ALTRI DUE ESPONENTI DI MST ASSASSINATI IN BRASILE
Tragica sorte quella toccata a due militanti del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST) che nella notte tra il 10 e l'11 gennaio sono stati assassinati a colpi di arma da fuoco a Tremembé (Stato di São Paulo, Brasile). Si tratta di Valdir do Nascimento (52 anni, dirigente regionale di MST) e di Gleison Barbosa Carvalho (28 anni). Altri sei contadini sono rimasti feriti, alcuni gravemente. Gli assassini sarebbero arrivati sul luogo del delitto a bordo di un'auto e di una moto (da cui pare siano stati esplosi i colpi mortali).
LA MINISTRA DELLA SICUREZZA DI MILEI ESPELLE UNA COMUNITA’ MAPUCHE
In quanto presidente del PRO (Propuesta Republicana, conservatore e liberista), nel ballottaggio tra Sergio Massa e Javier Milei, la Bullrich aveva dato il suo sostegno a quest'ultimo. Venendone ricambiata con la conferma a Ministro della Sicurezza nel dicembre 2023.
Gli 80mila euro della Regione Lazio a “Gay Help Line”. Ecco cosa è successo
La scelta di finanziare Gay Help Line con 80.000 euro è considerata da Pro Vita & Famiglia un grave cedimento della Giunta Rocca alle pressioni delle lobby arcobaleno. L’associazione ha per questo denunciato quanto emerso e chiesto con forza il rispetto, da parte del centrodestra, delle proprie responsabilità, invitandolo a interrompere simili finanziamenti e a concentrarsi su politiche concrete a sostegno della famiglia e della natalità. Un cedimento alle pressioni gender che per Pro Vita & Famiglia è ingiustificabile e per questo la stessa associazione ha promesso, anche nel rispetto delle tantissime famiglie italiane contrarie a queste politiche, di continuare a vigilare sull’uso dei fondi pubblici, denunciando ogni decisione che alimenti l’agenda ideologica e divisiva Lgbtqia+.
Evviva, Cecilia è libera!
L’isolamento ad Evin, ricorda ancora Articolo 21, «l’ha sperimentato anche la Premio Nobel per la Pace 2023 Narges Mohammadi, divenuta ormai un simbolo della lotta per i diritti umani in Iran. Sono più di 14 anni che Narges è regolarmente sottoposta ad arresti arbitrari e maltrattamenti per il suo impegno contro la pena di morte e per i diritti delle donne. Oggi è fuori dal carcere per un permesso medico. Le sue condizioni, infatti, si sono aggravate in carcere».
Negev: il governo israeliano demolisce villaggi e svende terre beduine ai coloni
L’ultima vicenda riguarda Umm al-Hiran, raso al suolo per edificare la neonata cittadina ebraico-ortodossa di Dror. Parte dei lotti concessi a prezzi irrisori ai membri del gruppo religioso sionista di Garin Torani. L’allarme di Peace Now: col governo Netanyahu-Smotrich-Ben Gvir ogni settimana autorizzazioni per nuove case negli insediamenti.
MA GLI EZIDI SONO CURDI? FORSE LA QUESTIONE E’ UN’ALTRA…
In passato soltanto i curdi difendevano le tradizioni, l'identità degli ezidi (o yazidi). E senza i partigiani (curdi) scesi dalle montagne in Iraq al tempo dell'Isis non se ne sarebbe salvato nessuno. Quanto alla lingua, quella parlata dagli ezidi è uno dei principali "dialetti" curdi". Non penso che i curdi, così attenti a salvaguardare il pluralismo religioso, etnico, politico... intendano appropriarsene più di tanto.
Cecilia Sala e le migliaia di stranieri ‘dimenticati’ nelle carceri iraniane
Gli occidentali nelle prigioni della Repubblica islamica sono giustamente un caso internazionale. Ma sono una quota piccolissima degli oltre 8mila non iraniani detenuti da Teheran. Nel 95% dei casi si tratta di immigrati afghani; per oltre 70 di loro nel 2024 sono state eseguite condanne a morte per impiccagione. Tra gli altri Paesi di provenienza dei carcerati anche Pakistan, Iraq, Turchia, Azerbaigian e India.
Cecilia Sala e le migliaia di stranieri ‘dimenticati’ nelle carceri iraniane
Gli esperti di legge hanno collegato l’aumento delle esecuzioni all’assenza di un governo legittimo e responsabile a Kabul e sostengono che l’Iran stia sfruttando il vuoto di potere per intensificare le impiccagioni di cittadini afghani, in un quadro di impunità e di relazioni tese fra i due Paesi. Da qui il rinnovato appello di movimenti e gruppi pro diritti umani, i quali continuano a chiedere sia ai talebani sia alle organizzazioni giuridiche internazionali di affrontare la difficile situazione dei migranti e dei prigionieri afghani nella Repubblica islamica.
Cecilia Sala e le migliaia di stranieri ‘dimenticati’ nelle carceri iraniane
Gli esperti di legge hanno collegato l’aumento delle esecuzioni all’assenza di un governo legittimo e responsabile a Kabul e sostengono che l’Iran stia sfruttando il vuoto di potere per intensificare le impiccagioni di cittadini afghani, in un quadro di impunità e di relazioni tese fra i due Paesi. Da qui il rinnovato appello di movimenti e gruppi pro diritti umani, i quali continuano a chiedere sia ai talebani sia alle organizzazioni giuridiche internazionali di affrontare la difficile situazione dei migranti e dei prigionieri afghani nella Repubblica islamica.
AFRICA – Effetti “collaterali”: ecco come le guerre africane sabotano anche l’accesso all’istruzione per...
Il problema si coglie in tutta la sua gravità se si tiene conto che la popolazione del Continente è la più giovane al mondo. Un alto numero di minori non scolarizzati a causa dei conflitti aggiunge incertezza e nuovi problemi sulle prospettive future. Curare la scolarizzazione può garantire uno sviluppo economico che sia il più diffuso possibile, ma oggi troppi ragazzi e bambini sono profughi a causa di guerre o vivono ancora negli slum delle grandi città (secondo dati Unicef aggiornati al 2020 ce ne sono più di un miliardo e ottocento milioni al mondo, concentrati principalmente in Africa e Asia) e rischiano di rimanere ai margini della società per tutta la vita.