Il Signore ha spezzato ogni catena

Spezzare-le-catene-ed-essere-professionista-liberoPace a tutti, mi chiamo Imma e ho 33 anni. Sono nata e cresciuta a Napoli, vivo in provincia di Vicenza assieme a mio marito Antonio e voglio raccontarvi come ho conosciuto il Signore. Sono cresciuta in una famiglia di tradizione cattolica molto devota alla Madonna dell’Arco, un santuario che si trova in provincia di Napoli. Nel 1994 ho conosciuto Antonio, che poi è diventato mio marito. È stato sempre un tipo nervoso, a volte fra noi non si riusciva neanche parlare.

Sapevo che faceva uso di spinelli, spesso lo faceva anche davanti a me, con i suoi amici. Non riflettevo sul tipo di situazione a cui stavo andando incontro. Antonio faceva sempre più tardi alla sera e, quando lo chiamavo, spegneva il cellulare per non essere disturbato mentre era con i suoi amici. Nonostante la situazione, ci siamo sposati nel 2001 e siamo andati a vivere in provincia di Vicenza perché mio marito aveva trovato lavoro lì per interessamento del fratello.

Sembrava che tutto dovesse procedere tranquillamente e dopo qualche mese dalle nozze si ripresentò in me il desiderio che avevo sempre avuto fin da bambina di avere un figlio. Ma qualcosa non andava per il verso giusto perché il bimbo tanto atteso non arrivava. Così ho iniziato a fare una serie di visite in ospedale per vedere quale fosse il problema. Il tempo passava e tutta la tensione per il bambino che non arrivava fece precipitare la situazione: caddi in uno stato di depressione. Pensavo dentro di me: “Perché proprio io non posso avere bambini?”

Iniziai a fare brutti e strani pensieri, volevo farla finita con questa vita in cui mi sentivo così inutile. Mio marito mi ha accompagnato da diversi specialisti in tanti luoghi per trovare una cura, ma niente, non si raggiungeva alcun risultato. Ricordo che un medico mi aveva prescritto dei farmaci che mi davano grande sonnolenza e mi facevano dormire. Riposavo, è vero, ma non migliorava niente. Ero così angosciata che, per la paura, facevo restare mio marito a casa, facendogli capire che avrei potuto compiere qualsiasi sciocchezza, e perfino fare qualche gesto insano. La situazione è peggiorata a tal punto che abbiamo deciso insieme di tentare di farmi curare a Napoli. Lì mia madre avrebbe potuto seguirmi e stare con me, e mio marito Antonio avrebbe potuto lavorare. Questo però avrebbe significato stare lontani per qualche mese, separati per il fatto che avrei dovuto stare io a Napoli e lui a Vicenza.

A casa dei miei genitori venivano a far visita alcuni fratelli della Chiesa Cristiana Evangelica che mio papà frequentava, per pregare e leggere insieme la Bibbia. È stato così che mi hanno parlato di Gesù, mi hanno presentato l’amore che Dio ha per me, e mi hanno annunciato che solo Lui avrebbe potuto cambiare la mia situazione. Per permettere tutto questo io avrei solo dovuto aprire il cuore e ricevere Gesù.

Mio marito veniva a trovarmi a Napoli nei brevi periodi festivi, ma poi eravamo costretti a continuare a stare lontani. L’uso quotidiano dei farmaci non mi sollevava, stavo veramente male, non riuscivo a riprendermi e piangevo senza motivo. Così un giorno mio papà con altri credenti mi invitò ancora una volta ad andare in chiesa con lui. Accettai e iniziai a frequentare quella comunità, ma non provavo nulla nel mio cuore. Nel frattempo mio marito Antonio lavorava a Vicenza. Per un certo periodo mi ero molto preoccupata perché quando provavo a chiamarlo al telefono spesse volte non rispondeva. Io, sapendo del suo vizio dell’uso di stupefacenti, mi arrabbiavo perché avevo paura che potesse andare sempre peggio. Fu così che affrontammo una discussione telefonica, ero certa che ci fosse qualcosa che non andava, ma mi affidavo a Dio con la certezza che Dio esiste e che voleva cambiare le nostre vite.

Mio marito, che per tanti anni era legato ai suoi vizi, durante quella telefonata mi disse che Gesù aveva cambiato la sua vita e toccato il suo cuore. Stava frequentando una chiesa evangelica da venti giorni, ma non aveva ancora avuto il coraggio di dirmelo. Mi disse che il Signore lo aveva liberato dalla droga. Era un miracolo!

Senza che sapessimo nulla l’uno dell’altra Gesù aveva operato nei nostri cuori ed era intervenuto in tutti e due, seppur lontani geograficamente. Il Signore ha spezzato ogni catena, io non ho più bisogno di farmaci e cure particolari, sono guarita completamente e mio marito è stato liberato dalla droga. Sono tornata a casa con lui; ora insieme frequentiamo la chiesa evangelica di Thiene da più di tre anni.

Il 6 giugno 2010 siamo scesi insieme nelle acque battesimali per testimoniare di quello che Gesù ha fatto nella nostra vita. Di sicuro i problemi ci sono e ci saranno, non abbiamo ancora un figlio, però il Signore ha colmato ogni vuoto, la grazia di Dio oltrepassa ogni ostacolo, Lui ci sostiene e ci porta avanti giorno per giorno. È Lui che ci ciba con la Sua Parola e noi non possiamo fare a meno di ringraziarLo!

da: Adichiaravalle.org/

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