho mai fatto atti indecenti. Insomma sono una buona cristiana!”. Solo quando cambiai il mio modo di pregare le cose cambiarono. Chiesi al Signore di rivelarmi la mia condizione, affinché io potessi capire ciò che non andava in me e Gli chiesi anche di insegnarmi a pregare. Solo allora mi sentii sporca, bisognosa di perdono e una gran luce mi abbracciò nella mia cameretta dove dialogavo con Dio.
Accettai Gesù come mio Signore e Salvatore nella prima settimana di una vacanza, ad un anno di distanza dal cambiamento di mio padre. Nella settimana successiva ricevetti il battesimo di Spirito Santo.
Chiesi a Dio di riempire il mio cuore della Sua gioia e vi confesso che in tutti questi anni anche nei momenti più bui e di grande prova, la Sua gioia non mi è mai mancata.

Mio padre ci confessò che per fede non aveva ancora fatto il battesimo in acqua in quanto attendeva di farlo con me e mia madre e così avvenne dopo poco più di un anno dalla sua conversione.
Nel frattempo mio fratello si sposò e partì con sua moglie in viaggio di nozze, mentre a casa si pregava per la loro conversione. Mio fratello aveva proibito di parlare del Signore alla sua fidanzata e ai futuri suoceri e a questa intimazione mio padre aveva risposto che nonostante questo nessuno gli avrebbe proibito di pregare. Così avvenne che, poco dopo il loro rientro dal viaggio di nozze, anche lui e sua moglie si arresero a Dio accettandolo come personale Salvatore.

Che dire se non che in poco più di otto mesi 12 persone della nostra famiglia e conoscenti accettarono Dio come loro Signore?
Ciò non avvenne con il mio fidanzato Ruben. Io e lui eravamo legati dal tempo delle superiori e prima della mia partenza per le ferie si parlava di matrimonio.
Al mio rientro trovò un’altra Silvana, cambiata, con nuove visioni ed ideali.
Continuammo la nostra relazione per diversi mesi, mettendo a nudo i nostri sentimenti e le nostre visioni. Lui di famiglia fortemente cattolica, io ormai appartenente a Cristo per scelta.
Consultai il Pastore della nostra chiesa per saperne di più in merito al matrimonio fra una credente e un non credente. Il Pastore mi fece un quadro molto chiaro e reale spiegandomi cosa dice Dio nella Sua Parola e a quali pericoli e delusioni sarei andata incontro sposando un non credente (2 Corinzi 6:13-18). Ricordo delle notti insonni, dei pianti, dei momenti di sconforto, ma della mia risoluzione di fare ciò che a Dio piaceva.
Ne parlai lungamente con Ruben. Pregai Dio per la sua conversione. Confesso che in quel periodo pensavo di poterlo cambiare una volta sposati, ma questo non era da parte di Dio. Dopo mesi di colloqui, incontri e preghiere Ruben mi mise davanti al fatto compiuto: mi chiese di scegliere fra lui e Dio, e io scelsi il Signore.
Presa questa decisione non ci furono più ripensamenti, nessun dubbio di aver fatto la scelta migliore o meno.
Io so che il Signore ha guidato i miei passi fino ad ora, so che mi ha preservato in più occasioni davanti a scelte che sarebbero state sbagliate.
Lasciamo sempre che Dio diriga i nostri passi e preghiamo sempre prima di prendere decisioni.

Dalla mia conversione a oggi, vivere con Gesù è stata una vera e propria avventura che invito tutti a sperimentare. Il bello è che ogni esperienza è differente dall’altra e non ho mai smesso di imparare.
Dopo tre anni dalla mia conversione, in famiglia subimmo un raggiro finanziario e ci trovammo letteralmente sul lastrico, senza casa, lavoro, conto in banca; non avevamo neppure i soldi per fare la spesa. Ricordo che iniziai a lavorare in Svizzera prima in un salumificio e in seguito in un’azienda di metalmeccanica grazie ad una sorella che mi è stata molto vicina in quegli anni.
Il lavoro era pesante e in più non era proprio ciò per cui avevo studiato, ma era onesto e lo stipendio mi permetteva di portare dei soldi a casa per le prime necessità.
Dalle catene di montaggio passai dopo quasi un anno a fare la segretaria di produzione e dopo alcuni altri anni divenni la segretaria unica del direttore e del proprietario dell’azienda, un complesso che mondialmente contava circa 5000 dipendenti.
Nei primi anni di lavoro in fabbrica parlai a molti e quasi tutti sapevano che ero una cristiana, mi chiamavano infatti Suor Maria, non sapendomi ancora identificare come evangelica pentecostale, ma solo come testimone di Cristo. Grazie a questa testimonianza si convertì sorella Graziella e altri cristiani “tiepidi” ripresero il loro rapporto con Dio. Ricordo quanto fosse bello ritrovarci per pranzo in quattro a pregare e a parlare di Dio.
Penso a quell’esperienza come ad una delle più provanti ma quel periodo mi sta molto a cuore perché ero spinta dallo zelo, dalla piena certezza che Dio avrebbe provveduto e Lui mi dimostrava la Sua misericordia giornalmente. Il Signore è buono e non permette mai prove superiori alle nostre forze.
In questo periodo di difficoltà il Signore mi ha insegnato la compassione e ho imparato a consolare il cuore di altri perché per primo Egli ha consolato il mio (2 Corinzi 1:3-6).

In questo cammino il Signore mi ha benedetto grandemente facendomi prosperare spiritualmente e materialmente. Mi ha concesso di incontrare cristiani ferventi, vedere anime convertirsi, tra cui anche numerosi parenti ed amici, gioire della nascita di mia nipote (un miracolo da parte di Dio), sperimentare la guarigione di mio padre da un tumore e da un ictus e confrontarmi con cristiani di tutto il mondo.
E non è finita… Sta a me e a voi sperimentare con Dio il piano perfetto che Egli ha in serbo per noi se solo gli permettiamo di dirigere i nostri passi.
Or a Colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo, a Lui sia la gloria nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen” (Efesini 3:20,21).

Che Dio ci benedica!

Tratto da: http://www.betaniachiesaevangelica.it/

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