Stabilisci i Tuoi Confini

filospinatoSiamo noi stessi che insegniamo agli altri come trattarci. Come avviene questo? Lo facciamo attraverso quelli che sono definiti i CONFINI PERSONALI. Conosci i tuoi confini? Come fare a scoprire i propri confini e a non permettere ad altri di invaderli?

I segnali che manda il tuo corpo, cioè “il come ti senti” sono una eccellente guida per riconoscere i tuoi confini. I confini sono per l’appunto “personali” perché variano da persona a persona.
Quando qualcuno cerca di irrompere il “tuo spazio”, il tuo corpo reagisce in vari modi, per esempio: si contrae, indietreggia, incroci le braccia o le gambe per proteggerti … a livello emotivo ci sono segnali del tipo: ti senti a disagio, il tuo umore cambia, la paura si insinua in te, oppure senti l’irritazione crescere.
Nota semplicemente le tue reazioni in occasioni tipiche:

  • quando qualcuno occupa il tuo posto, la tua scrivania, o magari tocca le tue cose … telefonino, agenda, auto ecc.…

– mentre sei sul tram e qualcuno ti spinge, qualcuno si siede al tuo posto
– mentre sei in fila in posta o in banca e il solito ultimo arrivato cerca di fare il furbo e scavalcarti
In momenti tipo questi descritti, come ti sei sentito? Come ti sei comportato?
Tu hai il diritto di:
– dire quando viene ferito, offeso, non rispettato
– di ritirarti in te quando ti senti a disagio in un contesto o con certe persone
– di fissare delle distanze riguardo a ciò che è permesso e ciò che non lo è per gli altri nei tuoi confronti
Una volta che hai chiari i tuoi confini personali, devi far sapere alle persone che hai intorno come comportarsi con te. Se non dici o fai capire il “come”, gli altri ti tratteranno come meglio credono ma magari non sarà quello che tu vuoi e finirai con lo stare sempre male perché sarai tu stesso a permettere agli altri di violare i tuoi confini. Se quando ti senti a disagio non lo comunichi, non fai altro che assegnare la gestione della tua vita personale in mano ad altri.
I tuoi confini ti aiutano a
– conoscere di chi fidarti
– definire ciò che vuoi e ciò che permetti agli altri di dirti e di fare
– non diventare il bersaglio di qualcuno che se ne approfitta

Vi sono diversi tipi di confini:
• confini mentali: ci danno la libertà di avere i nostri propri pensieri e opinioni.
• confini emotivi: ci aiutano ad affrontare le nostre emozioni e a disimpegnarci dalle nocive emozioni di manipolazione degli altri.
• confini spirituali: ci aiutano a distinguere la volontà di Dio dalla nostra.

Esperti di Counseling affermano che esistono quattro tipi di confini psicologici:
Deboli –  Una persona con confini deboli si diluisce con i confini delle altre persone ed è facilmente manipolabile.
Rigidi – Una persona con confini rigidi è chiusa e solitaria per evitare contatti fisici ed emotivi con gli altri. Questi possono essere selettivi in base al tempo, al luogo o alle circostanze e solitamente si creano sulla base di una precedente brutta esperienza avvenuta in una situazione analoga.
Morbidi –  I confini morbidi sono una mescolanza di quelli deboli e di quelli rigidi. Le persone con confini morbidi sono incerte rispetto a cosa accettare e cosa rifiutare.
Flessibili – Sono l’ideale. Simili ai confini rigidi di tipo selettivo, ma in questo caso la persona ha maggiore controllo perché decide cosa accettare e cosa rifiutare, resiste al contagio emotivo, alle manipolazioni e difficilmente si lascia sfruttare.

Stabilire i propri confini, sapere come farli rispettare senza passare dall’egocentrismo al buonismo, da una “corazza di acciaio” alla sindrome del “tappetino” è una abilità che non sempre ci viene insegnata mentre cresciamo. A molti è stato insegnato che si dimostra che si ama facendo buon viso a cattivo gioco, dicendo di sì quando si vorrebbe volentieri dire di no.
Ci troviamo spesso ad essere ‘cordiali e buonisti’ per paura di rovinare una relazione o mettere in discussione una amicizia quando diciamo un NO, ma se basta dire un NO per mettere in discussione un amicizia … lasciatemi dire che essa non è vera amicizia. Perché un amico è capace di rispettare e di stare anche al suo posto se necessario.

Tante ragazze oggi, si sono ritrovate ad avere il loro primo rapporto sessuale pur non volendo, per non aver avuto la forza di dire NO al proprio ragazzo affinché questo non ci restasse male … ma se il tuo ragazzo ti ama, rispetterà i tuoi confini, e non ti lascerà se gli dici di NO, ma aspetterà il giorno del vostro matrimonio perché ti ama. Se non si comporta in questo modo rispettoso, molto probabilmente non ti ama, ma desidera solo il tuo corpo.

