La terra è nelle doglie?

E‘ proprio vero che la terra sta soffrendo “le doglie del parto” (Romani 8:29), visto che dopo i tre forti recenti terremoti nell’arco di sei ore registratisi in Iran, Costarica e Giappone e le due scosse in Corea (5.2) dell’altro giorno provocate, qualcuno dice, da due distinti esperimenti nucleari sotterranei, adesso è l’acqua torrenziale a gettare nell’angoscia il mondo: infatti, sia la Grecia che il nostro paese (Marche e Abruzzo) nonché Haiti sono vittime di pesanti nubifragi che hanno trasformato le strade in torrenti impetuosi. Fermo restando che la terra ha continuato a tremare anche in California (magnitudo 4.6), secondo i meteorologi sulla Grecia si è abbattuta la stessa perturbazione che ha interessato il nostro meridione (Calabria e Puglia) di recente, causando ingentissimi danni nei centri di Mandra, Nea Peramos, Kalamata e Megara situati a circa 27 km ad ovest di Atene; la perturbazione che ha attraversato il Mediterraneo si è rinvigorita proprio in mare Egeo assumendo i tratti di un ciclone, che ha poi provocato una decina di morti in alcune cittadine greche: bus sommersi e automobili galleggianti hanno fatto il giro del mondo in poche ore, tant’è che il governo di Atene ha dichiarato lo stato di calamità naturale per le improvvise inondazioni. Stesso quadro, ma con meno danni e disagio, nelle Marche e in Abruzzo, con Pescara invasa da fango e acqua tracimate dal torrente Cerrano e dal fiume Pescara che taglia la città da cui prende nome, con black-out e allagamenti di sottopassi in molte zone della cittadina. E tutto questo dopo il lungo periodo di siccità che ha segnato l’Italia da nord a sud.

Ad Haiti, località che non si è mai ripresa totalmente dopo il devastante sisma del 12 gennaio 2010 di 7 gradi Richter, le intense precipitazioni hanno causato smottamenti e inondazioni in diversi villaggi dove la precarietà delle costruzioni della strato sociale più povero della popolazione ha favorito la devastazione: le misere capanne, peraltro collocate ai margini di canali e corsi d’acqua, non hanno retto alla furia dell’acqua che ha spazzato via tutto. Nel frattempo, l’Australia dà il via libera ai matrimoni gay adeguandosi alle altre nazioni dove l’omosessualità sta prendendo il sopravvento sulla “normalità”, mentre in Usa è stato modificato geneticamente il dna di un quarantenne affetto dalla sindrome di Hunter, a conferma che l’uomo moderno continua a sfidare Dio senza rendersi conto che sarà il “peccato” stesso a retribuirlo. Benchè questi fatti avvengono sotto gli occhi di tutti, grazie ai media che diffondono una notizia in pochi secondi da una parte all’altra del globo, ricordo al lettore che il Faraone Ramses capì che l’Iddio di Mosè era il vero Dio soltanto dopo ben “nove” avvertimenti/piaghe (Esodo 12:30), tutti sperimentati nella loro concretezza e drammaticità.

Pertanto, alla società di oggi, ma anche alla cristianità professante, quanti altri “segni” debbono verificarsi per farci comprendere che stiamo giungendo al tempo della fine dell’era presente e che il Signore Gesù ci chiama ad essere vigilanti e pronti a discernerli?

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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