Egitto, famiglia condannata perché cristiana

IL CAIRO – Un’intera famiglia condannata a quindici anni di carcere perché cristiana. Succede nell’Egitto dei Fratelli Musulmani e del presidente Mohammed Morsi.
Bersaglio della condanna una donna e i suoi sette figli.
Nadia Mohamed Ali era nata cristiana, ma si convertì all’islam per sposare Mohamed Abdel-Wahhab Mustafa, ventitre anni fa. Anni dopo l’uomo morì. La donna decise allora di riconvertirsi al cristianesimo, e allo stesso tempo di far convertire anche i suoi figli, così da poter ricevere l’eredità della famiglia. La conversione, con la compilazione di tutte le carte burocratiche necessarie in Egitto, avvenne tra il 2004 e il 2006. Ma quando è diventato noto ai nuovi governanti la donna è finita in tribunale insieme ai suoi figli.

Conversioni simili in passato erano molto frequenti, ma con la nuova Costituzione basata sulla Sharia dal governo del presidente Morsi ora non è più così.

Eppure in Egitto il dieci per cento della popolazione è di religione cristiano-copta.

Non è il primo episodio in cui i copti sono presi di mira in Egitto. Lo scorso agosto una comunità di circa 100 famiglie cristiane in Dashour è stata colpita da violenze e assalti alle case. d

a: Blitz quotidiano

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