Il concetto di “Confini” lo prendiamo in “breve” dalla natura stessa di Dio.
Dio definisce molto bene la sua personalità, la Bibbia ci parla riguardo a ciò che Lui pensa, sente, permette o non permette, ciò che Gli piace e ciò che non gradisce:
Geremia 3:12 Va’, proclama queste parole verso il settentrione, e di’: Torna, o infedele Israele, dice l’Eterno; io non vi mostrerò un viso accigliato, giacché io son misericordioso, dice l’Eterno, e non serbo l’ira in perpetuo.
Dio differenzia se stesso dalla sua creazione, dalle sue creature e da noi stessi. Lui afferma cosa Lui è, e cosa non è, per esempio:
Isaia 60:16 Tu popperai al latte delle nazioni, popperai il seno dei re, e riconoscerai che io, l’Eterno, sono il tuo salvatore, io, il Potente di Giacobbe, sono il tuo redentore.
Dio ha posto dei limiti nel suo “cortile” norme di comportamento, vedi per esempio: il sermone sul monte che troviamo in Matteo dai capitoli 5 a 7. Con queste “norme” Dio ci rende anche partecipi di ciò che Lui è, e quello che è il suo pensiero. La stessa legge di Mosè indica come piacere a Dio e come essere graditi a Lui.
DIO CI HA FATTO CONOSCERE QUELLO CHE GLI PIACE E CIÒ CHE GLI DISPIACE.
Dio ha anche dei confini rispetto alla stessa trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo sono uno, ma allo stesso tempo sono tre distinte persone con i loro propri confini. Ciascuno ha la sua propria personalità e responsabilità, ma tra loro sono perfetti in unità e amore
Giovanni 17:22-24 E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro, e tu in me; acciocché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu m’hai mandato, e che li ami come hai amato me. Padre, io voglio che dove son io, siano meco anche quelli che tu m’hai dati, affinché veggano la mia gloria che tu m’hai data; poiché tu m’hai amato avanti la fondazione del mondo.
Noi, essendo stati creati a Sua immagine e somiglianza, come buoni amministratori della vita che abbiamo ricevuta dobbiamo essere capaci e saggi nel mettere i giusti confini, per custodire la nostra vita e la nostra identità.
Rispetto all’ambito identità personale: non lasciare che altri dicano chi tu sei
Neemia 6:6-8 … nella quale stava scritto: “Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re, e avresti perfino costituito dei profeti per farti proclamare re di Giuda a Gerusalemme. Questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e parliamone assieme”.
Esempio della risposta di Neemia che mette il proprio confine: Io (Neemia) gli feci rispondere: “Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!”
Desidero farvi notare espressioni in questi versi come: “corre voce”, “Gasmu l’afferma”, “stando a quel che si dice” …
Altre voci cercano e cercheranno sempre di definire la tua identità e a volte si corre il rischio di far proprie tali considerazioni credendo che effettivamente siamo quello che gli altri dicono. Fin da piccoli ci hanno detto con frasi piacevoli e non, chi noi siamo, e tutt’ora alcuni pretendono di conoscerci in profondità affermando chi o cosa siamo, quando in realtà non conoscono affatto né se stessi e né il nostro intimo.
La nostra stessa opinione su noi medesimi è alterata dal nostro stato d’animo e dalla nostra coscienza.
Un giorno siamo depressi e pensiamo di non valere nulla, un altro giorno siamo alle “stelle” e pensiamo di essere impeccabili e di valere più degli altri.

Dobbiamo lasciare il compito di definire “chi siamo” alla Parola di Dio, ecco alcuni esempi:
Isaia 43:4 Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo, io do degli uomini al tuo posto, e dei popoli in cambio della tua vita.
Esodo 19:5 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia;
Deuteronomio 14:2 Poiché tu sei un popolo consacrato al SIGNORE tuo Dio. Il SIGNORE ti ha scelto, perché tu sia il suo popolo prediletto fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra.
1Pietro 2:9 Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa;
Geremia 31:3 Da tempi lontani il SIGNORE mi è apparso. «Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà.

Se è un dovere rispettare i diritti degli altri, è anche un dovere far rispettare i propri
La Bibbia afferma: “Ama il tuo prossimo come te stesso” prima di sapere come amare il nostro “prossimo” dobbiamo essere in grado di amare noi stessi.
Luca 6:31 “E come volete che gli uomini facciano a voi, fate voi pure a loro”.

Francesco Caldaralo – notiziecristiane.com

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