Fiducia infantile

Una povera vedova e il suo figlioletto di sei anni avevano mangiato al mattino il loro ultimo pezzo di pane. Era venuta la sera ed essi avevano fame.

– Mamma, metti al fuoco la pentola – disse il bambino. – Fanciullo mio, è impossibile, non abbiamo nulla per la minestra. – Oh! mettila lo stesso; vi è ancora abbastanza legna per far bollire l’acqua. – Che bambino! Perchè insistere? Si direbbe che tu conti su qualcosa.

– Si, mamma, abbiamo pregato stamattina: “Padre nostro che sei nei cieli, dacci il pane quotidiano”. Io conto su quello che il Signore ci manderà; metti al fuoco la pentola.

La madre strinse il fanciullo fra le braccia comprendendo che la fede del figliuolo non sarebbe stata delusa. L’acqua scaldava e cominciava a bollire; la madre piangeva in silenzio, ma il fanciullo, sicuro che Iddio manderebbe ciò che essi avevano chiesto al mattino, cantava un piccolo cantico imparato alla Scuola Domenicale. Non fu deluso. Si bussò alla porta che fu subito aperta. Qualcuno portava un paniere coperto da un tovagliolo: – Un regalo per la vedova e per l’orfano; tornerò a riprendere il paniere vuoto. Esso conteneva del pane, della carne, del burro, dello zucchero, del caffè, del cioccolato e altro per molti giorni. Quella sera vi fu della minestra nella pentola, e nei cuori abbondanti azioni di grazie che salirono verso Colui che ama la vedova e l’orfano e risponde alla fede.

“Se la vedova o l’orfano grida a me, dice il Signore, io del tutto esaudirò il suo grido” “Rimetti nel Signore il tuo peso, ed Egli ti sosterrà”

(Esodo 22:23; Salmo 55:22)

Tratto da: Pagine ed Immagini di Luce, Edito da Rinascita spirituale, casella postale 2408, Roma 1965, pag. 52 | Lanuovavia.org

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