Qualcuno mi parlò di una persona che mi poteva aiutare, il suo nome era Gesù

Era febbraio 2004 quando per un abuso di cocaina ed ecstasy durante una serata passata in discoteca, la mattina dopo, preso ancora dalle sostanze, mi sentii male sul posto di lavoro e mi trasportarono di urgenza all’ospedale SS. Annunziata di Taranto. Il mio corpo era esausto a causa delle sostanze. Il polmone sinistro era veramente messo male. Una bolla d’aria formatasi nel polmone era scoppiata, riducendolo di 2 cm e consentendo all’ossigeno di sprigionarsi all’interno del torace. Mi ricoverarono d’urgenza. Stavo rischiando davvero la vita. Ma Dio nella, Sua grande misericordia, ebbe pietà di me.

Anche quella volta mi salvò. Preservò la mia vita, ed oggi sono convinto che se fossi deceduto avrei fatto un viaggio in quel luogo dove nessuno vorrebbe andare. Ma io, sinceramente, preso dalla mia vita così tanto spericolata, non capii che Dio in quel momento mi stava chiamando a Lui per servirlo in qualcosa. Così continuai a condurre quello stile di vita pericoloso e distruttivo che mi aveva caratterizzato già dalla tenera età. Continuai a fare uso e abuso di droghe, continuai a rubare, a spacciare, a truffare, e in più strinsi amicizia con uno dei più grandi esponenti della malavita tarantina. I fermi dei falchi della mobile e gl’inseguimenti con i carabinieri erano quasi all’ordine del giorno. Dio mi aveva salvato la vita, ma io avevo imboccato l’altra parte della via. Finché un giorno, mentre ormai la mia vita era sprofondata nel buio e sembrava non avere più una speranza, qualcuno mi parlò di una persona che mi poteva aiutare, il suo nome era Gesù. Questa persona iniziò a consolare il mio cuore con parole d’amore. Vedevo in lei una luce, un amore, qualcosa che io non avevo ma che le invidiavo tanto, qualcosa che volevo anch’io per riprendere la mia vita in mano. Così, in modo molto semplice, quelle parole iniziarono a toccare fortemente il mio cuore.

Dopo qualche giorno, mi convinsi, ed entrai per la mia prima volta in una Chiesa Cristiana evangelica. Inizialmente pensai che fossero tutti matti, perché provenendo da una religione statica come quella cattolica non avevo mai assistito ad un culto cristiano. Ma vedevo in quelle persone un grande amore per Dio. Così quel giorno decisi che ne avevo abbastanza di fare quella vita e che avrei chiuso con tutto, con tutto il mio passato. Feci allora quel passo di fede al quale Dio mi aveva chiamato quel giorno in cui mi aveva salvato la vita in ospedale. Così, mi arresi a Lui e scoppiai in un grande pianto. Mi sentii così sporco davanti a Dio, pieno di colpe e di peccato. Mi passò davanti tutta la mia vita. In quel momento ebbi come la consapevolezza che ero separato da Dio a causa dei miei sbagli. Ma quando invocai il perdono di Gesù, ebbi come la certezza che Egli mi stava perdonando di tutti i miei errori commessi.

Quello fu il giorno più felice della mia vita. Lo rifarei altre 100 volte, perché quel giorno sono diventato veramente libero. Oggi, servo Dio, e nel mio piccolo porto a tutti il messaggio della speranza, della grazia, dell’amore e della salvezza di Dio. Per la gloria del Signore!

Alessio Sibilla | Notiziecristiane.com

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