Mentre l’Italia celebra il 70mo anniversario della Festa della Liberazione, a pochi giorni dall’apertura dell’Expo di Milano dove verrà innalzato il dio “cibo” (Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita è il tema dell’Esposizione), un potente sisma di 7.9 gradi Richter scuote l’India
con epicentro nel Nepal: 2500 le vittime accertate sinora, la parte antica di Kathmandu cancellata in pochi attimi e almeno venti alpinisti uccisi da una valanga gigantesca staccatasi sull’Everest per il violento tremore della montagna più alta del mondo! Evento accidentale come lo tsunami del 2011 in Giappone? Per la gente di strada sicuramente sì, visto che i sismologhi addebitano ogni terremoto alla solita teoria della “spinta” fra le placche tettoniche; e difatti, il geologo Tozzi, intervistato dai media, ha confermato l’accaduto con la consueta (ormai scontata) spiegazione che tutto deriva dai movimenti sotterranei della crosta terrestre.
Tuttavia, benché la bibbia parli dei terremoti senza darne una spiegazione tecnica, è Gesù stesso a predire l’incremento di questi e altri fenomeni e sconvolgimenti cosmici man mano che si avvicinerà il suo ritorno (Matteo 24:7 – Marco 13:8), sicchè davanti a questa ennesima tragedia non possiamo – come credenti – affermare che “lo sappiamo” continuando, però, ad addolcire il vangelo per adeguarlo all’umore dell’uditorio: il ritorno del Signore era il tema dominante della Chiesa primitiva, e ogni giorno era vissuto con trepidante e appassionata attesa del Messia! Viviamo con la stesso fervore noi che ci professiamo figli di Dio? La stampa internazionale titola le news con toni “apocalittici”, nonostante i giudizi contenuti nel libro dell’Apocalisse siano ancora sigillati, perciò non possiamo rimanere passivi sol perché la terra è tremata sotto i piedi dei nepalesi: piuttosto, dovremmo considerare la nostra esistenza terrena come realtà veramente fragile e non poggiare la nostra vita sulle cose materiali poiché in un istante tutto potrebbe cambiare drasticamente anche per noi! Benché sia crollata la Torre di Dharahara, patrimonio dell’Unesco, forse quelli che perirono sotto la Torre di Siloe (Luca 13:4) erano più peccatori di altri? No di certo, perché sappiamo bene che le calamità aumenteranno nel tempo.
Orbene, alla luce di questo devastante sisma, penso che bisogna smettere con l’ingiustificato timore di non parlare di quanto accade attorno a noi per paura di “offendere” o far scappare il nostro prossimo: ci interessa la salvezza eterna delle anime o ci preoccupa più la nostra dignità? Se tuo figlio sta per attraversare la strada mentre sta transitando un tir, lo lasci andare oppure lo afferri con forza per salvargli la vita? Alluvioni, frane, uragani, tornado, grandinante violente con chicchi enormi eccetera stanno mettendo ko la terra, ma l’ostinazione e la caparbietà della gente è tale che, anziché ravvedersi e piegarsi sotto la mano potente di Dio, ci si inorgoglisce sempre di più come si deduce dai discorsi frivoli e dai sentimenti che si captano tra il popolo: domani è un altro giorno, la vita continua, la Juve ha vinto, il gossip va avanti, e così dimentichiamo quello che è successo appena 24 ore prima. Pertanto, consci del momento attuale, rammento a chi legge che Dio non ha delegato gli Angeli a predicare il vangelo ma ha ordinato ai suoi discepoli (la Chiesa) di farlo, senza ometterne i solenni avvertimenti. Il terremoto in Nepal ci avverte che è ora di “svegliarsi” dal torpore perché il Re d’Israele torna. E torna in fretta!
Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com
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