Non mi vergogno della croce!

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gesc3b9-le-mani-del-crocifisso-risortoCaro lettore/trice anche se non conosci il nostro sito, anche per la prima volta, quest’oggi voglio presentarti qualcosa di molto importante per noi cristiani, credenti salvati per grazia dal nostro Signore Gesù Cristo. Il titolo di questa meditazione breve, ma di gran valore e importanza è «non mi vergogno della croce>>.

Spesso mi è successo di incontrare credenti e dopo averli salutati con «la pace del Signore» mi sono sentita rispondere «ciao-ciao» oppure «pace» ma con un tono sommesso per non farsi sentire. Non vi nascondo che una santa gelosia mi ha preso perché per me è come rinnegare Cristo. Per noi cristiani «la croce» ha un grandissimo valore. Dovete sapere che all’epoca dei greci e dei romani il condannato a morte era considerato uno dei peggiori criminali infatti coloro i quali commettevano crimini venivano crocifissi.

In Deuteronomio cp. 22 c’è scritto che appendere qualcuno al legno aveva un significato specifico, era segno di particolare maledizione. Eppure nonostante ciò il Cristianesimo si espandeva e la morte di Gesù Cristo, secondo la predicazione degli apostoli, costituiva la gloria della Chiesa primitiva. Ogni cristiano credeva e affermava che il Signore era morto per lui e che il perdono dei peccati erano il frutto di quella morte sulla croce. L’apostolo Paolo non si vergognava della croce anzi se ne vantava e diceva: “io sono stato crocifisso con Cristo, non sono più io che vivo, ma di quella morte sulla croce.

L’apostolo Paolo non si vergognava della croce anzi se ne vantava e diceva: “io sono stato crocifisso con Cristo, non sono più io che vivo, ma vantava e diceva: “io sono stato crocifisso con Cristo, non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Galati cp. 2 v. 20).
La croce, mio caro/a lettore e lettrice, non è un simbolo da portare al collo, come molti usano fare e pensano di portare Gesù Cristo in loro, ma deve essere un ricordo costante di quel sacrificio compiuto da Gesù su quel duro legno.

La croce per tutti noi  deve essere il punto centrale della nostra salvezza e della nostra vita, il punto di partenza e non quello di arrivo, perchè il Signore è morto sul duro legno della croce per noi  ma poi è risorto per preparare un luogo nel quale vivremo insieme a Lui la nostra esistenza per sempre.

 
Dio vi benedica e vi abbondi di ogni grazia nel suo infinito amore.

Margherita Castagna

[notiziecristiane.com]

 

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