Caserta come la Florida

La violenta e inattesa “tromba d’aria” (potenza F2 su scala da 1 a 5) a Caserta del 12 scorso conferma come l’Italia si stia tropicalizzando dal punto di vista climatico, come ben dimostrano i mini-tornado del 21 novembre 2012 a Taranto, del 5 novembre 2014 a Catania e del 1° dicembre scorso a Sanremo.

Dopo un inizio d’anno rigido che nessuno si aspettava, con nevicate su tutta la penisola e disagi da nord a sud, quest’ultimo fenomeno atmosferico ha colpito una zona che non è stata mai teatro di tornado o vortici del genere, tant’è che la gente è sconvolta per quanto accaduto; tuttavia, malgrado i danni siano notevoli (auto e autocarri ribaltati, pali, alberi, segnali stradali e cartelloni abbattuti, detriti sparsi ovunque), si registra tra la decina di contusi anche un ferito grave, precisamente un giovane diciannovenne straniero colpito in pieno dal tornado che si è abbattuto sulla roulotte dove si trovava. La pioggia e il vento fortissimo hanno colpito in special modo San Nicola la Strada, e i vicini comuni di Maddaloni e Marcianise, creando grossi problemi al traffico e danneggiando diverse costruzioni. La cosa più strana dell’evento in sé è che la tromba d’aria si è verificata a metà marzo, ossia in un periodo stagionale con temperature medie di 18-20 gradi, anziché verificarsi fra la tarda primavera e l’inizio dell’autunno laddove l’intervallo climatico è più favorevole a sviluppare detti vortici, considerato che i temporali generano maggiore energia esplosiva proprio quando si realizza un ampio sbalzo termico di caldo e umidità. Eppure, anche se non siamo in America, terra dei tornado e uragani per eccellenza (Katrina, Irma, Andrew), nessun casertano poteva prevedere che potesse accadere una cosa simile, così come non lo hanno nemmeno potuto pronosticare (.) i tanti veggenti o cartomanti che, specie nel partenopeo, abbondano: perdonatemi l’ironia, ma né San Sebastiano patrono di Caserta (ricorre il 20 gennaio), né tantomeno San Gennaro, patrono arcivenerato in tutta la Campania, son riusciti a proteggere la cittadina e i loro devoti da questa calamità (.), a significare che quanti confidano negli idoli (Levitico 19:4) e quanti interrogano il cielo (Isaia 47:13) non vengono poi effettivamente preservati dalle calamità naturali.

Ma la chiesa, mi chiedo, come reagisce davanti a questi tragici eventi? Si accorge, essa, che le catastrofi naturali stanno aumentando con le ore che passano, allo stesso modo dei casi di omicidio-suicidio che segnano la cronaca nazionale (ben 4 stragi familiari nelle ultime tre settimane)? E tutto questo mentre milioni di appassionati del talk show de L’Isola dei Famosi si lasciano strabiliare dalle “diavolerie” di Giucas Casella in Honduras, tra ipnosi e catalessi, anziché meditare attentamente sugli sconvolgimenti climatici che si abbattono con maggiore intensità anche nella nostra nazione. E se almeno in Italia siamo un po’ tutti maestri a fare le previsioni del tempo (Luca 12:54-55), quanti son capaci di “capire” il tempo attuale (v. 56)?

Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com

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