Giovani, fate come Pecoranera! Una scelta di vita nella natura

Pecoranera-una-scelta-di-vita-nella-natura_mediumIn tempi di crisi economica l’unico settore che vede aumentare addetti e produzione è quello agricolo. Si ritorna alla terra, cercando una vita diversa. Devis Bonanni, ragazzo friulano alle soglie dei 30 anni, ha scelto di lasciare un posto di lavoro sicuro per dedicarsi a tempo pieno alla vita nella natura. In un libro il racconto pulito e sincero di un’esperienza controcorrente, attraverso le difficoltà e le sfide di un mondo che non sconta niente a nessuno, ma che regala soddisfazioni ed emozioni a chi ha voglia di mettersi in gioco.“Terra! Terra come terreno da coltivare, Terra come territorio da abitare, la Carnia. Dieci anni fa’ partii per questo viaggio chiamato pecora nera con tanta filosofia e poca pratica. Da tecnico informatico a contadino, ciclista, boscaiolo, tutto fai da te. Una spruzzata d’anarchico sentimento, l’obiettivo di sostentarmi del cibo da me prodotto, la necessità di andare contro corrente. Di mezzo il tentativo, naufragato, di mettermi in gioco in un contesto di gruppo.”

Devis Bonanni, classe 1984, condensa così, in poche righe di auto-presentazione, il trasporto e la passione per la natura, il legame per il territorio in cui si radicano i suoi piedi e l’energia investita in quei sogni – “necessari” – che hanno ispirato scelte impegnative all’insegna della sostenibilità e della bioagricoltura. Sì, perché di questi tempi a restare e a rifarsi una vita ci vuole probabilmente molto più coraggio che a partire, scappare, ricostruirsi altrove. Devis è un ragazzo con una gran forza dentro, forza di esprimere le proprie vulnerabilità, forza di non nascondersi dubbi e sconfitte, forza di raggiungere attraverso sbagli e correzioni e nuovi sbagli e traguardi mancati e risultati raggiunti una serenità semplice e quotidiana, in comunione con i ritmi della natura.

Un respiro vitale che va all’unisono con quello del terreno coltivato, sudata dopo sudata, a volte in compagnia, a volte in solitudine. Per dare voce a questa virata che ha dato alla sua vita Devis ha scritto un libro, edito nel 2012 dalla Marsilio: una sorta di docu-diario in cui racconta senza filtri le motivazioni e le difficoltà di una scelta controcorrente. Lasciare un lavoro sicuro e raccogliere la sfida di seguire un’inclinazione che piano piano chiede terreno dentro l’anima e dentro la coscienza, e da semplice desiderio diventa progetto, realtà, quotidianità raggiunta e faticosamente guadagnata.

Tante sono le cose da fare a Pecoranera. Lo chiamiamo “eco villaggio”? Mah, piuttosto si può dire che è un luogo, che esiste davvero nel paese di Raveo tra le colline della Carnia, ma che è anche uno spazio mentale, dove ci sono più domande che risposte, più cose incomplete e da costruire che costruzioni consolidate.

Devis è un “contadino-filosofo” che svuota cantine per rimediare cose che non è necessario comprare se qualcun altro le ha già e non le usa, che si auto costruisce quanto più possibile, che chiede aiuto e ne offre, che ha attraversato l’Italia da nord a sud in bicicletta e che ha costruito con un amico la serra per i suoi pomodori, come libretto di istruzioni tanto ingegno, qualche nervosismo e tante risate. Con la collaborazione di Monica, che vive stabilmente con lui a Raveo, nei giorni scorsi ha organizzato un corso per la costruzione di un forno in terra cruda con l’aiuto di Kelios Bonetti, redattore e produttore del Calendario del Cambiamento… Insomma, a Pecoranera si fanno quelle attività che Devis definisce “diseconomiche, improduttive, sabotatrici del PIL”. Essere una pecora nera implica una certa dose di ribellione, e di isolamento. Anche se poi, quando ti accorgi che di pecore nere come te ce ne sono tante, alcune vicine e altre più lontane, che ti sostengono e ti vengono pure a trovare… beh, allora ti rendi conto che quelle attività sabotatrici non sono l’ingenuo tentativo di una testa calda di sovvertire l’ordine prestabilito – e preimpostato – da una società cieca, sorda e muta. Sono un coro sovversivo che butta giù e ricostruisce, che propone alternative concrete e possibili.

Non facili, certo, chi l’ha mai detto? Ogni conquista che valga questo nome è sudata, e Devis lo sa bene. Se n’è anche accorto dalle chiacchierate con i visitatori, che arrivano come la marea a interrompere di quando in quando il piacevole silenzio dentro cui ci si culla alla fine di una giornata di fatiche, un silenzio che raccoglie i suoni e gli odori della notte in campagna e che ha il sapore delle patate raccolte dal tuo campo. A Pecoranera ti puoi fermare per un fine settimana o per qualche giorno in più, e ti trovi a condividere lavoro e pensieri con sconosciuti con cui, se ti trovi lì, inevitabilmente hai qualche sintonia. A partire dall’idea che la partecipazione è la moneta con cui ricambiare l’ospitalità ricevuta.

Da unimondo.org

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