L’Unico che può smontare il nostro “io”

Mi piace molto il verbo “smontare”: è verbo d’officina, di riparazione, di manutenzione. Credo che sia anche un “un punto centrale“ di tutti i “verbi“ della Parola: ritrae ogni persona, il suo cuore, i suoi pensieri, il suo agire… ho provato a smontare il Pater Nostro, è con esso, il corso della vita di Gesù.

Ne conosciamo tutti nascita, vita, morte e resurrezione, eppure, ogni volta, è una scoperta sempre nuova per chi, ha il coraggio di viverne il momento della “rimonta“.

Quanta lieta notizia dietro a ciò che, sino al nostro ultimo giorno in questa pagina terrena, è stato tramandato per la nostra vita: si scorgono così sempre più nuove bellezze interiori che illuminano i “Meccanici della misericordia “.

Lui, il Cristo, il vero Verbo fattosi carne, sceglie, senza esserne obbligato, di non fare il prezioso, pur sapendo d’essere l’Atteso-più-prezioso: «Non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio». Figlio-di-Papà, decise di spalancare le porte di casa, senza fare il figlio-di-papà alla maniera di quaggiù: «Ma spogliò se stesso, divenendo simile agli uomini» (Fil 2,6-7). Che tutti vantassero il lusso di chiamare loro-padre il padre-suo: “Padre nostro che sei di tutti”.

Ma poiché spesso il nostro modo di riflettere (la nostra ideologia religiosa, le nostre “statue“, le Nostre immagini di Dio) non è il suo, ne come dovrebbe essere quello di un vero figlio, oggi come ieri, vi si attendeva e predicava un altro a Betlemme: il Dio-salvatore, il Dio delle vendette, giustiziere, il liberatore degli oppressori Romani quanto infami, e invece quanta confusione continuano ancora oggi a predicare dietro nostri schemi mentali?

Invece scelse una stalla per nascere, e decise di giungere in piena notte: siccome era la luce, di notte la luce vale-doppio. Vale-oro. Nei pressi di Betlemme erano troppo complicati per afferrare che, giungendo di notte, aveva fatto della notte il suo biglietto da visita: più nessuna oscurità, dopo quella notte di fraintendimenti e tradimenti, sarebbe stata così buia da impedire a Dio d’accenderla. Eppoi era annuncio di guerra a Lucifero: siccome nessun pipistrello ama la luce, scelse di sfidarli a casa loro. Di notte, nella notte: per accendere la notte.

Il Dio-Bambino nacque così: sottovoce, in punta di piedi, pancia a terra. Diedero notizia dell’arrivo, a voce bassa, due amanti condotti da Dio sull’orlo di una crisi d’identità: un carpentiere di bottega e la sua giovane donna, per molti infedele, indecorosa, ma immensa al contrario, beata tra tutte le donne… Nel breve battito di due “eccomi” ancora oggi misteriosi, misero in piedi la prima famiglia cristiana.

Amore artigiano, luce di casa.

Nacque confuso tra la gente-bassa Colui che domani confonderà la gente-alta: ma forse è anche giusto così. E’ soltanto ad essere piccoli che si giunge a scoprire qualcosa di grande, che si coglie l essenziale il cui cuore, è l immensità del creato.

Vincenzo Lipari | Notiziecristiane.com

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