Ancora terremoti e uragani?

Assurdo! Dopo nemmeno due settimane dal terribile terremoto di 8.2 con epicentro in mare e un centinaio di morti, la terra è tornata a tremare violentemente in Messico per via di una forte scossa di 7.1 preceduta da una premonitrice di 6° grado.

A differenza del sisma dell’otto settembre scorso, la scossa di settimo grado registra secondo le prime stime più di 200 morti, compresi una trentina di bambini sepolti dal crollo della loro scuola, e conta almeno 15 persone perite per l’eruzione del vulcano Popocatepetl, uno dei vulcani più attivi al mondo, entrato in attività per l’epicentro vicino alla zona dove esso sorge (Puebla). La bassa profondità della scossa sta aggravando la situazione di ora in ora, dato che si teme un alto numero di vittime per i molti edifici sbriciolatisi a motivo dell’alta magnitudo; dalle notizie frammentarie che giungono anche dai social, ci sono incendi in diversi palazzi e molte persone intrappolate dalle macerie. L’Usgs americano, il Centro di Rilevazione Sismica degli Usa, teme che il bilancio possa raggiungere anche i mille morti, mentre tutta la popolazione di Città del Messico si è riversata per strada per timore di altre scosse. Appare curioso come il violento sisma si sia verificato mentre veniva celebrato il 32mo anniversario del terremoto del 19 settembre del 1985, quando perirono 10mila persone, e abbia colpito per la seconda volta in pochi giorni la nazione che venera e onora la famosa “Vergine de Gaudalupe”. Ma la cronaca registra un altro terremoto sulla terra, esattamente in Nuova Zelanda, con una scossa di 6.0 gradi a meno di 24 ore da quella in Messico. Nel contempo, i media ci aggiornano sul passaggio del terzo uragano in America, l’hurricane Maria, di categoria 5, che ha devastato la Dominica e le Antille (6 vittime e il 90% degli edifici danneggiato) e si dirige su Puerto Rico e le isole Bahamas, ripetendo quasi lo stesso percorso di Irma, l’uragano che ha raso al suolo le isole caraibiche. Un terzo uragano, Jose, sta acquistando forza nel suo tragitto verso new York.

Personalmente credo che eventi del genere così ravvicinati non si siano mai verificati sul pianeta, sicchè ritengo incomprensibile come, davanti a fenomeni del genere e al rischio di una guerra con missili nucleari fra Corea del Nord e Usa, l’opinione pubblica stia in ansia per Valentino Rossi, il quale non sa se riprenderà a correre dopo l’intervento alla gamba, piuttosto che delle news che arrivano da oltreoceano (!). La Chiesa, intesa come cristianità professante, di contro – parlo in generale – rivolge l’attenzione al successo e ai numeri anziché far “suonare la tromba“ e svegliare chi fra il popolo dorme….!!!! Se il Signore stesso paragona i giorni della fine simili al tempo vissuto da Noè (Matteo 24:38), quando la società di allora “mangiava e piantava” malgrado costui predicasse il ravvedimento, perché meravigliarsi se, dopo il panico iniziale per le notizie sui terremoti e i rumori di guerre fra Trump e Kim Jong-un, la gente mostra scarsa sensibilità e preoccupazione su questi tragici fatti? Eppure, è proprio questo atteggiamento di noncuranza che conferma quanto veritiera sia la Parola di Dio, ragion per cui, oltre ad addolorarmi per il dramma dei messicani, non posso fare a meno di tenere desto il lettore affinché comprenda che il ritorno di Cristo per la Sua Sposa (la Chiesa senza denominazioni) è davvero vicino.

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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