Functional food

Ennesimo dilemma per noi consumatori al supermercato: meglio le solite uova o scegliere quelle arricchite con gli omega3 che proteggono il nostro cuore? Il mondo dei cibi arricchiti, dei cosiddetti cibi funzionali, è assai seducente: promettono di fare qualcosa per la nostra salute soltanto mangiandoli. Il primo a parlare di cibo come “medicina” fu Ippocrate nel 400 a.C. Oggi i consumatori sono più sensibili al tema della salute e dello star bene, sempre più informati ed esigenti, chiedono prodotti salutistici. Con il crescere dell’interesse e della richiesta, aumentano le produzioni delle industrie alimentari e le campagne informative in merito a tali cibi.

Ma che cosa sono i cibi funzionali?
Il termine “funzionale” si riferisce ad un alimento che, comprovato da studi scientifici, oltre agli effetti nutrizionali normali, ha effetti positivi su una o più funzioni specifiche dell’organismo e la sua assunzione comporta un miglioramento dello stato di salute e di benessere contribuendo alla riduzione del rischio di malattia. A detta degli esperti, sembra che non esista nessuna evidenza scientifica che il consumo di latte e uova con omega 3 diminuisca il rischio cardiovascolare. Secondo un’indagine il 30% delle famiglie italiane consuma alimenti funzionali, di conseguenza l’aumento della richiesta di tali alimenti è dovuto ad importanti interessi commerciali, ma anche al bisogno di alcuni consumatori di preferire cibo “medicina”, sia per scelta personale, sia per compensare scelte alimentari non corrette. Un famoso nutrizionista affermava: “In generale, salvo fasce particolari di popolazione che necessitano di fabbisogni aggiuntivi di alcuni nutrienti come adolescenti, anziani, persone con determinate carenze, la nostra alimentazione è sana e completa, ricca e varia e se seguita correttamente non richiede alcuna supplementazione”.

Riflettiamo insieme
Quanto detto finora ci spinge a riflessioni di carattere spirituale. Oggi molti credenti sono stanchi di “mangiare il solito pane quotidiano”, la Bibbia. Vorrebbero che questa venisse modificata, trasformata, in modo tale da recare allo spirito e all’anima nuove emozioni e veloci miglioramenti. Lasciando i miracoli, le benedizioni e le grazie divine, questi vorrebbero modificare la santificazione, la purificazione dai peccati, l’etica cristiana, nuocendo gravemente la dottrina biblica. Ma può una Bibbia “modificata” continuare a recare bene all’animo umano?

Approfondiamo
La Scrittura stessa dichiara: “…la parola dell’Eterno è diritta e tutta l’opera sua è fatta con fedeltà” (Salmi 33:4), ancora leggiamo “La via di Dio è perfetta; la parola dell’Eterno è purgata col fuoco; egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui”(Salmi 18:30). Da questi e da tanti altri versi notiamo come nella Parola di Dio non ci sia imperfezione alcuna da dover correggere. Essa è utile per vivificare l’anima degli uomini: “L’anima mia è attaccata alla polvere; vivificami secondo la tua parola” (Salmi 119:25). Essa, è ancora oggi necessaria per preservare i giovani credenti da brutte cadute spirituali: “Come renderà il giovane la sua via pura? Col badare ad essa secondo la tua parola” (Salmi 119:9). La Parola di Dio preserva dal peccato: “Io ho riposto la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te” (Salmi 119:11). Essa è guida sicura per il credente: “La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105). La Parola di Dio è chiara contro questa nuova tendenza di “modificare” le Sacre Scritture, infatti è scritto: “ Io lo dichiaro a ognuno che ode le parole della profezia di questo libro: Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro; e se alcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Iddio gli torrà la sua parte dell’albero della vita e della città santa, delle cose scritte in questo libro” (Apoc.22:18,19). Siccome siamo stati “rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la parola di Dio vivente e permanente” (I Pt.1:23), rimaniamo fermi nella Parola, alla quale faremo bene prestare attenzione, “come una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei nostri cuori” (II Pt.1:19). Rimanere fedeli alla Parola significa rimanere fedeli a Gesù: “Era vestito d’una veste tinta di sangue, e il suo nome è: la Parola di Dio” (Apoc.19:13).

Gioacchino Caltagirone

http://www.lagraziaperte.it/index.php?sec=8&id=4&cat=articolo

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