Israele e il suo nucleare

bcd0296a9bfb107a1f52f2ef7fc7f384Una recente notizia dei tiggì nazionali riporta che lo Stato d’Israele possiede un alto numero di armi nucleari, sebbene nessun membro dell’Onu o della Nato sia in grado di quantificare con esattezza le proporzioni dell’arsenale bellico israeliano; la cosa non dovrebbe, comunque, stupire più di tanto, poiché la corsa agli armamenti nucleari interessa molte nazioni, sia europee che non.

A ogni modo, in un momento storico in cui tutti invocano e cercano la “pace” (.), questo deposito bellico mondiale appare un paradosso, tant’è vero che il potenziale bellico in mano a pochi leader potenti è in grado, realmente, di poter far scomparire la vita sulla faccia della terra in poche ore! In cima alla classifica degli stati che posseggono armi nucleari ci sono gli Stati Uniti, i quali hanno condotto più test nucleari di qualsiasi altro paese: gli americani posseggono 7.650 testate, di cui 2.150 attive, distribuite su mezzi terrestri e su sottomarini nucleari. La Russia dispone di 8.420 testate di cui 1.720 attive, parti delle quali sono state utilizzate nell’odierno Kazakhstan tra il 1949 e il 1989, precisamente nell’area di Semipalatinsk, teatro di 456 esplosioni termonucleari che hanno reso la zona estremamente radioattiva per un raggio di circa 80 km; intere comunità e villaggi, pur distanti dall’epicentro degli obiettivi colpiti, portano tuttora ben visibili gli effetti devastanti di quegli esperimenti (deformazioni, leucemie e malattie ereditarie). Poi c’è la Cina, dotatasi di armi nucleari già dal 1950, e le due Coree, al momento in aperta provocazione con gli Usa per i ripetuti lanci di missili a scopo sperimentale. La Francia, dopo USA e Russia, è la terza potenza nucleare al mondo che dispone di 300 testate, con 250 in dotazione ai suoi sottomarini nucleari; anche l’India, il Pakistan e altri paesi dispongono di armamento nucleare, a conferma che la tanto agognata “pax mundi” scaturisce, in pratica, dal timore di un probabile conflitto nucleare o con armi convenzionali.

Tornando allo Stato d’Israele, il governo di Netanyahu dispone anche di due sottomarini in servizio deterrente, al fine di respingere possibili attacchi: uno è posizionato nel Mar Rosso e l’altro nel Golfo Persico. Un terzo è sempre in stand-by. C’è da dire che tale flotta, tutta della classe Dolphin, è  ritenuta la migliore al mondo. Il sesto ed ultimo sottomarino dovrebbe diventare operativo nel 2019. Ovviamente, Israele mira a difendersi piuttosto che ad attaccare, ma questo ulteriore arricchimento militare dimostra che gli ebrei temono effettivamente attacchi esterni dai paesi confinanti, Iran per primo. Ma cosa dicono le scritture su questo tema? Che la nazione scelta da Dio diverrà, in futuro, oggetto di persecuzione bellica tale da far convergere, sul suo suolo israeliano, orde di cavalli e cavalieri (Apocalisse 9:16) che faranno scorrere sangue sino alle “briglie dei cavalli” (Apocalisse 14:20)! Esagerazione? Fantasia biblica? Nient’affatto.

Io sono convinto che l’attuale corsa agli armamenti nucleari di Israele ha una prospettiva futura, malgrado gli ortodossi ebrei non diano valore ai libri del Nuovo testamento e, di conseguenza, non prendono sul serio le verità profetiche dettate da Gesù al suo servo Giovanni. Pertanto, esorto chi legge a far tesoro di questi avvertimenti perché ci stiamo avvicinando, a grandi passi, verso l’ultima epoca.

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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