Mi chiamo Franco, ho 45 anni. Sono nato a Bari da una famiglia di operai. Conducevo una vita molto regolare, amavo lo sport, le moto le auto etc.
Un giorno mi diagnosticarono un cancro. Questa notizia improvvisa mi portò ad una riflessione: incominciai a pensare alla morte. Il male diagnosticato era un “teratoma maturo” a noduli freddi di tipo gelatinoso, per giunta maligno e per questo motivo fui ricoverato d’urgenza a Milano in un centro specializzato. Fui sottoposto prima a quattro cicli di chemioterapie, senza alcun risultato e dopo subii sette interventi in diversi punti del corpo.
Trascorsi sei mesi finalmente fui dimesso dall’ospedale, ma i medici erano dubbiosi circa il mio stato. Iniziai perciò dei controlli periodici e purtroppo al terzo controllo si manifestò il tumore questa volta più grave, tra cuore e polmone, nell’unico posto non ancora operato; si trattava di una cisti, che in due mesi era cresciuta di circa cm. 7 per 9.
Sapendo che i medici dovevano intervenire aprendo lo sterno, ebbi paura! Sentivo di non farcela e così con fede mettendo da parte ogni dubbio ed ogni incredulità, con semplicità invocai con tutte le mie forze Dio (mi trovavo solo nella camera dell’ospedale) affidandogli la mia vita, così mi addormentai.
L’indomani mattina firmai le dimissioni dall’ospedale rifiutando di sottopormi all’intervento, pur sapendo di avere due mesi di vita e ritornai a Bari. Mi recai con mio padre in chiesa dai sacerdoti per un consulto spirituale e mi consigliarono il rientro in ospedale e quindi l’intervento.
Di lì a pochi giorni, una famiglia cristiana di fede evangelica, conoscendo lo stato in cui mi trovavo, m’invitò ad un loro culto, dove mi diceva, avrebbero pregato per me. Accettai quell’invito che risultò determinante ai fini della mia anima e del mio fisico! Sentii la presenza di Dio nella mia vita in maniera gloriosa: qualcosa cambiava dentro di me, mi sentivo diverso, fiducioso. Alcuni giorni dopo, dovetti ripetere le radiografie perché i medici erano molto preoccupati per me. Il risultato fu negativo! Dio aveva risposto alla mia preghiera: ero stato guarito!
Sono trascorsi sedici anni d’allora, Gesù ha fatto di me una persona nuova: testimone di un Dio vivente, che ascolta e che si prende cura di noi.
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